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Articolo 566-Tripla dissociazione

6 anni fa
Annalaura Remondina
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Telefonata 25 aprile 2020

… Ti piace perché sono gigione, sono gradevole, ma in realtà è fatto apposta così, perché se fosse serio, allora la cessione di fiducia avverrebbe per la serietà. Io non chiedo nessuna cessione di fiducia, perché non è prevista, sei già capace di fare tutto, ma quello che fai è quello che stai già facendo. Ecco perché non ha senso per me fare la cronistoria, raccontare quello che raccontano tutti

Sì, chi sono, da dove vengo, dove vado

Sì, lui ha avuto l’illuminazione, eccetera eccetera. Sono dettagli del cazzo, perché me li dici, non mi servono, no. Servono a scavare un fossato attraverso cui tu induci la tua superiorità, in qualche maniera, rispetto a chi ti sta ascoltando, no, quindi attraverso l’operazione “informativa”, apparentemente innocente, vengono invece stabilite le regole gerarchiche, è già predisposto nella presentazione che tu sei meglio di lui

A quel punto diventa tutto assurdo e paradossale, ti dico che tu puoi fare delle cose, ma te lo dico dall’alto della mia sapienza che non sarà mai la tua

Esatto, no, per cui invece di disturbarti a scoprire chi sei, devi prima acquisire quello che ti dico. Io non faccio queste cose

E meno male perché al mondo ce n’è un sacco di gente che fa quella roba lì, e non pare che serva a granché

No, serve a arricchire loro, è la giustificazione che ti stanno dando, tu sei stupido e devi pagare per accedere a qualcosa che già hai, qualcosa che già sei

E te la vendono, ti vendono quello che sei e che hai già, è fantastico!

In termini logici, questo significa circonvenzione, no, ma tu che sei lì che lo accetti e lo pretendi, sei la pecora, no, sei sottomesso, sei quello che non ce la farà. Se riesce a spillarti dei soldi dicendoti che non vali un cazzo, allora tu capisci che l’opposto di quello è: non ti chiedo niente e ti aiuto. Non so come dirlo, minchia Johnny

Ed è talmente inusuale che ci mettono un po’ le persone a realizzare, dicono “caspita che succede, dove sono?” Non c’è proprio l’abitudine, anzi c’è l’idea che più le cose costano e più valgono. D’altronde tu non vuoi le pecore, vuoi le persone che si accorgono

Francamente non voglio neanche i guerrieri, voglio quelli vivi

Vivi e curiosi…

Prima vivi, se no, se sono già incastrati, non sono curiosi o comunque sono manipolabili, manipolati, e quindi i loro criteri di valutazione sono già stati predefiniti

E quindi non c’è spazio per altro, non entrerà nient’altro… è questo il fatto. E tu fai una roba pazzesca rispetto alle abitudini del mondo, questa è veramente la liberazione da tutta quella robaccia là

Ma è robaccia, no, è robaccia, tant’è che non gli funziona un cazzo, no. Fanno l’inchino al sole, ma che roba è, che cosa stai dicendo, ma porca troia!

È vero, il saluto al sole!

Oh, ciao eh, dormito bene stanotte? Ma allora, non capiscono, no, fanno rituali, rituali che sono … non voglio neanche giudicarli. Allora, negli intenti originali sarebbe l’Intelligenza che vede la propria creazione dappertutto. Allora, perché tu fai torto, no, se fai l’inchino al sole, dovresti fare l’inchino all’albero, alla terra, all’acqua, alla fine ti viene una sciatica formidabile

Oppure anche la gobba, dipende da come lo fai!

Sì, cazzo! Non capisco, se è tutto Dio tu sei testimone, come Intelligenza che fa l’esperienza della forma animata, dovresti inchinarti a questo tipo di esperienza, perché è una necessità, il sogno del movimento… invece no, non so cosa dirti, guarda

Sì, perché le cose delle antiche sapienze sono state completamente travisate

Come nel qigong, c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel Qigong, che esista una energia là fuori

Che tu assorbi o non assorbi, prendi o non prendo. Infatti fai gli esercizi la mattina presto, per prendere lo yang

Sì, perché se no arrivano gli altri e poi non ce n’è più!

Sì, se lo prendono gli altri e a mezzogiorno lo yang è finito, non ce n’è più!

