Premessa: innanzitutto è necessario rimarcare il concetto di stampo poiché è nello stampo che avviene ogni cosa. La funzione dello stampo è puramente e semplicemente quella di “delimitare i confini dello spazio occupato dallo spazio del corpo”.
Per comprendere l’esercizio proposto qui di seguito, fa fate menzione dell’episodio biblico di Lazzaro. In tale episodio, ciò che viene “richiamato” con nome proprio da Gesù per far sì che esca dalla tomba, non è Lazzaro di Betania, ma bensì SOLO Lazzaro.
Questa differente accezione pare essere di poco conto, ma tuttavia tenete presente anche che Gesù non si reca presso Lazzaro quando quest’ultimo è malato, ma solo diversi giorni dopo la sua morte.
Comprendete, dunque, che non si tratta di una “faccenda fisica”, ma di un dialogo tra memorie. Infatti, “Lazzaro di BETANIA” viene lasciato nella grotta dove viene recluso, mentre ad uscire è ESCLUSIVAMENTE “Lazzaro”.
1- Chiudete gli occhi e osservate il muro davanti a voi, in modo da non osservare le palpebre; solo in questo modo vi si verrà a creare una specie di corridoio, una diversa diffrazione rappresentata da un cerchio verde al termine del corridoio stesso.
2- Fatto ciò, fate percorrere alla Intelligenza quel corridoio, per 6. 7 volte.
3- A questo punto, sentitevi nello stampo e dallo stampo accendete i toroidi (che si trovano nei luoghi specificati nell’esercizio tratto dalla conferenza di Pigozzo).
4- Adesso al toroide della “ascella di sinistra” fate evidenziare il pensiero che volete eliminare (che è dentro lo stampo).
5- Fatto ciò portate lo spazio evidenziato dentro lo spazio cubico mediante il toroide presente sulla zona vicina al polso della mano sinistra.
6- Adesso pensate ad una mummia legata mani e piedi.
7- Sbattete gli occhi e pensate a quella mummia. Mettete, dunque, questa mummia in una grotta e chiudetela dietro ad una roccia.
8- Sbattete nuovamente gli occhi e pensate a quel pensiero che vi infastidiva, notatene l’assenza ed arrabbiatevi al riguardo.

