Il Mondo della Luna
Franco Remondina
In virtù del meccanismo spiegato nell’articolo 37 capite bene, ma forse vi è sfuggito, che non c’è alcuna differenza nel far passare un mal di denti, una slogatura, un tumore; sono tutti alimentati da questo meccanismo dell’articolo 37. Non vi dà un’ebbrezza di libertà, di leggerezza?
Non avete il sentore, la sensazione di averlo sempre saputo? Credo di si! Lo avete sempre saputo, lo sapevate dal giorno o dal momento che avete deciso di incarnarvi in “Voi”, dal “mondo della luna”. L’unica cosa che è cambiata da allora, da quel momento, è la vostra attenzione.
Questo è, per cosi dire, “l’anello mancante” della degenerazione della vostra vera identità.
Siete stati “parassitati” dalla mente abituale e i super poteri non vengono più presi in considerazione. L’attenzione del “Voi” non c’è più, c’è invece l’attenzione dell’ “Io della mente abituale”.
Questo è il vero ed unico ostacolo all’affermazione di “Voi” in questa illusione.
Bisogna fare un piccolo programma “informaurico” (una parola che non esiste, per un’ operazione che non è stata fatta da millenni), cioè usare la vostra aura, i suoi colori, la sua struttura luminosa come se fosse un hard-disc su cui importate un software, un programma informatico.
Questa operazione può essere fatta solo ed esclusivamente con la produzione della “nebbiolina” che segue il tentativo di unire gli opposti. In questa operazione di cui si è molto parlato e dimostrato nella conferenza numero 20: “il mondo della luna”, la nebbiolina , o l’appannamento dello sguardo, appare essere il segnale che l’attenzione è disponibile ad una nuova modalità d’uso. Metafisicamente l’unione degli opposti serve a considerare la possibilità di osservare l’intero codice di comportamento dell’attenzione.
In altre parole, visto che usate l’attenzione solo per metà, questa operazione dell’unione degli opposti vi fa usare l’attenzione al 100%. Spero di aver reso comprensibile questa cosa… quindi proseguo come se aveste capito; dicevo dunque che per resettare la vostra e l’altrui attenzione dovete produrre questo appannamento dello sguardo, questa “nebbiolina”.
Ma, c’è un ma, lo dovete fare nel presente, cioè dovete farlo telepaticamente.
Non potete farlo assolutamente spiegando a parole il processo, lo dovete fare telepaticamente.
Se volete fondervi nel tutto, dovete impratichirvi in questo modo di comunicazione che può bypassare la resistenza della mente abituale. Ora immaginiamo che abbiate compreso e abbiate unito due o più opposti e abbiate ottenuto la nebbiolina….
Scrivete nella nebbiolina una dichiarazione di questo tipo: “chi fa la vecchia attenzione?” e cominciate a farla girare verso sinistra attorno alla vostra testa. Più grande sarà la nebbiolina e più grande sarà l’effetto.
Scrivete nell’ovoide che la vecchia attenzione non vi appartiene e che ve ne liberate. Una scritta tipo:
“QUESTA CONDIZIONE DELL’ATTENZIONE NON MI APPARTIENE, NON È MIA
MA È DELLA MENTE ABITUALE CHE È ILLUSIONE; LASCIO QUESTA CONDIZIONE CHE NON MI APPARTIENE.
NE SONO FUORI”.
Capisco che visualizzare una scritta cosi lunga possa richiedere uno sforzo iniziale, ma con un po’ di pratica… Dopo che l’avrete scritta nell’ovoide, dovete dichiararlo.
Questa dichiarazione serve a tacitare il passato, e per comunicare col passato dovete usare la parola.
Sembra difficile ma non lo è se rileggete le istruzioni. Ecco che avete due scritte; una che gira, e una nell’ovoide davanti al seno destro.
