Domanda: Cosa è il cono e come posso avere la certezza di averlo “veramente” girato?
Risposta: Il cono è una configurazione di carattere esoterico presente nella struttura della coscienza del Sapiens Sapiens; tale cono è orientato verso il basso, ossia verso le pulsioni e verso gli istinti, e la sua conformazione lo fa ruotare vorticosamente in senso orario. La sua velocità di rotazione aumenta con l’invecchiamento.
Come è possibile invertire questo cono e la relativa rotazione di esso?
Nella domanda è implicita una condizione: è possibile; e, poiché è possibile, si deduce che sia possibile anche modificarne la velocità e l’orientamento della rotazione.
Come? Con questo esercizio:
- Innanzitutto dovete fare pratica con l’esercizio dell’articolo 403 del quale riporto l’estratto dalla Raccolta III: con il termine “arco di Arjuna” si intende l’emicerchio
deposto ai vostri piedi (lato destro o lato sinistro sono a
seconda della percezione di ognuno di voi) ottenuto
dissociandovi dalla rappresentazione mentale di voi stessi
(ossia dal ritenere voi stessi esistenti in quanto corpo
fisico). La dissociazione per la formazione di questo arco
viene ripresa nell’esercizio qui di seguito proposto.
Pertanto, a fronte di quanto esposto, bisogna asserire che
ne esiste anche un altro; otterremo quindi 2 archi: quello
di “ciò che anima” e quello di “ciò che è interpretato”.
Il primo arco di Arjuna lo ottenete accusando voi stessi
(nome e cognome) di essere solo una interpretazione di
“ciò che anima”; il secondo lo ottenete riconoscendo che
voi stessi (nome e cognome) siete una interpretazione di
“ciò che anima”.
Fisicamente percepirete una zona di “fresco” disposta in
emi-cerchio – cioè metà cerchio – da un lato (sinistro o
destro è indifferente e varia in base ad ognuno) per “ciò
che anima”; e, dal lato opposto, per “ciò che è
interpretato”.
Immaginate di deporre i due archi a terra in maniera da
ottenere la struttura di un cerchio.
Ora, all’interno di questo cerchio, immaginate di tracciare
le linee dei due diametri in modo da formare una croce…
A questo punto, poiché dovete ottenere un quadrato,
unirete i quattro punti dove i diametri toccano la
circonferenza. In questo modo avrete creato il vostro
quadrato all’interno della circonferenza del cerchio.
Adesso, immaginate che il quadrato si gonfi fino all’altezza
delle ginocchia e diventi un cubo.
Tale cubo vi cingerà fino all’altezza delle ginocchia e sarà
dipinto, su ogni lato, con 7 righe azzurre e 6 bianche. - Questa è la formazione della nave.
- Pertanto, una volta che l’avete creata, siete dentro ad essa. Adesso, sempre sentendovi dentro la nave, iniziate a vorticare in senso anti-orario e salite fino alla altezza del perineo. Giunti a tale altezza, entrate nel vostro corpo, passando esattamente in mezzo alle vostre gambe.
- Fatto ciò, in prossimità del punto in cui siete entrai, troverete la punta del cono (può darsi che si presenti come un chiodo arrugginito o qualcosa di simile, ad ogni modo ciò che vedrete ed il colore del quale vedrete, è corretto per il vostro sistema immaginativo) .
- Una volta trovata, girate attorno ad essa, sempre in senso antiorario, noterete che, esattamente come se fosse un calzino da voltare, entrerete dentro il cono e, sempre ruotando in anti-orario, giungerete a girarne completamente la punta in modo che essa sia verso l’alto.
- La punta, ormai orientata verso l’alto, uscirà dalla fontanella. Pertanto, sebbene la base del cono coincida con la linea dello sterno, esattamente come per un iceberg, ciò che risulta “visibile”, è la parte fuori dall’acqua; in questo caso, la porzione di cono che fuoriesce dalla vostra fontanella.
Questo è il procedimento corretto per girare il cono e, di conseguenza, anche per modificarne la sua rotazione e la sua velocità di rotazione.

