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Articolo 681-… che creazione incredibile

9 mesi fa
Franco Remondina
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Nella Genesi i primi tre capitoli costituiscono un unicum, una cosa a parte rispetto ai restanti 47 capitoli che seguono, in questi tre capitoli si racconta della creazione, nel resto, si racconta una storia.
La curiosità è che nei primi tre capitoli una sola caratteristica “sensoriale” viene dichiarata di fondamentale importanza: l’occhio!


Comincia così: 1 In principio Dio creò i cieli e la terra.
2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre
5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Il verbo “vedere” è determinante ed è qualcosa di diverso da come lo intendiamo noi, è il primo verbo operativo a seguito del verbo “creare”. Lasciamo perdere il “Dio disse…”, essendo incorporeo, Dio non parla, essendo una Intelligenza osserverà la sua stessa attività di astrazione.
Ricordo che astrazione significa:

Atto dell’astrarre; processo mentale mediante il quale una cosa viene isolata da altre con cui si trova in rapporto, per considerarla come specifico oggetto di indagine; più in partic., in filosofia, il procedimento attraverso il quale si ottengono concetti o idee generali mediante il raffronto di più elementi particolari, isolandone le caratteristiche comuni

L’Intelligenza sta separando il grano dalla pula…
Mt 3;12: 12 Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile”.

“Sia la luce” è un atto intenzionale, l’Attenzione dell’Intelligenza verso il proprio stesso ragionamento.
Una volta presa tale decisione “cosa buona”, l’astrazione isola il ragionamento da qualsiasi altra attività.

E’ un ragiona-mento, deve cioè essere logico.

Il secondo giorno…
Per fa si che la sua attenzione non venga dispersa deve esserci una superficie dove essa possa posarsi, il firmamento, cioè il cielo.
Tale superficie è bidimensionale, cioè una superficie ha solo DUE dimensioni, ma può essere “vista” solo da UNA parte.
L’Intelligenza DEVE PERO’ POTER CONOSCERE TUTTO DEL SUO STESSO PENSIERO!
Sorge quindi la necessità di un SECONDO FIRMA-MENTO, un secondo cielo.

Eccolo:

1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!
5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. 

Il secondo cielo, gli occhi…

E’ il solo organo sensoriale indispensabile.
Il cristallino!
Naturalmente non è il cristallino fisico, non esiste nulla di fisico, di materiale, esiste solo il “pensiero della materia”…

C’è anche l’impostazione necessaria: un solo Serpente.
Cioè, una impostazione specifica in grado di produrre l’effetto della Tripla dissociazione (persone che non sanno di essere l’intelligenza, che parlano tra loro).

In base a queste considerazioni, qualcosa nel modo di osservare, qualcosa nell’occhio, nel modo in cui lo usiamo, ci fa precipitare dentro la Tripla dissociazione.

Il secondo cielo, il cristallino, divide le acque di sotto da quelle di sopra.
Anche qui, c’è una superficie e tale superficie ha un sopra & sotto.

La forma sferica dell’occhio simula il cerchio e ha sia la concavità (verso l’interno) e la convessità (verso l’esterno).

La cosa interessante è che dopo l’attivazione del secondo cielo (gli occhi), anche gli altri sensi diventano operativi:

8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
9 Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». 

L’astrazione è divenuta operativa.

Ci sono due cieli, in termini taostici:  “Dall’Uno nacque il due, dal due nacque il tre e dal tre le diecimila cose…..” recita il Tao Te Ching.

In pratica? La Tripla dissociazione è un “automatismo”!

Come potete descriverlo a voi stessi?
Prendiamo l’esempio del vostro computer o del vostro I-phone, quando lo accendete compare sempre la stessa cosa, una striscia dove va scritta la password di accesso.
C’è un automatismo, un programma che parte e che vi presenta la richiesta dell’unico serpente…

L’automatismo è quindi una condizione “obbligata”.
13 Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Hai acceso il PC? Devi mettere la password (il serpente mi ha chiesto di mettere la password e io l’ho messa!)
E cosa è successo? Si apre lo schermo sul desktop…

Ricordate domanda riportata in Luca 13; 20-21
20 E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? 21 E’ simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».

A questo punto avete la possibilità di “rassomigliarvela” come un automatismo.
Vi serve una funzione per interrompere tale automatismo.
Come si fa?
Se il serpente inizia “a parlare”, cioè la tripla dissociazione, con una domanda: E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?», l’antidoto è una domanda inversa, una domanda in grado di produrre una “nebbiolina metafisica” che annulli l’uso del “cielo”.

Eccola: dove è lo spazio che contiene il pensiero del “cielo” e il suo opposto!

… che creazione incredibile!

Franco Remondina

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