Introduzione: la premessa necessaria per comprendere quanto avviene nell’esercizio riportato ed estratto dalla conferenza “S. Tommaso” di Padova del 7.9.2019 è la seguente: l’attività necessaria a Dio per conoscere sé stesso è il movimento, ossia la diversità.
Essendo Egli il Tutto in Tutto, da ciò ne deriva che non Gli è possibile, essendo il Tutto, conoscere sé stesso. Pertanto Egli effettua l’atto della Creazione per il desiderio di conoscere sé stesso attraverso ciascuno di noi.
Noi, come intenzione del desiderio di Dio, siamo ciò in cui Egli si compiace.
Detto ciò, ecco l’esercizio:
1- Innanzitutto, fatevi una fotografia e chiedetevi: “Di chi è questo Spirito?”. In seguito a questa domanda, avrete, avvertirete una pressione dietro la vostra nuca, in corrispondenza, all’incirca, della protuberanza occipitale esterna, ossia dell’osso sporgente lì situato.
2- Sentendovi lì dietro, in quella versione di voi in miniatura (che è il domandatore, ossia colui che pone le domande), dovrete porvi questa domanda: “E’ vero che l’acqua ricorda l’incombenza dello Spirito?”.
3- Ovviamente posta questa questione, dovrete emanarla, ossia mandarla fuori, in ciò che considerate come non voi. Per meglio compiere l’operazione, potete considerare il “non voi” come “acqua”.
4- Una volta emanata la domanda, dovete anche re-immetterla nell’acqua del corpo, quindi sentendovi il fuori di voi, dovete mandare dentro, esercitando una scambio di acqua,
5- Fatto ciò, dovete spingere verso l’alto i primi due chackra, nel fare questa operazione dovete usare l’accortezza di stringere il perineo – ossia di simulare muscolarmente il movimento che vi fa trattenere la pipì.
6- Quando sentite che i due chackra sono giunti sopra la vostra fontanella, mollate di colpo, rilassate di colpo, i muscoli del perineo. (Saprete che i due chackra sono giunti sopra perché avvertirete una leggera pressione, come un piccolo bernoccolo che spunta dalla fontanella NdR)
7- Nuovamente, ripetete l’operazione: stringete il perineo – ossia di simulare muscolarmente il movimento che vi fa trattenere la pipì. Quando sentite che i due chackra sono giunti sopra la vostra fontanella, mollate di colpo, rilassate di colpo, i muscoli del perineo. (Saprete che i due chackra sono giunti sopra perché avvertirete una leggera pressione, come un piccolo bernoccolo che spunta dalla fontanella NdR).
8- Ora, sbattete gli occhi molto velocemente pensando ad una striscia composta da tre righe disposte in verticale; la striscia centrale di colore verde e le due strisce laterali di colore blu elettrico. (NdR: il colore verde è la tonalità che ciascuno vede una volta chiusi gli occhi, dopo aver osservato il sole per qualche istante. Quindi, tale sfumatura sarà propria di ognuno e diversa da persona a persona.)
9- Fate una seconda foto, semplicemente ricordando alla vostra acqua di aver sbattuto gli occhi e di aver, in questo modo, dato adito ad una nuova linea si tempo, coerente con la comprensione per via della quale questo è solo un pensiero-mondo; e, pertanto,a fronte di esso, ve ne sono innumerevoli, infiniti, altri.
10- Nel caso in cui la foto non risulti nitida, sbattete nuovamente gli occhi, pensando alla striscia, fino a quando la foto ritorna nitida.

