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Articolo 524-L’origine di tutte le religioni è questa!

7 anni fa
Franco Remondina
19 Telefono Casa

Telefonata 3 aprile 2019

… Allora secondo me, per dirti, la faccenda di Genesi 1-2-3, dovrebbe essere letta, come si può dire, all’incontrario. Se tu vedi le cose da un punto di vista pratico, la descrizione che viene fatta in Genesi 1, capisci che sia effetto di un presupposto, ovvero che ci sia stato qualcosa prima. Perché quando lui dice: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”, come è scritto in genesi 1,1, viene letto come “nel principio”, cioè inizialmente, come primo momento… Ma questo è assurdo, non è l’inizio, perché se Dio non conosce il tempo come fai ad attribuirgli un inizio. Il concetto vero era “in sè stesso”

Principio inteso come “in sè stesso”

“In sè stesso”. Perché altrimenti devi fare un assunto, che in quel “principio” lì esistesse già il tempo. Ma Genesi dice che “in sè stesso”, quindi lui era senza tempo, “in sè stesso” creò i cieli e la terra, poiché era tutto, come poteva avere un’idea temporale? In Genesi 1,1, viene mostrata l’azione di un un “potere” il cui effetto dà come risultato una variazione: “in se stesso” crea i cieli e la terra”! Una lettura in tal senso, almeno risponderebbe a che cosa è lo spazio, no. Cioè, lo spazio è Dio

Crea una distinzione tra cielo e terra

Sì, crea una diversità di spazio. Ecco allora che per questa ragione tu sai che lui esisteva già da prima, ed è un “prima” che non conosciamo, no, perché non possiamo retrocedere intellettivamente a conoscere cosa ci fosse prima, Mi spiego: noi come intelligenza frattale fino a che adottiamo come spazio “i cieli e la terra”, quella bolla lì, non siamo il tutto, siamo confinati. Quindi il problema era che questo è uno spazio ben definito, ed avviene dentro una cosa che si chiama il Principio, il suo Principio, che non è l’inizio. È qualcosa della sua attività, intendo dire, la sua intelligenza, ma questo l’avrai scoperto speculando Genesi 0 e Genesi -1.

Quindi lo spazio che tu vedi è necessariamente il bit di memoria o il byte di memoria dell’intelligenza di Dio. Si capisce? È lo spazio adibito al ricordo!

Ok perfetto, l’unità di memoria che è adibita al ricordo

… Però c’è una cosa: il linguaggio usato ti fa capire che non è più né Genesi -1 né Genesi 0, perché il racconto comincia con un verbo al passato remoto “Egli creò”

Quindi qualcosa che è avvenuto, quindi c’è il tempo

Esatto “Creò”, lì c’è il tempo, perché in questo principio, il principio creatore, viene determinata una sequenza di eventi che sono, in ultima analisi, una sequenza temporale.  Avviene in questa maniera qua: In questo principio, quindi in questo spazio adibito al ricordo di un’operazione lui, perché poi è lui che al sesto giorno, guarda indietro e “vide” che tutto era buono.

Se ne accorge dopo

Esatto. Poi in Genesi 2 lo ricorda. Mettiamola in questi termini: una volta effettuata la verifica, viene stabilito, constatato che il programma era buono, tutto era buono! Cioè, l’atto di creare era buono! Una volta stabilita tale “bontà”,  decide di salvare il documento, perché lo abbiamo già fatto questo discorso, decide di salvare il documento “salva con nome” e lo chiama “Creazione dei cieli e della terra”.

E lo protegge, anche. In qualche modo lo salva con una password, in modo che nessuno ci possa scrivere sopra altro.  E’ crittografato.

Eh minchia! Quello lì, salvato con nome, diciamo che è il programma crittografato, reso evidente nelle sue specifiche: creò i cieli e la terra poi divise le acque di sopra e di sotto. Il problema è la strutturazione di un documento diciamo, della formattazione di un documento… Non so come spiegarlo in un’altra maniera. Lui dice nella prima parte ci sta questo, poi ci sta quest’altro.

