Figliol Prodigo
Franco Remondina
La faccenda del “meccanismo delle emanazioni”, per come è stata esposta nell’Incontro di Pigozzo è da considerare: caposaldo!
In fin dei conti è così: siamo circondati da noi stessi. La razionalità dell’Io-mentale copre con cortine fumogene a struttura frattale questo fatto. Lo fa intenzionalmente? Rispondere a questa domanda è difficile ma non impossibile. La prima cosa da notare è questa: l’Io-mentale si premura di far sì che ci sia un “tempo lineare”. Su questa pietra lui fonda la sua chiesa!
E’ una differenziazione identitaria, cioè vorrebbe esistere di per sé stesso, a “immagine e somiglianza” dell’Essere.
Chiariamo questa faccenda dell’Immagine e somiglianza? Devo farlo, se no non si capisce…
Le cose stanno esattamente così: coscienza e spirito, chi dei due esiste?
Risposta: lo spirito. Tuttavia, la parte di consapevolezza che attiva la coscienza è possibile per via dell’unico processo: il Transfert!
Il Transfert, ovvero il processo di ispezione che DIO attua per conoscere sé stesso, il “come sarebbe se…”, rivela la struttura di stratificazione della coscienza!
Volete una migliore traduzione? Eccola: il Transfert ha natura “frattale”, divide sé stesso ripetendo sé stesso in maniera sempre più piccola, sempre meno percettibile fino a che la coscienza, ispezionandosi, sia indotta a credere che qualcosa esista al di fuori di sé stessa e, su questo “qualcosa”, applica la sua ricerca.
Quindi, se si vuole dipanare la matassa, bisogna partire dalla comprensione del linguaggio del Transfert: il linguaggio frattale.
Qui è un casino! Principalmente perché le parole non servono e neppure ci sono, ma anche perché esiste questo meccanismo che “si attiva” immediatamente.
At 6,1-7
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.”
Se ve la spiega il prete, questa roba non si capisce! La cosa da comprendere e che invece non viene compresa è questa: “E la parola di Dio si diffondeva…. si moltiplicava grandemente….” Come? Per la sua struttura frattale. Dove? Nell’atmosfera mentale!
Giovanni 14, 1-12
«1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via». 5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. 12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Naturale che senza “comprensione”, questa roba diventa interpretabile… Cosa dice in pratica Gesù? Dice questo: “Quando non c’è pensiero, la coscienza è immobile e riflette l’Essere, cioè lo Spirito. Quando invece la coscienza si altera, essa riflette l’illusione attraverso il “come sarebbe se…”. Vederlo all’opera, vedere le opere significa: “togliersi di mezzo”, testimoniare! Solo così compare il Vero Testimone nella sua forma… A questo punto dovrei proseguire, ma mi riservo di farlo attraverso i prossimi articoli, dove verranno illustrate le “molte stanze”….
Franco Remondina