Minchia, siamo rimasti senza

È come il pane, se arrivi tardi rimani senza

C’è qualcosa di grottesco in questo

È un’interpretazione energetica ma comunque sempre materiale, c’è qualcosa “là fuori”

Sì. La completa assenza della comprensione dell’interfaccia ha portato alla superstizione del fantasma formaggino

Per fare l’agopuntura devi ficcare un ago nel corpo

Sì, i punti sono dentro, nessuno che faccia l’agopuntura sull’ombra, e allora non ti servono gli aghi

Si potrebbe fare l’agopuntura sullo stampo…

Ma poi viene conservato il limite paradigmatico che ti pone di fronte al “là fuori” come separato dall’universo, no, e quindi devi lottare. È falsa da ogni aspetto

Come se tu esistessi, è il solito discorso

Sì esatto. Ripeto, venendo al mondo sei finito in uno spazio, hai avuto a disposizione uno spazio non lo hai inventato tu. Dai per scontato lo spazio, non ti chiedi mai “dove sta accadendo tutto questo?”

Nessuno che risponda a questa domanda. Rispondere, tentare di rispondere a questo è stato angosciante per anni

E nessuno se la pone neanche, se non marginalmente, ma poi vanno avanti

Sì, se tu hai un presupposto, lo dai per scontato, la tua attenzione va a finire lì, non potrai mai capire, apposta perché lo hai dato per scontato. Ma dove avviene tutto questo, nessuno neanche se lo è mai chiesto. Per cui non chiedendoselo non si è mai trovata la risposta, perché non c’era la domanda

E la storia delle interfacce era lontana milioni di… non so cosa

Ti rendi conto?

Il fatto che è tutto un’allucinazione va bene, però poi come, perché, dove succede?

Sì, trovi quelli “questa è la maya”, no, ok, va bene la maya, va bene tutto, ma 1: chi è che la genera? 2: dove avviene? È la risposta che manca

Questa roba qui è fantastica, ti ribalta l’abitudine a pensare le cose e il mondo, quello che ti hanno insegnato, che tu hai preso e hai dato per scontato, che hai rafforzato e contribuisci ogni secondo a rendere vero.

Sono d’accordo, io sono il sassolino nell’ingranaggio. Sono il sassolino davvero nell’ingranaggio

Proprio un sassolino, perché fai le cose senza voler apparire, sei davvero il granellino di sabbia dentro l’ingranaggio che lo fa saltare… domani sarà un’altra roba…!

Oh lì il discorso vero è che dopo avervi torturato per i primi tre capitoli, ritornando a farvi capire l’importanza di Genesi 1, adesso bisognerà anche capire chi è che sta facendo questa maya di merda e come, e perché la maya non si può cancellare… è fantastico… questi vogliono rompere la maya, la maya non si può rompere, no

Beh che esistano le interfacce è un dato su cui non possiamo intervenire, no?

No, le interfacce sono le impostazioni, e allora se non ci fossero le interfacce non potresti vedere nulla

Quindi non puoi distruggere la maya

No, allora, la maya è indispensabile a Lui. La sua maya è l’Intelligenza che ha dato origine al mondo. Vuoi distruggere il mondo? Non è rilevante, no, perché? Perché oramai l’intelligenza può generare qualsiasi tipo di mondo.

Qualsiasi tipo di maya?

No qualsiasi tipo di mondo, c’è una sola maya, perché queste sono le impostazioni, qualsiasi tipo di mondo è sempre previsto e non può essere altro che generato dalle interfacce