Cioè, dà tutte le specifiche

Esatto, del programma, poi lo fa partire, metti che lo salva, poi controlla

E dice “è cosa buona”

È cosa buona. Poi c’è Genesi 2 in cui nonostante il programma sia originariamente perfetto, in Genesi 2 viene cambiato qualcosa. Viene cambiato, voglio dire come nei giochini, il programmatore mette se stesso come possibilità, infatti si chiama il “Signore Dio”, come risorsa, insomma dai. Hai capito? Come risorsa del programma. Se il programma per qualche ragione appare incompreso si può sempre chiedere alla risorsa del computer. E fino qua tutto bene. Poi c’è Genesi 3. Genesi 3 è da questo punto di vista spettacolare perché, checché se ne dica, è il cuore dove il programma può dimostrare se davvero è buono oppure se non lo è.  La risposta è: “Buonissimo”. Ma il fatto stesso che è buonissimo dà qualche questione. La prima che si presenta è curiosa: al primo test di approccio il programma era troppo perfetto e non partiva…

Era bellissimo, ma non partiva

Non permetteva… possiamo dirla in una certa maniera? Non permetteva il divertimento dovuto alla diversità Era stato creato apposta per la diversità, ma la diversità non partiva.

Divertirsi e diversità hanno la stessa radice…

Certo, se no perché li usavo! Allora, ce l’ho qui davanti, lo apro e vediamo cosa dice. Allora dice in Genesi 3: “Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio”… ma in realtà le aveva fatte Dio, come programma. Però in “risorse del programma” le definisce come bestie selvatiche il che vuol dire una cosa, che non erano adeguate a far partire il gioco, ma lo avevamo scoperto già in Genesi 2. Il testo continua cosi: ”egli disse alla donna”, pensa è il serpente che parla, in realtà è all’interno di questa mutua azione, il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio, cioè è il Signore Dio all’interno del gioco che fa partire il gioco, facendo parlare una bestia selvatica che non ha quella possibilità . “Egli” (egli è riferito al serpente) disse alla donna “è vero che Dio ha detto che non dovete mangiare di nessun albero del giardino?”   Il problema è che in Genesi 2 aveva parlato solo Adamo “La chiamerò Eva” eccetera eccetera, qui invece comincia a parlare pure Eva e questo è un particolare notevolissimo, perché diventa una cosa che da un punto di vista dell’ipnosi significa un altro livello di dissociazione, persone dentro l’immagine che parlano. Non so se mi spiego

Sì, è la storia nella storia

Ecco, brava, è la storia nella storia esatto. Rispose la donna “Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiarne, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto “non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare altrimenti morirete”. Uhm, fantastico! Cioè, come fa lei a sapere questa cosa qua? Il Signore Dio per norma e regola questa informazione la dice e la dà ad Adamo . Come fa a saperlo Eva? E la seconda cosa è: come fa il serpente a saperlo, che è una bestia selvatica?

Quindi come è arrivata questa informazione?

Esatto, questa informazione come cazzo è finita lì?

Come è passata da Adamo a Eva e al serpente?

Questo non ci viene detto, ma è il clou di tutte le cose. Significa esattamente quello che significa, che questa è una necessità di programma, perché se il serpente è una bestia selvatica, non può parlare? Allora, per come è messa, sembra che sia una cosa logica, no, la tentazione del serpente, ma la tentazione del serpente è di fatto impossibile, gli animali non parlano e neanche possono in qualche maniera essere dei competitori intellettivi rispetto all’intelligenza che viene attribuita all’uomo dal creatore. Perché lì il serpente ha questo ruolo? Dovremmo supporre che il serpente non sia in realtà un serpente

Che non sia un animale selvatico

Non è un animale selvatico, perché è evidente che sia qualcos’altro, altrimenti, voglio dirti, come fanno sia Eva che il serpente, come fanno a sapere una cosa che loro non possono avere udito, perché dopo che Eva viene, tra virgolette, “divisa” da Adamo, non c’è alcun virgolettato dove il Signore Dio avvisi tutti gli animali, le bestie selvatiche di non mangiare di quell’albero…

Non c’è un momento in cui questa informazione viene passata a tutti, Eva compresa.

No, l’unico che sa questa cosa qui è Adamo, ma non l’Adamo di adesso, di Genesi 3, è l’Adamo indiviso, quello a cui non era ancora stata estratta Eva

Quindi lui è ancora quello di Genesi 1

Sì esatto. Perché lui viene portato lì, poi Dio gli porta tutti gli animali, tutte le cose perché egli dia a ciascuno un nome, no, e poi lo avvisa, ma c’è solo Adamo che può sentire, perché gli altri sono bestie selvatiche. Poi si accorge che la faccenda non va avanti e gli estrae Eva “Gli darò un aiuto” perché ‘sto testa di cazzo da solo non combina una minchia.