Per saturare anche il presente del passato (una cosa che è incomprensibile lo ammetto, ma la mente abituale fa uso anche del tempo dell’inconscio collettivo e dovete tenerne conto), ripetete la dichiarazione nell’anti-ovoide posto dietro di voi, a quaranta cm o più dalla scapola sinistra. Realizzata la scritta nell’anti-ovoide (non so come altro definirlo) dovreste avere delle sensazioni variabili. La scritta che gira: “chi fa la vecchia attenzione”, deve a questo punto abbassarsi per far si che la nebbiolina in cui è stata scritta lambisca anche l’anti-ovoide. Non di molto, appena appena, e poi la fate risalire. Mi trovo in difficoltà a spiegare questa operazione, non esiste una esperienza di questo, è una “prima assoluta” nei tempi moderni, non ci sono le parole che illustrino questa operazione. Perdonatemi quindi se l’articolo per essere compreso dovrà essere letto più volte, ma serve a rispondere a mail come queste:
Ciao Franco, questa sera devo scriverti, non riesco ad aspettare domani, sono pienamente consapevole che esista un modo per stare “da DIO”, sono altrettanto consapevole e convinta che tu abbia il mezzo o il modo, sono stanca di sentire la mia mente chiacchierare, mi assordisce; mi sembra di essere in pieno centro a New Dheli dalle 8 del mattino alle 10 di sera, un fracasso allucinante e insopportabile. Ricordo mi ero abituata anche a quello, come mi sono abituata ad ascoltare l’insostenibile fracasso dei miei pensieri. Sono certissima che tutto questo si possa cambiare (Dheli 20 milioni di abitanti: rendo l’idea?). A New Dheli è una cosa, ma qui sola in casa e in un totale silenzio, interrotto forse dal rumore di qualche auto che passa sulla strada a 50 m, NO non lo posso accettare, e come a Dheli devi prestare attenzione al bailamme che ti circonda: persone a piedi, biciclette, richo, motorini, auto e camion che suonano il clacson quasi all’unisono a ripetizione, incessantemente fino a sera, anche la mia mente fa altrettanto. Solo le ore di sonno, che peraltro in questo periodo sono ridotte, mettono a tacere i pensieri… e non sempre… Sogni a volte strampalati mi svegliano e il frastuono continua. Sono convinta Franco che neanche sulla cima del Cervino sarebbe diverso, non credo che ci si debba votare all’eremitaggio su alte montagne o in uno dei tanti deserti del pianeta, ci deve essere un mezzo o un modo velocissimo per accedere al potere di distruggere questo grande nemico che non è fuori di noi ma dentro di noi (scusa Mara ma non esiste nessun dentro, e il fatto che pensi di poter contenere la mente abituale, ti fa cadere nel gioco dell’articolo 37 proprio proprio…N.D.R) con il quale conviviamo ma che purtroppo ci DOMINA. Mi sento in prigione, e le sbarre sono i miei pensieri che sono fatti di TUTTE le paure (Infermiere? Dieci letture dell’articolo37 per endovenosa, e una flebo di articolo 36. Grazie) che esistono nel mondo. E quel che è peggio, ho la sensazione che il nemico che è dentro di noi si alimenti delle nostre paure, e quando per un attimo ce ne dimentichiamo…. la memoria sua alleata, ce le ricorda. Ho bisogno di LIBERTA’ … (domanda: “chi fa questa prigionia?) Io non sono NEW DHELI. LO SO: “IO NON ESISTO, ESISTE SOLO DIO, E SE IO NON ESISTO IO NON SONO NEW DHELI” (Rassegnati Mara, non esiste nessuna Mara, solo comprendendo questo sarai libera, infatti Mara è una prigioniera… parole, quindi passato, tue) Intuisco che ci deve essere ancora qualcosa (Dio, che altro c’è?) e questo QUALCOSA lo vorrei ORA. GRAZIE.”
La lettera finisce così. Mara non si offenderà perché è una grande ricercatrice. Il problema vedete è nell’uso della attenzione, così come è stato parassitato dalla mente abituale. Si è appropriata dell’attenzione e la dirige a suo uso e consumo; “Voi” come essere siete tagliati fuori. Dovete oliare il meccanismo che la ruggine della mente abituale ha creato, dovete allenarvi, il mondo che volete passa da qui.
Franco Remondina