Alleanza
Franco Remondina
La delusione è una componente emotiva come tutte le altre, solo… più abituale. E’ il braccio destro dei limiti che ci siamo autoinflitti. Ogni nostro limite è stato “accettato” da qualcuno della nostra linea di sangue e quindi “registrato” con relativa accettazione! Infrangere un limite costa fatica e poiché è un “limite”, significa che altre componenti emotive vengono a difendere “il limite”. Componenti emotive come la paura del nuovo!
Nell’ovoide le cose sono “particolari”…
Dopo la scoperta che tutta questa “realtà” è solo una illusione, che, in pratica, come Io-mentale, anche noi siamo illusione, la delusione è spesso una sequenza emotiva presente. E’ possibile che praticando la tripla dissociazione, applicata tramite la pratica dell’articolo 133, si abbia come conseguenza emotiva, delusione e un vago senso di inquietudine, magari rabbia… a tutte queste sequenze va applicato il “Non ti credo”… fino a che la sequenza “svanisce”.
Tuttavia, il problema sollevato dall’articolo 133 è riassumibile dalla seguente domanda: “Se il modello scompare, se le forme scompaiono, se tutto scompare, chi sta osservandone la scomparsa?”
La risposta ovvia è questa: la “mente abituale”!
Quindi è ufficiale: nell’illusione esiste solo Lei! E’ la mente abituale che ha creato questo Universo!
Capisco… la vostra delusione… “Non ti credo”… pensavate fosse opera di DIO! Purtroppo non è così….
Genesi 1;27-28: “E DIO creò l’uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”.
Qui abbiamo “una” creazione! Senza le palle della costola, del fango e del “soffio”… con cui mi hanno sfracassato i cavoletti da quando ero all’asilo, anzi alla “scuola materna”. Poi venne Genesi 2 versetti 7- 8 “E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente. 8 E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente e quivi pose l’uomo che aveva formato”.
DUE CREAZIONI?? Che roba è? Cosa succede a Dio? Non si ricordava più di aver già creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza? Secondo me la seconda creazione è tutta da spiegare… ma quella dell’intervento alieno, di extraterrestri che creano un ibrido mescolando il loro DNA con quello di un primate, ottenendo “l’uomo”, non è la “creazione” che interessa… Una possibile spiegazione ce la dà Zecharia Sitchin in tutti i suoi libri, (se potete leggete “la genesi”).
Ora, il motivo del contendere qui è la prima creazione, non la seconda che appare una sorta di esperimento di ingegneria genetica con tanto di catalizzatore di argilla che sta alla base del detto: “Polvere sei e polvere tornerai” (un tipo di argilla,
la montmorillonite, è un catalizzatore ideale nelle reazioni di scissione e ricombinazione dell’ RNA; un altro studio di J. Ferris (2006) identifica la montmorillonite come possibile catalizzatore prebiotico e altri studi indicano che la montmorillonite e altri tipi di argilla fungono come catalizzatori nelle reazioni di trasmissione del DNA virale e possibilmente anche quello umano).
La prima creazione, dicevo, è ALTRO! E’ di fatto una creazione di “opposti”! Questa creazione spacciata per “divina” avviene per “opposti”… mi ricorda tanto l’albero del Bene e del Male… a voi no? Con l’aggravante dell’auspicio del “serpente” che saremmo diventati “come Dio”.
Che somiglianza abbiamo? Dio, il vero DIO, è per definizione “TUTTO CIO’ CHE E'”.
Se DIO è tutto, non presenta opposti!!
Quindi un Dio con opposti può essere solo: la mente abituale… mmmh… Obiezione: ma se io non esisto, allora tutta sta ricerca a che serve?
Ragazzi che delusione… (nonticredo, nonticredo, nonticredononticredo).
Ok, passata…? Sì? Allora andiamo avanti…
Gesù: «chi vede me, vede il Padre» (Gv 14, 8); «Tutto mi è stato dato dal Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il Padre e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare» (Mt 11, 27). «Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10, 30).
Gv 17; 21-22 «che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno. Gv:10-30 «Io e il Padre siamo uno».
Gv 14; 2-4 «Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
Tutta questa serie di citazioni ha bisogno di una precisazione: “uno” in greco non è né maschile né femminile è… neutro! Proseguiamo e cerchiamo di identificare meglio l’osservatore…
La mente abituale, l’ho già detto, fa il tifo per noi!!!
Eeeh già, noi siamo quelli adibiti al compito “principale”… il ritorno a casa, a DIO!
E’ una operazione da leggenda, il drago è la mente abituale stessa! Capite in che guaio si è cacciata? Se dissociamo quattro volte ?!?!
Vediamo usiamo parte dell’esercizio dell’articolo 133 ma…:
“Siete sdraiati sul vostro letto sulla cima di una montagna, vedete il cielo azzurrissimo. A fianco del vostro letto/divano/poltrona… a destra, sgorga una fontanella d’acqua. Prendete un sorso di quest’acqua e la bevete…. non ha gusto, nessun ODORE… Sentite il fresco dell’acqua scorrere sulle mani. Lo sentite trasmettersi al vostro sangue… adesso il sangue è fresco e leggero…
Scendete a sinistra dal letto e vi muovete verso una porta arancione che è lì. Aprite la porta arancione e siete in una stanza al centro della quale c’è un recipiente d’acqua… vi specchiate… sentite ancora il sangue fresco e leggero. La vostra immagine dentro il recipiente prende vita e vi parla.
All’inizio non sentite nulla, poi… cominciate a sentirne la voce e quel che dice… Osservate l’ambiente, non ci sono ODORI… C’è una finestra a sinistra, vi affacciate e vedete voi stessi stesi sul vostro letto sopra la cima di una montagna, con una fontanella che sgorga a destra del letto, mentre bevete l’acqua senza sapore e senza ODORE.
Vi chiamano… è il vostro riflesso nel contenitore d’acqua che ha preso vita… Vi chiama, vi tuffate in quell’acqua senza ODORE e andate a parlare con la vostra immagine.
Quale argomento tocca la vostra conversazione?
Poi guardate in alto verso la superficie dell’acqua… Oltre la barriera superficiale dell’acqua senza ODORE, c’è qualcuno che guarda verso di voi… è la vostra immagine… che vi parla?…
Franco Remondina