È un inetto e quindi bisogna dargli un aiuto

E qui è la cosa interessante, no, la donna risponde al serpente “dei frutti dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto non ne dovete mangiare” Ma il serpente disse alla donna, anche lì l’uso del verbo è sempre al passato

Sono tutti passati remoti

O passati prossimi, è tutto al passato. Dio ha detto, a me sa tanto di lettura del programma. Il serpente disse tranquillizzando la donna, disse anche lì è al passato, “non morirete affatto” Il serpente che è la bestia più selvatica…

…sa questa roba…

Sa? Cosa può sapere il serpente? È il programma che sa, no, per me. “Quando voi ne mangiaste”, qualora sarebbe, quindi è una roba condizionata, “si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio conoscendo il bene e il male”. È falso! Questa è un’affermazione completamente falsa. Allora, Dio in Genesi 1 non gli interessava il bene e il male, perché lui dice che tutto era buono. Se è tutto, dal punto di vista di Dio, tutto era tutto. Quindi non c’è male in Dio. Cosi nella faccenda interviene qualcosa, una modifica… Se sei il programmatore puoi accedere a Genesi 1, altrimenti non ce la puoi fa’. In Genesi 1 non ci si può entrare a meno che Eva non faccia un’operazione notevole, si reincorpori in Adamo, allora lì ci può stare

Ritorniamo alla condizione iniziale indivisa.

Esattissimamente, ma a questo punto si valuta di provare a disubbidire alla regola del “tutto era buono”,  conoscendo il bene e il male. Cosi, in questo punto, quando Il “Serpente” che non è un serpente, ma qualcos’altro, dice questa cosa, come conseguenza che cos’hai? Che lei vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza. Nota bene l’uso improprio della vista… Come fa a vedere che era “buono da mangiare”? Visto che poi usa la vista per vederlo “gradito agli occhi” e come fa con la vista a trovarlo “desiderabile per acquistare saggezza”? E’ chiaro che stia facendo una operazione diversa, a seguito della quale, ”Prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito che era con lei”. Però non ci dice chi è il marito, non dice che era Adamo, no Chi è il marito di Eva? Tu pensi che sia Adamo ma lì non c’è scritto che sia Adamo. Lo comprendi?

Sì

Lo diede al marito che era con lei. Ma nel dialogo riportato, non si parla di Adamo. Ci sono solo il “serpente” e la “donna”… La più astuta delle bestie selvatiche fatte dal Signore Dio “disse alla donna”. Quindi non c’è nessun marito. Quindi il marito, ammesso che lo si possa chiamare così, qui c’è un errore, non si sa che cosa sia il marito, perché il matrimonio è venuto dopo, è una istituzione, come si dice, burocratica di un patto. Solo che tecnicamente lì non c’era nessun’altra famiglia, no, quindi la cognizione di marito è impropria, improvvida se vuoi e non contestualizzabile, no, perché erano loro due. Ecco, quindi anche lì è una cosa imbarazzante

Poi è una strana cosa, questo marito, qualsiasi cosa sia, è passivo, subisce la decisione di lei

Esatto, ma soprattutto c’è anche questo “e anch’egli ne mangiò” quindi allora “si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi, intrecciarono delle foglie di fico e ne fecero delle cinture”. Mettiamola in questa maniera: perché cazzo a noi ci hanno presentato la mela? Sono lì all’albero e intrecciano delle foglie di fico. Quell’albero non dice che dà la mela, dice che dà il frutto del bene e del male, però loro intrecciano delle foglie di fico, ok? Qui la cosa si fa interessante: se il fico aveva un nome, aveva questo tipo di nomea, era già stato chiamato albero di fico, no, perché l’albero del bene e del male non viene chiamato albero di mela? Dentro a questa banale domanda …

Ma è un albero, l’albero del bene e del male? Forse non è un albero…

Forse non è neanche un albero, perché qualora loro usassero le foglie del fico e a differenza del rinascimento, che si pensava fosse un albero di fico, io dico che non è un albero. Perché le foglie di fico lui le conosce e le sceglie in rapporto a un aspetto di conoscenza. La foglia di fico è quella, alle nostre latitudini, che ha le foglie più larghe. Perché non ha preso delle foglie di altro genere, per esempio quelle delle ninfee d’acqua dolce, che sono ancora più grandi, meno pruriginose rispetto alle foglie del fico, tanto per dirti, no? Quindi lì viene dato per scontato che si parli di albero di fico e quindi che gli alberi avessero tutti delle foglie, Quest’albero qua sembra non avere foglie, ha solo frutti, no. Perché altrimenti, scusami è… Se ne fecero delle cinture, va bene. Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno Anche qua è l’uomo, che non è più il marito, è l’uomo con sua moglie, allora perché questo continuo passaggio? Prima di ce “la donna ne diede al marito” e poi “l’uomo con sua moglie”

Che funzioni sono queste?