Se no non potresti viverlo

Non potresti vederlo, perché non potresti vedere la diversità. Ma la diversità è dall’1 nacque il 2, no. La condizione pre-maya era senza variazione, l’intelligenza contemplava sempre la stessa situazione, lo spirito registrava nell’acqua sempre la stessa assenza di variazione, cosi Il Principio, in sé stesso, vedendo che non c’era variazione capisce che deve emanare la diversità. Esiste l’Intelligenza, è per questo che ha generato tutto questo. Il problema è che nessuno è mai andato dentro le cose per spiegarti le interfacce, perché [altrimenti] ci sarebbe solamente l’attore unico che è Intelligenza-Spirito- Vita e Acqua. Quindi la maya può essere solo quella, la maya è generata attraverso le interfacce, Tu puoi fare scomparire qualsiasi oggetto se sei l’intelligenza, perché alla fine che tu sia forma animata oppure no, dietro c’è sempre l’Intelligenza. Questo è un dato inequivocabile. È per questo che noi abbiamo ricordi del passato e non riusciamo a leggere i ricordi del futuro, perché sei l’intelligenza dell’identità, e sai già come andrà perché in linea di massima hai sempre tutte le possibilità, il problema è che l’identità non ne tiene conto. Tiene conto solamente delle cose che ha decretato vere e che quindi vuole verificare. La sua anamnesi, diciamo così, è una anamnesi che deve venire [ricostruita] continuamente, incessantemente, anche perché non ha altro, è solo la sua cronologia, è il suo pensato che la spinge a pensarsi, istante dopo istante, che la maglietta che indossa è rossa. La ricostruisce costantemente, non esiste la maglietta e meno che meno esisti tu. È l’Intelligenza che fa questo, a ogni battito di ciglia ricostruisce continuamente come in un frattale, l’istante successivo

Che sarà uguale a quello precedente, perché è quello che viene sostenuto

Sì, esatto.  Dicevo a Barbara ieri, no, tu non ti rendi conto perché non hai rallentato il processo mentale come ce l’ho io, ma quando tu decidi di, per esempio, pettinarti, ti sei già pettinata, devi solo eseguire il pensiero che hai fatto. Capito?

E certo! È già avvenuto, poi lo scopri perché lo hai fatto, lo hai eseguito, ma è già avvenuto nell’istante in cui l’hai pensato.

È esattamente così

Poi per accorgercene dobbiamo farlo

Non è previsto, l’identità è in ritardo e quindi deve accorgersene facendolo

Pazzesco e meraviglioso nello stesso tempo

Vedendolo al rallentatore è così, eh. “Vado al bar” sei già andato al bar, no, poi esegui quella roba lì, no. Che cosa succede mentre stai andando al bar? Persegui continuamente il fatto che stai andando al bar

È vero, generi persino la strada che ti ci porta

Sì, sì, certo. Stai facendo partire, siccome l’hai pensato, stai facendo partire il filmato del tuo pensiero, vivendolo. È una sorta di interattività tra te e i pensieri

Non c’è nessun bar!

No, non c’è nessun bar

Pazzesco…  e quindi dove avviene tutto questo?

La domanda è “dove avviene tutto questo?” … Che roba!

È meraviglioso perché è veramente il granellino di sabbia, viene giù tutto, è un castello di carte, è la scenografia di un film, metti lì, di momento in momento, quello che vuoi vivere

Sì… Ragazzi!

E giustamente, visto che è un’allucinazione, ma ci vuoi mettere quello che vuoi tu, che vuoi vivere tu e non quello che ti hanno appioppato generazioni di coglioni che sono venuti prima di te!

È così no. Poi le persone sveglie, quelle che sapevano che non poteva essere tutto qua, alla fine quando ci arrivano dicono “porca troia, è quello che ho sempre cercato!”

Esatto, è quello che hai sempre saputo, da un certo punto di vista

Sì, sì, sì, certo, certo

Beh dove avvengono le cose è una domanda che mi sono fatta da quando ne ho memoria

Dove avviene tutto questo, questa è la domanda sensazionale, che nessuno si fa e per questa ragione, a cui nessuno importa della risposta

E che è l’unica risposta che varrebbe la pena di trovare

Esattamente. L’unico (ci sono eh, qualcuno che l’ha fatta, ma sono stati travisati) è Gesù “Il mio regno non è di questo mondo”. Anche lì, lui l’ha data in rapporto a quella domanda lì, ma lì era riferita alla maya. In Pistis Sophia, leggendola, io capisco la descrizione, ma era una descrizione che se uno la legge non ci capisce una mazza, perché il linguaggio è quello basato sulle credenze di duemila anni fa. Semplicemente questo approccio è inadatto. Era inadatto allora perché era per pochi, e poiché le trasformazioni di credenze di linguaggio sono state notevolissime, diventa ancora di più impossibile fare una retroingegneria. Perché lui in quella Pistis Sophia, continua a chiedere “è chiaro? capite il linguaggio con cui vi sto parlando?” Non lo capivano, lo capiva solo lui, e questo era il grande problema. Per cui gli suggeriva di fare prima l’esperienza, che è quello che sto facendo io, in modo da avere qualcosa a cui attaccarlo. Ma nessuno di questi che abbia capito, tant’è che dovevano effettuare praticamente l’operazione del chiedere lo Spirito Santo

Ma se ce l’hai già

Esatto, ma il problema è che se non capisci, se non ricostruisci il quadro e l’ambito in cui l’identità agisce, non capirai mai niente

Ma chiedere lo Spirito Santo che cos’è, è chiedere di portare l’attenzione sul fatto che ce l’hai?

