DOMANDA: salve, da quando leggo i vostri articoli su come funzionano i pensieri il caos nella mente è aumentato. Se, per esempio, si recita un mantra, chi sta parlando? La mente abituale?
RISPOSTA: In dodicesima, per mantra, si intende la ripetizione a livello mentale della seguente affermazione: “io non esisto, tu non esisti, Dio è tutto ciò che è”. Ad affermare questa frase non è l’Io-mentale – ossia non sei tu inteso come nome cognome o persona con il problema per via del quale reciti il mantra. E’ corretto dire che colui che recita il mantra è il “te” esterno al problema, colui che non è intenzionato a voler avere ragione o a voler assistere alla scomparsa del problema.
Questa modalità di “te” che afferma il mantra per il puro scopo di affermarlo è l’unica versione in grado di ripetere il mantra nella maniera corretta.
La mente abituale non ha nulla a che fare con l’affermazione del mantra se non in una unica ottica: il mantra viene fatto nei confronti della mente abituale.
All’inizio è normale avere confusione per via del fatto che le connessioni mentali precedenti alle informazioni presenti negli articoli cozzano contro lo schema mentale che applicavi prima alla tua realtà.
A tale proposito, se recitando il mantra, provassi a pensare alla confusione generata dalla lettura degli articoli, pensarvi ti risulterebbe infattibile.

