Premessa: tutta la tematica della conferenza è inerente lo SPAZIO. Nella fattispecie, si tratta della distinzione tra spazio e SPAZIO, ossia tra quello di natura inerente il ricordato e quello inerente DIO.
La LUCE, qualunque cosa essa sia, è strettamente collegata alla percezione dello SPAZIO; la LUCE riguarda lo scorrimento. Se Eraclito era solito dire “Panta rei” – ossia tutto scorre, dodicesima asserisce che tutto è una esperienza del movimento. Infatti, ciò che permette alla INTELIGENZA di riconoscersi come INFINITA è la creazione di qualcosa che sia FINITO. In altre parole, ciò per cui distanzia i CIELI dalla terra è la creazione del movimento.
Le domande, in questo ambito inerenti lo SPAZIO, servono per muovere lo SPAZIO dentro le interfacce; in questo modo si può muovere la registrazione e l’inerzia.
L’esercizio consiste, semplicemente, nel porre domande inerenti lo SPAZIO. Alcuni esempi li trovate qui di seguito.
- Lo spazio di questa interfaccia, è davvero lo spazio di questa interfaccia?
- Lo spazio che c’è all’interno della mia verifica è davvero questo spazio?
- Lo spazio di questa registrazione è davvero questa registrazione?
- Lo spazio di questa luce è davvero questa luce?
Qualunque domanda voi poniate, la dovete porre fino a sentire il formicolio sulle gambe e, poi, a salire, fino allo spazio tra naso e bocca.

