Ovunque Tu Sarai
Franco Remondina
Se si parla di una esperienza, di qualsivoglia esperienza, spesso, anzi sempre, la considera reale.
Poiché l’abbiamo vissuta essa è considerata “reale”.
Una simile constatazione porta e ha sempre portato a categorie temporali come passato, presente e futuro.
In pratica avete una “cronologia!
Guardate che è qualcosa di devastante, questa informazione ha in sé qualcosa di incredibile.
Il programma biologico dell’uomo prevede che ogni anno e mezzo, tutte le cellule che compongono il corpo fisico vengano rimpiazzate da nuove cellule.
Se in un incidente in cui vi eravate feriti… che so ad una gamba… e le conseguenze sono una cicatrice su quella gamba, perché, dopo quindici anni, la cicatrice è ancora li? Se avete cambiato per dieci volte tutte le cellule del corpo fisico, cosa permette alla cicatrice di essere ancora presente?
Credo che lo sappiate: l’acqua e la sua memoria.
L’acqua ci copia sempre uguali.
Ma c’é una cosa di cui non vi ho ancora parlato in modo chiaro, l’ho accennato, questo sì, ma chiaro come in questo articolo, non l’ho mai fatto.
C’è qualcosa di essenziale che sfugge in una simile operazione di copiatura… L’acqua per copiarvi, deve anche copiare un tempo e uno spazio, deve cioè copiare una
“realtà”. Oh… cavolo, è difficilissimo da spiegare!
Perché una esperienza avvenga, c’è bisogno di un “mondo”, inteso come ambiente, dove possa avvenire l’esperienza.
Anche se non lo notate quando ricordate l’esperienza, quel mondo lì é anche lui “esperienza”… l’acqua lo copia come “esperienza”, come background, come sottofondo. E’ questa “cornice” che tiene assieme l’illusione che chiamiamo realtà!
E’ il palcoscenico in cui recitiamo il “Transfert”.
Ora, questo palcoscenico fa parte di un teatro che ha una sua struttura portante fatta di travi, tramezze, scale, corridoi e quant’altro. E’ questo il sottofondo, il background che sostiene il transfert, che lo rende “cronologicamente” esistente!
Che accade se il teatro viene demolito? Se, come aveva proposto la PNL, viene “ristrutturato”? Bella domanda….
A noi, di “ristrutturare”, non ce ne frega, anche perché, se la struttura rimane copiata, alla fine l’intera ristrutturazione comincia a invecchiare più in fretta della struttura e appaiono crepe enormi. Noi, io, preferiamo ricostruirla la struttura, questa volta con materiale diverso!
Spero che comprendiate una cosa: io non voglio “salvare” questo mondo, non mi interessa di salvare nessun mondo. Voglio cambiarlo!
Questo mondo va cambiato perché, lo sapete, ha veramente rotto le palle alla mente abituale, Dio in questa illusione.
Dopo decine di migliaia di anni, miliardi di miliardi di miliardi di Transferts sempre uguali e tutti basati su schemi emotivi da “valle di lacrime”, il teatro non fa più il sold-out e i palcoscenici hanno bisogno di nuovi spettacoli, nuove sceneggiature!
Per demolire la struttura bisogna compiere una operazione mai provata prima: demolire il background della registrazione del teatro.
Aristotele alla sua maniera stabilì che la “realtà” fosse composta da quattro elementi (che sono poi i quattro bracci della croce).
In realtà mi pare fosse stato Empedocle prima di lui, ma è un dettaglio irrilevante.
Ci sono quattro elementi registrati dall’acqua: aria, acqua terra e fuoco. Come i bracci della croce! La croce, peraltro, li illustra in una forma che può essere vista come esplosione o come implosione.
Quando vi accade qualcosa, esso “accade” in un contesto di questo genere. Se demolite il contesto in cui accade l’intera esperienza viene cancellata. Il sever non la può più leggere, anzi di più, è possibile che l’intera cronologia diventi nonfruibile. E’ quello che avviene nel canale di trasmissione dell’ologramma fisico che è interessante… quello che avete davanti al Plesso Solare.
Se leggete l’Articolo “Tunnel di luce” che è nel libro: “Il mondo della Luna”, lo capirete meglio adesso!
Nel canale di trasmissione c’è tutto: acqua, aria, terra, fuoco… Tutto!
Aristotele supponeva che esistesse un quinto componente: la quintessenza! Un elemento che unisse tutti i quattro elementi costitutivi e che fungesse da risultante.
Era ed è quello che ho descritto sopra: la memoria di sottofondo, quella parte di Attenzione che viene data al
teatro. la quintessenza è L’OSSERVATORE! (continua)
Franco Remondina

