6 libretto
Franco Remondina
Di tutto, di più! Ci sono cose che si possono scrivere, raccontare… e molte altre no.
Teoricamente, esiste la libertà di parola ma, di fatto, se racconti cose come quelle che accadono a me e ad altri cimentatori, vieni “giudicato”! Ti scassano l’ovoide!
Sono persone che non meritano l’appellativo “persone”, sono bruti. Sono divenuti ostaggio del proprio sistema sensoriale. Ieri, mentre aspettavo che il meccanico mi cambiasse le pastiglie dei freni, incontro una di quelle persone che conosci blandamente, cioè, ci ho fatto, sì e no, una dozzina di parole in tutta la vita.
Indovinate dove, in pochi secondi, va a finire la conversazione? Sui suoi dolori! Interessante, o meglio, è interessante l’approccio che hanno: rassegnazione: “Eeh, sono dolori dovuti all’età…” dice lui, “ramoscelli che seccano…” a cui segue il sospiro di rito.
E’ la certificazione quel sospiro, la marca da bollo: rassegnazione. Un misto di considerazioni cromosomiche, prende il comando del suo sguardo. Lo sento.
Sento quel brusio indistinto che il suo ovoide lascia filtrare! Che ve lo dico a fa’? Insomma, ripercorre tutti i mali di schiena della sua linea di sangue e li paragona al suo.
In queste circostanze, la mente dell’Io-mentale è straordinariamente efficiente. E’ allenata in questo! Io lo so, dovrei farmi i cazzi miei, ma a volte proprio non ce la faccio…ì “Dimmi un colore”… lui ha un piccolo impulso oculare che lo distrae dai ramoscelli che inaridiscono. “Cosa vuol dire … perché dovrei dirti un colore?”. “Così, per gioco, magari ti faccio passare il mal di schiena.”. Ecco, è questo il momento topico: o decidono che è un gioco, oppure si incazzano. Questo, si incazza! Si fa per dire, nessuno si può incazzare con me! La mia Alleanza con la mente abituale è ormai consolidata, la onoro e la rispetto ogni momento. Qualora il tizio in questione andasse oltre un certo limite, credo che la mente abituale lo zittirebbe.
Gli mancherebbe il respiro, forse, gli verrebbe un colpo! L’incazzatura dura tre, quattro secondi… poi diventa subito possibilista: “Ma no, che c’entra il colore con il mal di schiena? E… non è possibile, queste cose non sono possibili, ho un’ernia, e l’ernia rimane”.
Vabbè… dico fra me e me. Entro nel tempo tutto adesso e faccio quel che devo. Matrix? Me fa na pippa Matrixe.
Il problema era solo di fargli sbattere le palpebre.
Il movimento di sbattimento delle palpebre serve a modificare la profondità di osservazione del file che sta osservando in quel momento. Se lo fa lui, mi risparmia una operazione, ma questo signore ha la credenza dei rami secchi e non li sbatte.
Ormai le cose sono troppo in la perché dica di no! Non è previsto che dica di no. Quando accade, e sei entrato nel tempo tutto adesso, allora devi sostituire nel tuo mondo la rappresentazione di quella persona, con quella che desideri tu. Se avevi manifestato quella persona lì, quella che “oppone resistenza”, allora devi esserne consapevole…
Perché quando dico che siete voi a fare tutto, significa proprio questo: Fate tutto! Questo fatto è mal compreso, si tende sempre a pensare in linea cromosomica, cioè come hanno sempre pensato i vostri genitori, nonni, bisnonni, avi, che esista qualcuno oltre a voi.
Allora ve lo ripeto: non esistete! Non esiste nessuno!
Tutta la rappresentazione che chiamiamo “realtà” avviene nell’atmosfera della consapevolezza della mente abituale, Dio in questa illusione! Se stai osservando l’opzione debolezza, in realtà è la mente abituale che esamina un’altra possibilità comportamentale.
Questa volta l’interprete sei tu… ma il file “debolezza” prevede la comparsa, l’entrata in scena, dell’aguzzino che te la faccia sperimentare e che tu la sperimenti alla “tua maniera”. Un altro file in memoria. Nient’altro!
Non c’è accanimento doloroso, non esiste la valle di lacrime! Così, sapendo questo, cambio, nel tempo tutto adesso, il file “rompicoglioni” con un altro file.
Scelgo quello dove i prodigi sono l’ordinario.
A questo punto gli chiedo: “Vuoi sbattere gli occhi?”. Lui è leggermente perplesso, ma li sbatte! “Controlla la tua schiena!”. Vorrebbe in qualche modo dirmi che sente ancora male, ma, nel tempo tutto adesso, il file che ho scelto di osservare è quello con i ringraziamenti e lo stupore e lui, perplesso, devono constatare che la schiena non duole più! Minchia Johnny… Quindi vedete che l’ostilità è dovuta a strutture di condizionamento…
Se vuoi suggerirgli di smettere di soffrire, questi si incazzano con te! Hanno imparato la sofferenza
“inevitabile”! L’unica cosa che celebrano e l’unica certezza della loro vita. Tutto cambia, l’unica cosa che rimane costante nelle loro vite è la sicurezza della sofferenza. Almeno una certezza, che diamine.
Così, rassicurato dal “bene di schiena”, si lascia un po’ andare, vorrebbe parlarmi della sua vita, del tempo, di tutto… Oh cazzo, forse quella faccenda del farsi i cazzi propri, non ha tutti i torti.
Ok, tempo tutto adesso, il meccanico ha finito! Fiiuu… anche stavolta la scampo.
Franco Remondina
