De Vita Nova
Franco Remondina
Domanda: se il “diavolo” delle scritture è la struttura ipnotica dell’abitudine, l’attuale comprensione del messaggio di Gesù è corretta oppure no?
A modesto parere di “dodicesima.com”, non solo non è corretta, ma è persino controcristiana!
Oh certo, fanno di tutto per estrapolare passi della Bibbia e dai vangeli in modo che non si abbia visione d’insieme.
Il continuo uso di aforismi è un ottimo indicatore di questa prassi.
Pietro, Saulo di Tarso, tra gli apostoli hanno un ruolo primario… “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia chiesa”?????????
Matteo 16,13-20
13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Ve l’hanno venduta così, perché le persone sono facilmente manipolabili con la pratica dell’aforisma, ma eccovi la traduzione:
“Ok ragazzi, cosa dice la gente riguardo a chi sia figlio di Dio?… C’è chi dice Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti… (come si capisce, questi apostoli erano inclini ad ascoltare le dicerie e la vox populi, non avevano comprensione, insomma, come i sondaggisti attuali).
Disse loro: “Voi chi credete che io sia?”
Domanda che rivela la valutazione che Gesù aveva della loro comprensione: se avessero avuto la comprensione, le risposte della gente sarebbero state di poca o nulla importanza, poiché erano le valutazioni di ignoranti.
Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo. Il Figlio del Dio vivente”
Qui Pietro dimostra di che pasta è fatto, ripetendo la poesia imparata a memoria.
E Gesù disse: “Beato te Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro (ma come? Lo ha appena chiamato Simone figlio di Giona e adesso lo chiama Pietro? Cosa significa? Come sapete Gesù sa che si chiama Simone, ma in questo caso lo chiama Pietro cioè “duro a capire“) e su questa pietra (durezza di comprendonio) fonderà la sua chiesa.
Ovvero, Gesù sa che si rivolge a chi ha difficoltà di comprensione e, che per far sì che il suo messaggio giunga anche a chi è duro di comprendonio, la modalità di spiegazione adottata è la pratica, i fatti.
Solo con le opere avrebbe portato l’esempio a tutti i Pietro di questo mondo
e le porte degli inferi (cioè delle abitudini) non prevarranno contro questa comprensione. A te (duro di comprensione) darò le chiavi (per giungere a quello stato di attenzione) e allora tutto quello che contemplerai sulla terra sarà frutto di quello che avrai contemplato in quello stato di coscienza.
Dopo aver detto questo, ordinò loro di non dire ad alcuno che egli era il Cristo (non capendo, chissà cosa avrebbero detto).
Così, è venuta l’infallibilità del Papa e tutte le aberrazioni che ne sono seguite.
Le scritture sono esse stesse “strutture ipnotiche”, basano tutto sull’abitudine della “separazione” dal Tutto ciò che è! Ti impongono una diversità, ti giudicano impuro, peccaminoso, instillano vergogna.
Quale è la sequenza oculare del “peccato e della separazione”? Perché è di questo che si tratta, è questo il tema non capito. Le “tentazioni” sono l’abitudine a rispondere a domande “già fatte” anziché a nuove domande.
La coscienza viene scossa dalle “domande mai poste”.
Quando fate domande viene ripristinata la funzione di “risponditrice” – che è la peculiarità dello strumento mente. Significa altresì che deve muovere la vostra “Attenzione” e, per farlo, deve dimenticare la comoda e codificata profondità di sguardo tipica dell’abitudine.
L’abitudine a questa “vita” è una comodità mentale che porta all’atrofia del senso dell’intelletto Torniamo, quindi, ad
analizzare alcuni passi storici, sperando che vi piaccia… partiamo da dove tutto è cominciato: la cacciata dall’ Eden…
Franco Remondina

