Le 15 righe sono la correzione, la modifica, della giornata appena trascorsa. Esse vengono scritte utilizzando il sistema emotivo, il che significa che ad ogni azione che andate a compiere nelle vostre 15 righe, corrisponde una intensità emotiva: se scrivete che state gustando un caffè in compagnia di quella vostra amica che non vedete da tempo, dovrete sentire il gusto, la gioia che vi dà quel momento, la piacevolezza dello starvene seduti con lei, il modo in cui la finestra vicino al tavolino getta luce sulla stanza.
Dovrete essere il più accurati possibili, ogni evento deve risultare scritto in maniera tale che quando lo rileggete, esso vi impressioni.
La giornata che avete appena trascorso, quindi, ipotizzando che sia il lunedì, è quella che andrete, nella stesura delle 15 righe, a correggere. Non scrivete del giorno successivo, quindi, del martedì, di come vorrete trascorrerlo; prima dovete costruire la abilità in grado di farvi avvertire quello che scrivete nelle 15 righe della giornata appena trascorsa.
Pertanto, se avete vissuto un lunedì nel quale siete arrivati in ritardo, perché la sveglia non ha suonato, scriverete che la svegli é suonata, come sempre in orario, vi siete alzati con una deliziosa calma, quando avete aperto le finestre l’aria fresca vi ha riempito il respiro e vi siete sentiti, godendo di quel momento, gioiosi e felici.
È bene sottolineare che le 15 righe sono il riassunto della vostra giornata non come essa é “realmente” andata, ma di come voi avreste desiderato fosse stata. Il che significa, trasposto in termini semplici, che dovete utilizzare il passato prossimo, ossia: ho avuto, sono stata, mi é piaciuto. Non usate verbi inerenti la modalità del condizionale o del congiuntivo, quindi niente: mi sarebbe piaciuto, se avessi potuto. Queste forme verbali, infatti, incarnano il rammarico per via del fatto che sottolineano il mancato avverarsi di quello che scrivete, in sostanza vi portano a provare rammarico.
In conclusione, possiamo affermare che le 15 righe sono un dialogo con Dio, con il Pensato che Dio ha di voi e, pertanto, restano la maniera più straordinaria per esprimere l’ideale di sé stessi.
Dovrete essere il più accurati possibili, ogni evento deve risultare scritto in maniera tale che quando lo rileggete, esso vi impressioni.
La giornata che avete appena trascorso, quindi, ipotizzando che sia il lunedì, è quella che andrete, nella stesura delle 15 righe, a correggere. Non scrivete del giorno successivo, quindi, del martedì, di come vorrete trascorrerlo; prima dovete costruire la abilità in grado di farvi avvertire quello che scrivete nelle 15 righe della giornata appena trascorsa.
Pertanto, se avete vissuto un lunedì nel quale siete arrivati in ritardo, perché la sveglia non ha suonato, scriverete che la svegli é suonata, come sempre in orario, vi siete alzati con una deliziosa calma, quando avete aperto le finestre l’aria fresca vi ha riempito il respiro e vi siete sentiti, godendo di quel momento, gioiosi e felici.
È bene sottolineare che le 15 righe sono il riassunto della vostra giornata non come essa é “realmente” andata, ma di come voi avreste desiderato fosse stata. Il che significa, trasposto in termini semplici, che dovete utilizzare il passato prossimo, ossia: ho avuto, sono stata, mi é piaciuto. Non usate verbi inerenti la modalità del condizionale o del congiuntivo, quindi niente: mi sarebbe piaciuto, se avessi potuto. Queste forme verbali, infatti, incarnano il rammarico per via del fatto che sottolineano il mancato avverarsi di quello che scrivete, in sostanza vi portano a provare rammarico.
In conclusione, possiamo affermare che le 15 righe sono un dialogo con Dio, con il Pensato che Dio ha di voi e, pertanto, restano la maniera più straordinaria per esprimere l’ideale di sé stessi.