Ma che cazzo sono, no? Perché il problema non è, perché se hanno usato prima il termine coniugale marito, avrebbero dovuto ripeterlo, invece non lo ripetono

No adesso siamo all’opposto, è l’uomo con sua moglie

Esatto

Stiamo facendo un passaggio speculare, la donna col marito e l’uomo con sua moglie

Sono due cose diverse, ok, va bene. Allora il Signore Dio chiamò l’uomo, si nascosero in mezzo agli alberi del giardino eccetera eccetera.  Il Signore Dio chiamò l’uomo e disse “Dove sei?” Non disse “Dove siete?”

Chiama lui

Chiama lui no, minchia

Allora il serpente parla solo alla donna, il Signore Dio all’uomo

Esatto. La questione è interessante che cazzo sta succedendo lì? Lì secondo me il giochino è fatto in questa maniera qua: il programma prevede di agire sulla donna e dice “È vero che Dio ha detto?”. La donna vide che era buono da mangiare, eccetera eccetera e ne diede anche al marito. Il marito non è presente, se no lo avrebbero detto, no? Quindi che cosa sta succedendo? Si sta scrivendo esattamente una storia per come la vede Eva, ok?

Ok

Ma questo lo avevo già raccontato, tutto quello che si vede dalla tentazione in poi dove sta avvenendo? Sta avvenendo comunque nel giardino dell’Eden, ecco, e ciò che viene… (?) dal giardino dell’Eden è solamente un “pensato”, è scritto nel documento di file come “pensato di Eva”. Siamo ancora lì, no e tutto questo è un’illusione da questo punto di vista. Il programma prende nota dell’operazione compiuta… se vieni avanti, da qui in poi chiamò l’uomo. Perché chiama l’uomo? Questo è un dettaglio notevole, da questo punto in poi abbiamo una “dissociazione tripla”, perché la donna che fa parlare anche il Signore Dio… è una dissociazione tripla. Cioè tu hai serpenti che ti parlano, dissociazione doppia, ecco e in rapporto a questa dissociazione avviene anche che, è una dissociazione di primo grado in cui tu fai parlare le persone con cui simuli di parlare, quindi è una dissociazione, la prima che fai, poi se lui parla diventa una seconda dissociazione, poi se parla un terzo diventa tripla…

Ed è interessante che ci sia il Signore Dio in questa tripla dissociazione,

Yes!

Perché, in maniera paradossale, dovrebbe essere quello che è invece il creatore di questa roba qui,

La manipolazione nella dissociazione prevede una attribuzione di ruolo persino nel pensato di Eva

Quindi la creatura fra virgolette “creata” fa parlare il creatore

Di se’ stessa…

Di se stessa…che roba è?

Ecco allora, il Signore Dio disse al serpente, lì c’è proprio…

…È quadrupla a questo punto!

Sì esatto. Quindi tu diventi, tu da attore che stai facendo parlare i tuoi personaggi, diventi comprimario e ascolti quello che dicono i personaggi. Ma in questo caso sono loro che hanno creato te. Il Signore Dio ha creato te, che parli col serpente poi il serpente smette di parlare con te

E tu fai parlare il Signore Dio col serpente, prima col marito e poi col serpente

Esatto. E qua è tutta una roba. Dice “poiché tu hai fatto questo sii maledetto, più di tutto il bestiame e di tutte le bestie selvatiche. Ma il serpente è una bestia selvatica. Dice sii maledetto più del bestiame e di tutte le bestie selvatiche. Perché dice così? Il bestiame è maledetto? Il bestiame è maledetto ma tu di più!  Ma questo è in contraddizione, no, vedi che questo è il pensato di Eva è la dissociazione di Eva? “Poiché hai fatto questo sii tu maledetto più di tutto il bestiame” quindi vuol dire che in qualche maniera il bestiame è maledetto “e più di tutte le bestie selvatiche” Ma se in Genesi 1 avevi detto che avevi creato tutti gli uccelli, e che tutto era buono, come fa a essere maledetto, è chiaro che questa roba qua non l’ha detta il Signore Dio. Arriva in una dissociazione tripla o quadrupla nel pensato di Eva, no?

