Enunciato: la Tripla dissociazione, dal punto di vista “vettoriale”, è l’uso continuato delle due spirali di Archimede…
PRIMA SALGONO E POI SCENDONO…
Lasciate perdere parole come “angeli” o “cherubini”, avete bisogno di un aggiornamento lessicale, per esempio: Gn;3,24: 24 Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.
L’aggiornamento: Il Cherubino è una impostazione, una Applicazione, serve per evitare che tu legga i primi tre capitoli, che sono la “via all’abero della vita”…
Genesi è un libro composto da 50 capitoli, l’identità può leggere dal 4° capitolo fino al 50°, si può dire che questi 47 capitoli siano l’effetto di una causa che ci viene impedito conoscere da una Impostazione”?
Si!
Eppure la struttura della dissociazione è evidente, ma l’identità tende a leggerla come una “fiaba”.
Il capitolo 3 di Genesi è di fatto l’equivalente di “prove tecniche di trasmissione”: leggete attentamente
1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!
5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
9 Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
11 Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
Se teniamo a mente il Sogno di Giacobbe, dove il vostro cursore (mouse) deve cominciare una ricerca, il cursore o la freccetta dovrà andare (salire) in alto per digitare, gli angeli diventano “la freccetta” che prima saliva e poi una volta digitato il sito da visitare deve scendere (in basso a destra) per far cadere Lucifero (la barra laterale) sulla terra (il sito scelto) per scorrere il documento fino in fondo.
Ovviamente c’è un solo serpente (la freccetta): disse alla donna (digitò il sito)…
La donna (il sito digitato) rispose (cioè compare sullo schermo) …
E’ quello che c’è scritto, solo che è descritto con un aggiornamento lessicale, ma il serpente è stato “fatto dal Signore Dio”, cioè una impostazione di programma.
Tuttele azioni sono eseguite a gruppo di tre, come è logico che sia: SALITA- DISCESA- SALITA.
In ogni azione dell’identità la prima cosa che viene fatta è “l’accesso alla bacheca personale” dove viene eseguita una “ricerca di immagini”, cioè se prendete una tazza, state accedendo alla “vostra” tazza, ce l’avete in memoria, nella “bacheca personale”.
Quindi avete fatto il primo dei tre passi, la Salita… Le restanti due fasi sono Salita-Discesa. L’istante successivo lo spirito vi dà la sequenza che conferma e permette che la tazza resti nella vostra atmosfera mentale.
Questo è difficile da capire per l’identità…
Cerco di spiegarlo, partendo dalla definizione di “spirito di Dio”: cos’è lo spirito di Dio?
E’ un “presuppòsto”:
presuppósto s. m. [part. pass. di presupporre, sostantivato]. – 1. Ciò che si presuppone o si è presupposto; in partic., ciò che si deve ammettere come precedente ad altro e come sua condizione, ciò che è posto a fondamento di un ragionamento, di un’argomentazione: la conoscenza come p. dell’azione; non sono ben chiari i p. della sua teoria; partire da un p. giusto, o sbagliato.
Nel caso in questione il presupposto è che di una superficie si può vedere solo una faccia.
Tale condizione viene enunciata subito: Gn 1;3:
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre
5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Cosa è veramente la luce? E’ il presupposto dichiarato: di una superficie si può vedere solo una faccia, la faccia che si vede viene chiamata “giorno”, ma essendo bidimensionale, esiste anche una faccia che non si vede, che viene chiamata “notte”, tale presupposto è considerato “cosa buona”, cioè logica.
Mettiamola così: il presuppòsto di Dio (lo spirito di Dio) è intrinsecamente basato su un CODICE BINARIO!
Non è 0 e 1, è Giorno-notte, cioè non un codice numerico, un codice bidimensionale, l’osservazione di una superficie cade sempre su una faccia chiamata “giorno”, ma con il presuppòsto che c’è anche una seconda faccia che non si vede (notte).
Veniamo all’aggiornamento lessicale di Genesi 3.
C’è un solo serpente, cioè una sola spirale di Archimede che osserva una sola faccia/superficie.
C’è scritto che il serpente era la più astuta delle bestie “fatte dal Signore Dio” che si muoveva sulla “terra=pensiero”.
Siamo al movimento di “salita”, ormai dovreste avere le coordinate: la freccetta fa click sul programma “tripla dissociazione” e il programma inizia:
1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
Chi è “EGLI”? E’ il Signore Dio, non è il serpente, se fosse stato il serpente ci sarebbe scritto: “Esso disse alla donna…”
Esso, essa, pronomi di terza persona singolare per animali e cose, dicono i testi di grammatica…
Quindi? Il Signore Dio disse alla donna di parlare col serpente? Si!
Il risultato? Il programma funziona!
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete»
Ora c’è pure la questione dell’albero che sta in mezzo al giardino, di cosa si tratta?
9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
La congiunzione “e” dice che due alberi sono al centro: quello della vita E quello della conoscenza…
Togliamo di mezzo il bene e il male, che non esistono, visto che Dio aveva usato una categoria differente, aveva descritto la sua creazione con una precisa definizione: 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Ci sono quindi due alberi nello stesso posto? Si, è solo il verso della spirale che viene scelta a determinare quale albero venga scelto.
Comunque sia, il programma incalza bisogna che la donna cambi spirale: 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male»
Risultato? Leggendo nella registrazione dello spirito, la donna vede capovolto, il serpente le dice di 1° mangiare e, che in conseguenza dell’azione di mangiare, 2° gli si aprirebbero gli occhi…
Ecco cosa accade:
6 Allora (1°) la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e (2°) ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
Esattamente il contrario!
La seconda operazione del programma ha funzionato!
Avevate dei dubbi?
La terza operazione è fantastica:
9 Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
10 Rispose (manca il soggetto, non è l’uomo, ma il Signore Dio che fa parlare l’uomo, come un ventriloquo fa parlare il pupazzo): «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
11 Riprese ( è sempre il Signore Dio a parlare) «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?»
A questo punto il programma parte:
12 Rispose l’uomo (stavolta c’è il soggetto): «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato».
13 Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
14 Allora il Signore Dio disse al serpente: sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
Il serpente? Non c’è alcuna risposta del serpente…
Era il Signore Dio… che si rispondeva a fa?
Quel che vedete è la sequenza continuata delle due spirali di Archimede prima in salita e poi in discesa.
Prima: dal serpente (che è il Signore Dio) ==> alla donna,==> all’uomo
Poi: dall’uomo ==> alla donna==> Signore Dio (il serpente non parla)
Restano attive le impostazioni di Genesi 1, lo Spirito è legato a una superficie, quella delle acque di sopra e l’osservazione avviene da sotto.