INCIPIT
Scrivere delle conclusioni accettabili per la nostra logica razionale sulla realtà è impossibile, il tutto appare come una fantasia, un gioco mentale fine a sé stesso. Abbiate quindi un po’ di pazienza e ne varrà la pena. Partiamo dal fatto verificabile che la nostra mente abituale svolge tutti i suoi processi regolata dal principio “causa-effetto” che ne mostra la caratteristica doppiezza. La mente abituale è incapace di pensare, concepire e rappresentare a se’ stessa una cosa, non dico una cosa fisica, dico un’idea, un concetto; non può presentarlo se non facendo sorgere in maniera latente il suo contrario. Non puoi pretendere dalla tua mente la capacità di far sorgere un pensiero di pace senza che sorga allo stesso tempo il suo opposto: l’inquietudine. Il fenomeno è cosi vasto e collaudato che ogni concetto metafisico affiora nei nostri pensieri solo per scelta intenzionale. Prendiamo un ricordo di un episodio piacevole, dopo aver manifestato l’intenzione di ricordare, la mente abituale si mette all’opera e ci mostra il riassunto dei file a disposizione tra cui scegliere e appare sulla superficie dei pensieri anche la scelta opposta, con i relativi file. Probabilmente, non in modo consapevole, ma questo accade e il fatto di scegliere l’episodio piacevole è frutto dello strumento che si chiama “attenzione”, cioè la mente alla nostra richiesta apre tutti i file, buoni e cattivi e spetta a noi fare “click” con l’attenzione sui file che vogliamo aprire. Spero che il concetto sia chiaro e che il meccanismo con cui ci stiamo confrontando anche… Proseguiamo, e che ci frega a noi? Direte, beh, se avete pensato questo avete proprio ragione. La frase dovrebbe essere solo una constatazione, “è questo che ci frega”, invece di essere una domanda “che ce frega a noi?”. È in questa maniera che sorgono i problemi, che veniamo controllati, manipolati da quelli che a suo tempo gli era fregato e hanno imparato che sapendo queste cose, sapendo usare il click dell’attenzione in modo appropriato – non come una scimmia del Borneo – potevano ottenere il controllo sulle vostre impressioni e di conseguenza sulle vostre sensazioni; e se hanno il potere di darvi le sensazioni che vogliono, vi daranno le sensazioni che servono a garantire il loro ruolo di privilegiati. Facile no? Poiché adesso vi ho spiegato questo meccanismo, e dovreste convenire con me che già lo sapevate, che già avevate il sospetto che fosse cosi, che c’era sempre qualcosa nelle cose che vi faceva presumere di essere lì lì per arrivarci, adesso potete mettervi comodi, siamo arrivati tutti qui. Siete d’accordo? Andiamo avanti, tutto questo che sto dicendo con la realtà che c’entra? C’entra, c’entra… allora, se ragioniamo per file duali (bene-male, bianco-nero, vita-morte), allora dicevo diventa impossibile capire la nostra realtà, diventa anzi una realtà incomprensibile, non verificabile e soggetta alla censura mentale del click dell’attenzione. Mi spiego meglio: grazie al potere della scelta che abbiamo sull’attenzione, avremo una vita facile o difficile, felice o infelice. Basta fare il click giusto. Se nell’analisi del nostro comportamento in caso di malattia o dolore dite: “Mi sono ammalato”, il “Mi” indica esattamente dove avete fatto click con la vostra attenzione. Avete avuto un pensiero che vi ha dato una impressione… L’impressione lo dice la parola “impressione” (mi faccio questa pressione), ha fatto si che esercitaste una pressione delimitata sulla vostra corteccia cerebrale in modo che il risultato fosse prestabilito dalla pressione. Cioè siete finiti in un vicolo cieco. Es:”Brrr che brivido”, ho l’impressione che mi verrà il raffreddore” e poi in base a questo vicolo dove vi siete messi, cioè avete avuto un brivido di freddo e questo non necessariamente provocherà un raffreddore, voi scegliete deliberatamente di aprire il file del raffreddore con la vostra attenzione, spasmodicamente attratta dall’iter di ogni raffreddore che avete avuto nella vostra vita, anzi il peggiore, lo ricordate bene no?… Naturalmente avete codificato l’intensità, la durata, le complicazioni, tutto… finché tenete l’attenzione lì, avrete questa cosa. Non tenetela, cliccate su altro. …..Dopo un po’, la mente si stanca della fissità dell’attenzione e il file viene chiuso. Bello no?
Franco Remondina
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