E sì, perché certo non viene dal Signore Dio né tantomeno da Dio, che ha detto che tutto era buono

Esatto, bravissima. Allora lei comincia, “io porrò inimicizia fra te e la donna” è “la donna”, la “moglie”, è “Eva” a punirsi per aver mangiato da quella cosa che viene chiamata “albero del bene e del male”. Non è Dio, non è Dio che agisce in quel modo, è il modo con cui Eva (per chi legge), la donna, la moglie, si aspetta che il “Signore Dio” agisca. E’ il pensato di Eva riguardo al comportamento del “Signore Dio”.

È il racconto che Eva fa a se’ stessa

Sì è il racconto che Eva fa a se’ stessa, è una “supposizione” sulle reazioni riguardo a quella decisione, esatto. E’ lei che si pente e dà fuori di matto nella sua dissociazione, Eva, no. La donna… vedi qua, disse: “E con dolore partorirai, verso tuo marito sarà il tuo istinto” ma l’istinto cosa è se non una impostazione di programma? E’ la donna che sta trattando sé stessa come “bestia” poiché si autogiudica “sono una bestia” e le bestie subiscono per effetto di Genesi 2 il potere del nome conferito all’uomo… “ma egli ti dominerà”.

Ma che roba è ‘sto marito e che roba è la moglie?

Ma che roba è? “All’uomo disse”, qua non è il marito, non c’è scritto “al marito disse”, c’è scritto “all’uomo disse…” La frase è: “Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie”, ma non ha senso, come mai cambia il soggetto?  Dovrebbe dire “al marito disse” dovrebbe essere logico, invece no, se volevano essere corretti semanticamente l’uomo è un genere, ma lì non ci sono altri uomini, quindi se lui parla di moglie per riflesso siccome è il massimo dell’intelligenza, dovrebbe proseguire con “marito”, invece probabilmente è l’ignoranza generata in Eva dal suo senso di colpa, che la fa parlare per categorie. Nel passo prima dice “moltiplicherò” alla donna disse, e all’uomo disse. Mentre prima dice “moltiplicherò le tue gravidanze e con dolore partorirai i figli, verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà”, all’uomo disse…, e qua ha ragione, ma avrebbe dovuto dire, al marito disse per via della categoria usata… L’intercambiabilità di identità (Eva) di genere, (donna-uomo), di ruolo (moglie-marito) è qualcosa di misterioso se lo leggi senza avere comprensione. Non sai bene che cos’è o meglio lo subisci, ma se lo conosci, come si dice? Lo eviti?

Sembrano delle funzioni

Esatto, esatto, anche a me sembrano delle funzioni particolari. “Hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato…” perché non lo dice alla donna? In realtà Adamo non è presente al fatto! Eva, la donna, la moglie, non aveva ricevuto quel comando dal Signore Dio, quindi lei in realtà non lo sapeva, no. Come faceva a saperlo?  E come lo aveva saputo persino il serpente? 

Sì a lui, è logico, dice l’ho detto a te e tu ne hai mangiato.

Sì ma anche Eva lo sa che l’aveva detto a lui, non a lei. “Maledetto sia il suolo per causa tua”… Minchia Johnny, ma che roba è questa qua? “Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita, spine e cardi”, dice… Magari l’uomo avrebbe voluto fare una piantagione di fragole, invece no, ci sono spine e cardi. Minchia Johnny

