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ARTICOLO 296- TOH… MA GUARDA!

8 anni fa
Franco Remondina
09 Oltre
Oltre
Franco Remondina

Il dialogo, alla fine, rivela la questione che attanaglia L’Iomentale. Essa è sempre legata a un “paragone”, a una “valutazione”.

Quando questo accade, si prova un senso di liberazione. Detta così, sembra una cosa da niente, ma le implicazioni che ne seguono sono di valore incalcolabile.

L’Io-mentale finalmente mostra la sua natura di pentimento, l’angoscia della divisione, la rabbia per non saper vincere la paura della solitudine dovuta all’orgogliosa scelta della “separazione” dal “tutto ciò che è”.

Una volta che questo viene mostrato, è chiaro che l’unica strada percorribile sia quella dell’altra Coscienza.

Prendete in mano “il Mondo della Luna”, apritelo all’articolo numero 11: Tunnel di Luce.

La descrizione in esso contenuta non è nient’altro che la rinuncia a percorrere il canale di trasmissione del Plesso solare come Io-mentale-diviso.

La richiesta fatta dal protagonista, Thomas Mellen, di “capire” come funzionava, pone a quel punto da parte ogni divisione tenuta in piedi dall’Io-mentale.

Il viaggio viene compiuto, per dirla alla maniera di “dodicesima”, nell’anti-ovoide anziché nello spegnimento dell’ovoide.

Detto questo, è chiaro e lo diventa sempre di più che la “credenza ereditaria” nella morte non sia altro che la “autopunizione” per non aver saputo rinunciare alla divisione e all’incapacità sopraggiunta di vivere separati dal “tutto ciò che è”.

Credendo di essere “unico”, l’Io-mentale, dà sfogo alla sensorialità quale unico mezzo di confronto nei riguardi dell’illusione. Per lui, questo approccio di conoscenza è il più semplice e il più diretto… praticandolo, però, ne viene “ipnotizzato”.

Crede che sia aria, quella che respira…

Così viene dato fondo alla ricerca di “sfumature sensoriali”. La sproporzione tra metafisica e materialità è la causa di questa miopia verso l’altra coscienza….

Per questo serve il “doppio”, allo scopo di pacificare le paure dell’Io-mentale. Il dialogo mette a nudo le vere questioni che lo angosciano, le posso riassumere in queste:

  1. Non valgo niente.
  2. Ho paura di morire.
  3. Sono in trappola.

Queste sono le questioni che attanagliano l’Io-mentale, tutto il chiasso, tutte le grida che compaiono nello specchio dell’atmosfera mentale sono frutto della continua ossessione nel trovare, anzi nel ricercare una soluzione a queste considerazioni.

La cosa è aggravata dalla “ricerca” storica.

La “linea di sangue” mostra che nessuno ce l‟ha fatta!

L’Io-mentale allora trae le conclusioni che ho illustrato.

Il fatto è che “per ottenere qualcosa che non si è mai ottenuto, bisogna fare qualcosa che non si è mai fatto”.

La pratica inversa è: ricercare il silenzio!

Poiché il mondo del rumore e delle grida non funziona e non ha mai funzionato, bisogna scegliere l’opposto.

Logica elementare!!!

Se è così semplice, perchè l’IO-mentale non lo adotta? Ovvio, perchè è nel panico! Si comporta irrazionalmente e usa il suo “potere assoluto”, che è quello di manifestare ciò che contempla nella sua atmosfera mentale, contro di sè. Notate che il verbo del potere è “contemplare”, non osservare… c’è grande differenza!

Contemplare è una operazione duplice; da una parte c’è un “qualcosa” da osservare e dall’altra c’è “qualcuno” che osserva in modo constatativo.

Cioè, dài per scontato che quello che contempli sia “esistente” e “vero o verosimile” da “sempre”.

Capisco che questo sia difficile da comprendere…

Il punto difficile da comprendere è dovuto all’operazione continua del “confrontare”, del fare paragoni, in altre parole, o meglio, con il linguaggio di “dodicesima”: il Transfert. L’Io-mentale cerca soluzioni alle sue angosce facendo dei transferts? Sì, continua a fare quello che la linea di sangue ha sempre fatto e ottiene quello che ha sempre ottenuto…

Alla fine rinuncia: muore!

E’ l’incomprensione che lo uccide.

La “paura” dell’ignorante che lo fa combattere contro le superstizioni.

Sapete che in questa illusione e nell’inconscio collettivo ci sono solo catene di pensieri? Solo pensieri, sempre gli stessi, riassemblati secondo pochissime variazioni.

Il mondo attuale parla di catastrofi, di “fine del mondo”, di “fine dell’umanità”, per le ragioni sopra esposte.

Non c’è più la capacità di “avere idee, intuizioni, folgorazioni, illuminazioni”… troppo baccano mentale. Fortuna che ci siano persone come quelle che erano ieri a Pigozzo.

Sono loro la “speranza”, sono epicamente “cavalieri”…

Fragili e forti nello stesso tempo, coraggiosi, generosi, sognatori… Voglio che lo sappiate: avete il mio rispetto e il mio amore. Grazie.

Franco Remondina

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