Figliol Prodigo
Franco Remondina
La “naturale” identificazione con i propri pensieri, è la causa di ogni sofferenza!
Noi siamo ciò che mangiamo…. oppure, noi siamo ciò che pensiamo… oppure il “cogito ergo sum” di Descartes, dimostrano una sola cosa: confusione.
Non siamo il corpo, non siamo i pensieri…. tutti i pronomi personali come “chi”, sono finti.
Chi siamo? Non si può dire… O meglio, porsi una tale domanda implica che sia un “Io”, un ego a rispondere. .
Se proseguiamo nelle domande con “Cosa siamo?” capite che non ci porta da nessuna parte.
Il termine “cosa” significa esattamente ciò che significa: informe, non definito!
SIAMO…
Sentite la magia e la grandezza? SIAMO…!
Nessuna “comprensione” dell’ Io-mentale può comprenderne il significato, nessuna razionalità può concepire quel “SIAMO”…
Quindi la confusione è diventata grande!
In italiano: pen-siamo di saperlo! Il linguaggio non ci aiuta, per la semplice ragione che è inventato per una comunicazione “parziale”, quella tra Io-mentali.
La supposizione dell’Io-mentale è che DIO abbia “una voce”, una “vista” e cosi anche un profumo, ma non solo, DIO per l’Io-mentale, appare solo un po’ più potente ma tutto sommato niente di che… Lo vediamo in frasi come : “Ho mangiato da Dio”, giocato, suonato, ballato, metteteci pure qualsivoglia attività dell’illusione, vedrete che non cambia.
Impossibilitato a comprendere il “SIAMO”, l’Io-mentale ha abbassato Dio nell’illusione attribuendogli attività che non può svolgere!!! DIO E’ TUTTO IN TUTTO!
Spiegarlo? Ci hanno provato tutti…Vangelo di Tommaso:
“Il Regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te. Non è negli edifici di pietra e cemento. Spezza un legno e io ci sarò, alza una pietra e lì mi troverai” Ma è un modo “vuoto”…
Lo stesso errore viene compiuto da tutti quelli che realizzano lo “STATO” in questione.
E’ dovuto al fatto che l’Io-mentale non può ammettere il “SONO!”; per farlo dovrebbe riconoscere il suo “non-sono”, ovvio che non lo faccia! La “Presenza” viene “nonpercepita”.
Lo scrivo grammaticalmente in maniera scorretta, la frase corretta dovrebbe essere: La Presenza non viene percepita, significherebbe che sia un atto accidentale, invece è un atto ponderato dalla coscienza di come sono le cose.
La “non-percezione” è logica, razionalità, istinto di sopravvivenza!
Se la spieghi come nel Vangelo di Tommaso, dài per scontata la condivisione dell’esperienza, invece della “nonpercezione”.
Fatte queste premesse, come possiamo bypassare il programma “non-percezione”? Questo programma è, per dirla alla maniera informatica, l’antivirus del “SIAMO”. Notate come è posta la domanda: “Come possiamo….?” , significa che “possiamo”…!
Ogni cosa che riguardi l’Io-mentale è sostanzialmente una “valutazione”. L’Io-mentale è una autovalutazione, un pensiero.
La malattia? E’ un pensiero!
La fortuna? E’ un pensiero!
La paura? Un pensiero!
Qualsiasi cosa? Un pensiero!
Se riuscite a verificarlo, giungete alla Verità!
Può darsi che neppure chi scrive (pronome personale), riesca a spiegarlo, ma se invece delle spiegazioni vi propongo una esperienza, siete disposti a farla?
Ecco, ve la proporrò fra poco, prima devo fare una precisazione: l’Io-mentale per esistere deve avere il “suo proprio testimone”!
Cosa significa? Che agisce, per esistere, come un’ “ECO” ! Fermatevi a riflettere su questa affermazione…. solo qualche secondo! Fatelo adesso.
In genere, poiché pensate di essere “nella vostra testa”, se prestate attenzione lo coglierete…
Pensate intensamente : “In quale Transfert sono impegnato adesso?”…. Ok! Da dove sentite provenire “qualcosa”? Dovreste sentirlo provenire da destra! Per esistere deve poter essere “testimoniato” e avrà un “ECO” che giungerà da sinistra! Ricordate l’indovinello dello Zen: “Se un albero cade in una foresta e tu non sei li, fa rumore?”, ecco, l’ECO assolve la funzione di risponditore. Scoprire quest’ ECO è importante per la rottamazione dell’Iomentale.
Adesso potete intraprendere l’opera! Come?
Ecco come…
Ho bisogno di un’ora del vostro “tempo”….
Sapete bene che il “tempo” non esiste , ma permettetemi il linguaggio degli Io-mentali… Fate cosi: sedetevi comodi. Adesso pensate di girare intorno al tavolo della vostra cucina o del vostro salotto… Immaginate voi stesso che gira intorno a questo tavolo… Mentre “girate intorno al tavolo”, immaginate di porvi questa domanda: “Quale è il prossimo pensiero?”.
Lasciate passare un secondo e poi eseguite l’atto del “non giudicare”, nella stessa sequenza 1-1-2 del “non ti credo” .
Cioè: “Quale è il prossimo pensiero?”…pausa di un secondo…”non giudicare”, “non giudicare”, “non giudicare non giudicare”!
Dài. Fatelo!
Franco Remondina