Qui nasce la valle di lacrime

Esatto. Allora uno dice divento fruttariano, non coltivo un cazzo e invece delle spine e i cardi mi mangio le mele, i fichi, i meloni, le melanzane, e che diamine. Vabbè… e niente, “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane”… a me sembra che sia una imprecisione, con il sudore del tuo volto? Con la fatica e il sudore del tuo lavoro, coltiverai e mangerai il pane. No, se me lo regalano non è che devo sudare, no? A parte questo comunque qua viene “polvere tu sei e polvere tornerai” … Il massimo del senso di colpa dà come conseguenza la necessità della pena massima…Perché tutto questo è il pensato di Eva. “L’uomo chiamò la moglie Eva perché essa fu la madre di tutti i viventi”. Ma questa roba qui, quel passo lì, non ha senso, non ha senso. Perché lui ripete questa roba qua… Perché dice “l’uomo chiamò sua moglie Eva”? Già lo era! Perché dice in Genesi 2 lui dice esattamente, il Signore Dio plasmò con la costola, l’uomo disse “questa volta…” cosa vuol dire?  “essa è carne della mia carne, …la si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta” eccetera eccetera. Allora nel passo 20, dopo, la donna diventa Eva, ma lui con “la si chiamerà donna” sta facendo una correzione di programma, no. Eva diventa Eva in quel momento lì, perché la divisione fra uomo e donna attribuisce a quel potere del nome, il potere su ciò che gli viene presentato. Capisci? Lui dichiara” la chiamerò donna” in Genesi 2, “la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta”. Poi al passo 20, “l’uomo chiamò la moglie Eva perché essa fu la madre…”, non usa “sarebbe stata”, ma “fu” la madre di tutti i viventi.  Il passo usa i verbi in modo impreciso? No, quel che cambia è chi legge l’operazione appena fatta. Il verbo “fu” è il verbo “essere” al passato remoto… Pare essere un refuso del programma Sapiens”, come se fosse letto dal suo programmatore-creatore.  Il Signore fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. Anche su questa faccenda delle tuniche di pelli… O Dio (che non è Oh Signur!) o Dio era cacciatore, oppure le tuniche di pelli è qualcos’altro rispetto alla nostra sono la pelle, no.

Infatti stavo pensando al sacchetto di Maya

Esatto, ma di pelli significa, non tuniche di “pelle”, ma di “pelli”, sono diverse, è plurale, no. Le tuniche di pelli è plurale, significa non che ne ha fatte due…

Sono diverse pelli, pelli di tipo diverso… se sono due, l’eterico interno e esterno sono due

Esatto, anche per me. Il Signore Dio disse allora, “Ecco l’uomo è diventato come uno di noi” anche questa è fantastica. Tieni conto, il “noi”. Allora…

Oh Signur, qui è proprio oh Signur…

Eh sì, qui è Oh Signur! Uno di noi, noi chi? Perché tieni conto sempre che partivano dal paganesimo sfrenato e c’erano dei dappertutto e avevano la necessità di far assurgere il Dio della Bibbia come unico Dio. Infatti gli fan fare Genesi, no. Ma se tu esponi in maniera coerente questo tipo di discorso vedi che la faccenda per come la presento io a me stesso, intendo dire, è estremamente logica. Genesi 1 è un programma, è un’attività dell’intelligenza e all’interno di se’ stessa predispone uno spazio che si chiama I cieli e la terra. Diciamo il ricordo di una attività, che deve essere sempre eguale. In Genesi 1 il sigillo è “Vide che tutto era buono” Dopodiché non c’è più attività del Principio. Capito? L’attività del Principio cessa in Genesi 1

Il programma è fatto è finito, completato e protetto da password, crittografato.

Esatto, quindi il grosso del problema avviene qua, avviene che da lì in poi tu hai raggiunto lo scopo. Il programma è fruibile attraverso il pensato di Eva e l’Intelligenza ovviamente la osserva. Le pelli ti ho detto che era quella faccenda degli eterici interni e esterni, perché doveva produrre quello che doveva produrre. Il Signore Dio disse, sempre nel ricordo di Eva, disse allora “Ecco l’uomo è diventato come uno di noi per la conoscenza del bene e del male”

Ma se abbiamo detto che Dio non ha bene e male…

Esatto, Dio non ha né bene né male, in Genesi 1 ha decretato che tutto era bene, allora questo è il pensato di Eva. Dio disse allora “Ora egli, l’uomo” ma anche qua ripeto la faccenda è formidabile: L’uomo come categoria è come uno di noi, sta dicendo l’uomo indiviso” è come uno di noi per la conoscenza del bene e del male. “Ora egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre”. Perché dovrebbe dire una cosa di questo genere, no? Il perché è chiaro, Eva sa di non essere l’uomo intero e nel pensato di Eva, non può mangiare da quell’albero, che è diventato per lei l’albero del bene e del male. Perché originariamente, te l’ho dimostrato nella faccenda del fico, quando dice “qualora voi ne mangiaste…” poi dice “allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi. Intrecciarono foglie di fico…” è su questa base, no, se l’albero di fico aveva già un nome, perché l’albero del bene e del male …

Non era un albero

Non era un albero. Allora ovviamente il Signore Dio lo scacciò, cioè nella rappresentazione di Eva che dimentica di essere se’ stessa, lei vede l’uomo, vede tutt’e due, uomo e donna, scacciati dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose ad oriente, perché ci sarà stato anche l’occidente nel giardino. È evidente, c’è la montagna di causa, per cacciarlo ad oriente deve avere potuto avere a disposizione tutte le possibilità e l’ha cacciato solamente a oriente. Non è che lo ha cacciato in Cina, vuol dire che la montagna di causa sta a occidente, rispetto a quello che chiamava il Signore Dio Eva. Perché questo è il pensato di Eva

Quindi cacciato da lì va dalla parte opposta?