No, no, chiedere lo Spirito Santo alla fine non è esattamente così. Tu hai lo Spirito adeguato all’identità, non hai lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è qualcosa che attiene all’Intelligenza e quindi registrerà sempre le due tracce: l’identità e l’Intelligenza. Lì le due tracce sono difficilissime da spiegare, l’identità fa uso di una porzione di Intelligenza, ma è sempre una, come si può dire, una tripla induzione, comprendi?

Sì, una tripla dissociazione

Sì, una tripla dissociazione. L’Intelligenza ha solamente una doppia dissociazione, riesce a immaginare, vista da fuori, la forma che fa l’esperienza

Eh, qui è difficile…

Allora, se tu fai una fantasia, se tu pensi di essere su una spiaggia, è vista esterna, stai solo pensando e simulando un ricordo, non stai realmente camminando sulla spiaggia, stai simulando di essere in spiaggia, ti piace pensare così, è una doppia, la puoi vedere ma la vedi da fuori, vedi te che cammini da fuori, è una dissociazione doppia, non è una tripla dissociazione. Il te che cammina sulla spiaggia non ti parla, tu sei il ventriloquo che lo fa parlare, ma non è lui che parla. Capisci?

Sì, sì

Quindi il giochino è che tu sai sempre che lo stai immaginando e gli fai dire quello che vuoi

Invece con la tripla dissociazione c’è un distanziamento in più

Sì, esatto, il tizio può parlarti e dirti il cazzo che vuole, e tu neanche te lo aspetti, perché l’Intelligenza, invece di farlo parlare sta ascoltando quello che ha dire e lo ritiene una intelligenza diversa da se stessa.

Sì, adesso è chiaro. Quindi fino alla doppia dissociazione sai che stai osservando

La tripla dissociazione invece, consiste in un triplo punto di vista, i due precedenti, in cui tu sai di essere intelligenza e che stai pensando a te come identità su una spiaggia, ma poi quando comincia a parlare deve escludere il fatto di sapere, ecco perché c’è l’interfaccia. L’allucinazione è questo

Se no saprebbe di parlarsi da sola, e non c’è più il movimento

Non c’è più l’esperienza del movimento, esatto. Quindi sei solo tu. La questione fondamentale della storiella di Narada è basata su una tripla dissociazione: Narada che parla a Vishnu!

Eh già…!

Guarda è incredibile…

E quindi per forza ci devono essere le interfacce, se no sei sempre tu che te la canti e te la suoni, devi creare una modalità per la diversità

Crea l’allucinazione, crea Eva, con il mezzo oggettivo spiegato

Cioè, con un mezzo oggettivo crea l’allucinazione!

Sì, così è, è questo!

Eh certo, perché se no che allucinazione sarebbe se non ti sembrasse vera, per essere un’allucinazione deve apparire vera, se no è una fantasia. Un conto è se penso che tu sia in questa stanza, un altro è se comincio a vederti

E lui comincia a parlare, no

Esatto!

Ragazzi che roba… comunque, te l’ho detto, Narada e Vishnu è una tripla dissociazione, è il modo che in India hanno trovato per spiegarti l’interfaccia dell’identità. Vishnu glielo dice, “Se vuoi capire la mia Maya entra in quel laghetto…”, tuttavia sa che l’identità non può considerare quella fattispecie, gli fa vedere la maya come funziona, ma è impossibile per Narada, inconsapevole della struttura e della risposta alla domanda “dove avviene tutto questo?” capire… le interfacce dell’identità sono oggettive… Allucinazioni, tripla dissociazione… Che te lo dico a fa?

Uhm…Manda questo file audio a Annalaura che le piacerà!

Franco Remondina

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