Figliol Prodigo
Franco Remondina
Dopo l’Incontro di Brescia, le cose appaiono sempre più chiare. Un Incontro eccezionale!
Svelare il linguaggio dell’illusione è un “atto dovuto”. Ci sono state tante, troppe confusioni nei millenni… così, è venuto il momento di riportare le cose nel giusto binario. Se il linguaggio dell’illusione si riassume in una sola operazione, cioè quella del Transfert, allora comprendiamo meglio il ruolo chiave delle “domande” che poniamo a “noi stessi”.
Tutta la struttura è sorretta da una domanda:
“Come sarebbe se….”.
Se è questo il linguaggio e lo è, allora si capisce meglio il passo di Genesi 3, quello dove tutto ha inizio:
1 Il serpente ( ) era il più astuto ( ) di tutti gli animali selvatici che il Signore Dio aveva fatto e disse alla donna: “È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?”. 2 Rispose la donna al serpente: “Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete””. 4 Ma il serpente ( ) disse alla donna: “Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male”. 6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. 8 Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9 Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. 10 Rispose: “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”. 11 Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”. 12 Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”. 13 Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”.
“È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?”. Qui, sembra che sia una domanda banale, ma non è così!! Innanzitutto la domanda contiene una “constatazione”, ovvero una valutazione o un giudizio. La frase appare essere il termine di un “ragionamento” a seguito del quale è il transfert a innescarsi. “Come sarebbe se io mangiassi da quell’albero?”
Che sia il termine di un “ragionamento” lo dice la coniugazione del verbo “dire”, che è fatta al passato: “E’ vero che DIO ha detto…”
Quindi il “serpente” è un fantasma, non esiste!
La “tentazione” è invece che un serpente, un TRANSFERT! L’ingresso in campo del Transfert è il serpente!
Quale è il corollario del Transfert? Il corpo emozionale e il sistema sensoriale. “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete” significa l’ingresso nel Transfert del sistema sensoriale: “toccare e gustare” sono due sensi, implicitamente è collegato anche il senso della vista…
Per toccarlo dovete vederlo…
A seguito di questo, entra in campo anche lo schema emozionale: “7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.”
Senso di colpa a cui si aggiunge ben presto, la “TRISTEZZA”.
Così si giunge alla questione principale: chi e cosa sia il peccato.
Si sono sprecati fiumi di inchiostro su questo tema. La nostra religione lo prevede, ma il mio reverendo me ne parla astrattamente. Non riesce a dirmelo in modo che si comprenda. Abbiamo persino un “peccato originale” che, per essere “originale”, deve essere una “scelta compiuta”. Il reverendo dice che questa scelta ricadrà sui nostri figli… Nihil ad praedicandum notius, nihil ad intelligendum secretius, (De Mor. Eccl., lib. 1, c. 22, n. 40), e cioè, traducendo liberamente, “Nessuna cosa si predica più frequentemente, ma anche nessuna cosa è più difficile a spiegarsi”.
Nei Vangeli non si parla mai di peccato originale, neppure la Bibbia ne parla, quindi deve essere qualcosa che attiene ad una “libera interpretazione”. Aaah, i teologi… Comunque, ve lo voglio dire:
IL PECCATO, ORIGINALE OPPURE NO, E’ L’IDENTIFICAZIONE CON I PROPRI (dell’Iomentale) PENSIERI!
Per questo bisogna capire il meccanismo del Transfert? Certo!
I desideri, sono sempre dei transferts! La maggior parte delle persone si perde a desiderare tutto e il contrario di tutto.
L’Io mentale li solletica con Transfert continui: “come sarebbe questo, come sarebbe quello..” poi, ispezionando le possibilità, ci applica lo schema emotivo e le impressioni sensoriali.
E’ questo che vi impedisce di comprendere che i pensieri non sono “voi”!
Il vero “voi”, è nascosto dal rap dell’Io-mentale che viene suonato a tutto volume!
Identificarsi con i propri pensieri, giudicare questi pensieri, ci isola dal “Tutto ciò che è”, ci fa credere che ci siano degli “altri”…
Questa divisione dal “tutto ciò che è” produce la “tristezza, la nostalgia di casa” e quell’inquietudine che ossessiona ogni Io-mentale. E’ questo il collante dell’identificazione coi pensieri: la tristezza!
Ogni vostra speculazione mentale ne è pervasa. Qualsiasi storia mentale, deve la sua persistenza alla
“tristezza”.
L’antidoto contro tale collante è la “gioia”!
Gesù lo aveva capito, il mio reverendo non lo ha ancora fatto, ma per fortuna ci siete voi, questo mi rallegra! Sono orgoglioso di conoscervi, siete dei coraggiosi, dei puri e scusate se ve lo dico, dei grandi!
Franco Remondina