No, cacciato da lì va da una sola parte. Perché lì ci sono tutte le possibilità, poteva essere cacciato a sud-est sud-ovest. Nord-est, nord-ovest, capito? È questo

Qui faccio fatica, aspetta…

È molto semplice ha scelto, come tu hai scelto di diventare Antonella quando eri la senza nome, alla fine hai scelto di diventare Antonella, sono rimaste escluse tutte le altre possibilità, se tu hai scelto Antonella, le altre possibilità sono rimaste là. Oriente significa orientamento, sei orientata a pensarti come esistente, sei orientata a pensare di essere quella roba lì

E non tutto il resto

E non tutto il resto, eh minchia, esatto

Ok, ok adesso è chiaro

La montagna di causa rimane tutto quello che avresti potuto fare. Invece di mangiare dall’albero, che non è un albero, del bene e del male, avresti potuto fare l’operazione inversa, no. Potresti aver mangiato dell’albero di fico e vestirti delle foglie dell’albero del bene e del male. Capito?

E veniva fuori un’altra roba.

Veniva fuori un’altra roba e tutte le altre possibilità sono rimaste lì, l’E-din è l’equivalente di “casa” per il “figliol Prodigo no. Allora scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i Cherubini e la fiamma della spada sfolgorante, per custodire la via all’albero della vita. È chiaro, lei si sente in colpa e non può più avere accesso all’albero della vita, per quanto faccia perché si è divisa, si è “separata”, si pensa esistente come “infinito-1”

E non può più avere accesso, perché è lei stessa che non si dà l’accesso a quello

E certo, non può più avere accesso, perché non ce la mai avuto, per lei quell’albero lì era l’albero del bene e del male, non esisteva l’albero della vita, no. La spada fiammeggiante significa quel flusso demenziale che chiamiamo attenzione. Attenzione ma verso la pretesa di una separazione “diventereste come lui” no. Pur non essendo lui

I cherubini?

Il cherubino è la password che tu puoi avere per rientrare in Genesi 1, allora non ti serve più nemmeno il giardino dell’Eden

Ci arrivi diretto

Ci arrivi diretto perché sei quella roba lì.

Fantastico, Caspita…

Io la vedo così ma se la leggi, se la leggi come Nero Wolf

A caccia degli indizi

A caccia degli indizi, esatto,

Delle contraddizioni che ti sfuggono a una prima lettura perché non ti accorgi, se lo leggi come lo abbiamo sempre letto …

Non ne esci perché fai delle associazioni

Esatto, fai delle associazioni che ti tagliano via la possibilità di riflettere su un’altra possibile interpretazione.

La faccenda sul genere e sull’identità, sono due cose completamente diverse: il genere è il genere ma l’identità è l’identità

Eh già… quindi Eva e Adamo sono una cosa, l’uomo e la donna…

Sono un’altra cosa

Il marito e la moglie sono addirittura una funzione, nemmeno di genere

No, esatto, quello è un ruolo attribuibile al programma

Sì è un’ulteriore caratteristica…

Sì è una caratterizzazione, ma quello che è importante è tutta quella roba lì, o un genere o una identità. Ora se tu diventi tutti gli uomini non potrai più essere l’identità.

Eh già! Mamma mia ragazzi. Adesso, mente tu parlavi, io il testo ce l’ho davanti e seguirlo così è fantastico, perché mi accorgo che io già andavo avanti, davo per scontato, mentre tu ti fermi e noti i dettagli e le incongruenze

Perché io non lo tratto alla maniera dell’identità. Lui sta dicendo delle cose e fa un giochino ma quello lì è il pensato di Eva. C’è Agostino di Ippona che ha detto che noi avevamo sbagliato, che Eva aveva sbagliato, non ha capito una minchia. Non c’è niente di sbagliato in quello che c’è lì dentro è solamente una pretesa del programma di non annoiare, di non annoiare l’Intelligenza che ha generato tutto questo con solamente una cosa, no.  Ci deve essere anche imprevedibilità perché è una dissociazione quadrupla, persone dentro persone che parlano tra loro stesse. Quindi una simulazione notevole in termini ipnotici, no. Sei sempre tu a farlo, ma fingi di non essere tu.

