Ogni pensiero occupa un spazio per poter essere pensato e ogni pensiero, per poter essere pensato, ha bisogno di una corrente. Tale corrente, per essere recepita dall’identità, si caratterizza con colore, odore e peso. Queste caratteristiche, essendo provenienti dal passato, devono essere rimandate indietro, quindi, immaginativamente devono essere lanciate alla vostra sinistra.
Così facendo si viene a liberare lo spazio che il vecchio pensiero utilizzava per poter essere pensato. Fatto ciò potete riempire quello spazio con la nuova corrente, anch’essa caratterizzata da colore, odore e peso. Queste caratteristiche sono da lanciare a destra, poiché é a destra lo spazio nel quale voi collocate, immaginativamente, il vostro futuro.
In questo modo, nell’immagine del ricordo si crea un vuoto in termini di registrazione in quanto il sistema si dichiara non leggibile.
- Immaginate di camminare nel buio e che tale buio vi avvolga finché sentite un accenno di calore.
- Fatto ciò, chiedete a vostra madre di chi è il pensiero che state facendo. Vostra madre vi risponderà con un nome. A tale nome, a sua volta, chiedete da chi ha preso quel pensiero; vi suggerirà un altro nome. Anche a quest’ultimo nome ponete la medesima domanda.
- Ad ogni nome, immaginate di far scattare, su un orologio immaginario, la lancetta dei secondi indietro di 3.600 secondi.
- Infine controllate cosa è successo a quel pensiero.

