Noi Noi
Franco Remondina
Con l’uso degli opposti le cose cambiano!
Riassumendo: cosa è la “cerniera”?
E’ lo spazio mentale da cui sono state escluse tutte le
possibilità “NON ATTENZIONATE”
Con quali criteri di scelta è avvenuta l’esclusione? Quelli associati al meccanismo del “transfert”. Quale è il transfert di base?
Quello basato sull’autovalutazione complessiva della propria linea di sangue!
E’ il “non valgo nulla” verificato nei millenni a suggerire, determinare, i criteri di scelta attuali e, anche se pensate che provengano da voi, alla fine non è così, siete solo una marionetta nello “spazio mentale” che è stato “ereditato” da loro.
Ecco il significato di questi articoli sullo spazio…
Veniamo quindi al pratico: se vi fate “sempre” le stesse domande, otterrete “sempre” le stesse risposte!
In questo caso, l’avverbio “sempre” significa esattamente ciò che significa…
Intendendo dire che le questioni poste all’attenzione sono le stesse di diecimila anni fa.Con l’uso degli opposti, invece?
Se cercate di unire due opposti metafisici, ad esempio bene e male, il sistema mentale, costituito dall’entità mente e da “ciò che anima”, entra, per così dire, in crisi.
L’abitudine ad una esperienza legata solo ad uno dei due opposti, con esclusione dell’altro, resiste per un po’ ma, alla fine, se cerchi di “unire due cose che non possono unirsi”, il giochino dell’esclusione viene fuori, l’effetto è una sorta di nebbia.
Quale è il significato?
La dimostrazione matematica di Banach-Tarski, della sfera che raddoppia sé stessa, in virtù della traslazione e della scelta, dimostra questo: che esiste una “seconda opzione” disponibile!
E’ implicito che, se esistono due spazi in uno, devono esistere anche “due tempi”…
Come? “Due tempi”?
E quanto è grande il secondo tempo?
Se quello osservato è limitato, quello non osservato sarà l’opposto: illimitato!
Questo manda a quel paese Window10, cioè l’entità pensante, lo strumento con cui “ciò che anima” effettua l’esperienza.
A questo punto “ciò che anima” è testimone di un malfunzionamento dello strumento usato per l’esperienza oppure giunge al riconoscimento che l’esperienza è una illusione …
Che cosa può fare se non “accorgersi che non è quel che osserva”? Già…
Come detto: “La magia dell’illusione – che chiamiamo realtà consiste in questo: entrambe le versioni del vortice di pensiero sono presenti ma una, quella non attenzionata, sembra non esserci!” per qualche istante non vale più lo “spazio mentale” occultato compare nell’atmosfera mentale.
L’effetto è straordinario…
Le ragnatele di correlazioni tra pensieri, seguite passo-passo
con l’unione dei loro rispettivi opposti, non possono venire memorizzate in versione “doppia”, non sono leggibili dal vettore Attenzione.
Tenete conto che la “memoria” è una sorta di “attaccamento” al conosciuto.
In pratica la mente/coscienza, una volta divenuta consapevole di qualcosa, si rifiuta di rinunciarvici.
Questa memorizzazione di “due-spazi-in-uno”, di “moltitempi-in-uno”, invece la costringe alla rinuncia!

E’ una salvaguardia dello “strumento coscienza”; in effetti ci sono due spazi dove prima ce n’era solo uno, ma il punto è quello detto nell’articolo precedente: poiché per passare da una “cella di spazio” ad un’altra dobbiamo “smaterializzarci” e “rimaterializzarci”, adesso il problema è doppio.
Ecco che, allora, l’ingresso di una seconda opzione nella scelta, espande la “cerniera”. E’ l’ingresso alla “cerniera” !
Volete un allenamento? Ok, eccolo:
Siete a letto, oppure seduti nel vostro posto preferito per queste pratiche… Eseguite gli esercizi di formazione dei “doppi” (vedete gli articoli precedenti oppure i dvd degli ultimi tre Incontri di Brescia) e, quando li avete prodotti, “sentitevi all’interno del piede destro”.
Quando siete lì, percepite lo spazio del piede destro come se fosse infinito. Dovete percepirlo come infinito…
Quando avete questa percezione, cominciate a muovervi (mentalmente). Camminate nell’oscurità degli occhi chiusi…
Più camminate nel nero che vedete e più avrete un effetto “altro spazio”.
Franco Remondina