E ti dimentichi di essere tu perché il quarto passaggio assolutamente ti crea amnesia, anche in termini ipnotici, già al terzo livello non lo ricordi più.

Certamente. Allora c’è un’altra cosa che ti fa capire che è esattamente così. È la metafora del corpo di sogno. Tu nel corpo di sogno non sei in uno stato di veglia, non lo puoi essere perché altrimenti verresti fagocitato dall’identità. Nel corpo di sogno invece tu vedi delle persone che ti parlano e tu parli a loro e magari vedi delle scene in cui loro parlano tra loro stesse. Noi abbiamo quella traccia lì che ci dice che è così, quando tu sogni non sei nello stato di veglia, ma il fatto stesso che tu possa sognare rappresenta esattamente Genesi 3, né più né meno, dove il serpente diventa qualcos’altro e ti parla e tu lo fai tutte le notti, quando vai a dormire. Magari trovi qualcuno che ti apostrofa, o che ti insegue nel sogno o ti intrometti in discussioni che stanno facendo tra di loro. Quello che vedi in Genesi 3 noi lo facciamo abitualmente tutte le notti, non è che ti devi sforzare. Tu hai la donna che parla col serpente? Che problema c’è!

In un sogno va benissimo

Anche nel sogno fai così, magari vedi due persone che parlano e tu ti intrometti. È una dissociazione quadrupla, è il giochino di Genesi 3

Fantastico, fantastico

Ecco perché poi ritornando allo stato di veglia la maggior parte dei sogni non te li ricordi, perché è un altro stato, perché esci da quell’ipnosi lì. Quindi è una ipnosi naturale, i sogni non te li ricordi perché quando esci da una ipnosi è difficile che ti ricordi

Perché i nessi associativi si spezzano

Vedi qual è il meccanismo, il meccanismo è quello lì

Quindi Genesi 3 è il pensato di Eva che si autoracconta una evoluzione di un certo tipo che porta a uscire dal giardino dell’Eden a oriente, ma poteva scegliere altro.

Ma scusami eh, tu dici che ci sono 6 miliardi di uomini, 7, dieci venti, trenta, non li conosci tutti, no. Quello che si fa è supporre che esistano. E tu conosci solamente un certo numero di persone che sono quelle che ti servono. Allora tu fai per supposizione che anche gli altri siano esistenti di loro stessi. Ma diventano veri esclusivamente solo se li puoi conoscere. Altrimenti quando tu vedi le persone, quando vai in giro tu le persone che hai vicino e che riconosci le riconosci, le altre sono tratti indistinti. Li incontri ma non osservandoli, non sapendo niente di loro, sono tratti indistinti, sono figuranti, come nei film

Le comparse

Sono le comparse che servono per tranquillizzarti, per dirti “non sono solo qua, non siamo soli nell’universo, c’è anche qualchedun altro. Sei sempre tu che fai tutto…

Madonna … guarda che è pazzesca ‘sta roba…

No, voglio che tu venga sommersa dall’immensità di questa roba qua

E lo sono, lo sono, lo sono

La profondità intellettiva con cui è stata messa in piedi, l’onniscienza ti deve pervadere, non so come dire. Il tentativo di capire è una roba spettacolare

Una roba pazzesca, siamo dentro…

…siamo dentro noi stessi, fatti della stessa sostanza che ha generato tutto questo e riusciamo a intravvederne i contorni solo se diventiamo l’intelligenza. Allora non ti perdi. Altrimenti facciamo la fine di Narada che si perde in ogni laghetto che trova, che emergerà come la principessa di Benares o come il mendicante davanti al tempio…

Ti perdi in tutte le dissociazioni ipnotiche…  ecco in questo momento ho la percezione di essere tra virgolette “fuori” dal mio corpo

Perché pensavi di essere dentro?!

E mi viene da ridere a dirlo, ma è esattamente questo, è rendermi conto che non ci sono mai stata.

E questo, renderti conto che sei l’intelligenza ti fa capire un sacco di cose

Mamma mia…

Speriamo bene, dai, e è una cosa che sai non dico mai!

Franco Remondina

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