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Articolo 687-Il centro

7 mesi fa
Franco Remondina
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Ogni creazione è possibile solo e soltanto attraverso  passaggi ben precisi tra due categorie: ” il genere” & “lo specifico”.
La ragione è semplice, non si può indagare il genere, viceversa, una volta scelto lo “specifico” esso è “dentro la cronologia della sua stessa storia”. L’approccio di dodicesima.com, a differenza di tutte le scuole di pensiero del misticismo che si sono succedute nelle epoche, è che ha ben chiara una cosa, lo scopo della creazione è “vivere un pensiero”.
La Maya non è una illusione, affermare questo è, come dire… affermare che l’Intelligenza (Dio) ha fatto una cosa disdicevole, ha sbagliato.
Naturalmente non ha sbagliato, l’identità è  dentro la maya, questo significa solo che la “Sua creazione” della maya è perfetta.
L’indagine portata avanti in questi articoli è quindi una indagine sulla perfezione? Deve esserlo, ogni indizio descritto, usando come pretesto i primi tre capitoli di Genesi, è cruciale.
Non capita tutti i giorni di misurarsi con la perfezione, infatti viene detto “la perfezione non è di questo mondo”…
Davvero? A me sembra invece che ci sia un eccesso di perfezione, non vederla è il problema, inoltre non c’è un “altro mondo”, c’è questo, solo questo, perchè è stato giudicato in questo modo:Gn 1; 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
La “cosa molto buona” non può essere una cosa cattiva, casuale, un velo sopra la realtà, una illusione…
La “cosa molto buona” è lo scopo della creazione e se è stata fatta da Dio, DEVE ESSERE PERFETTA, anche perchè L’INTELLIGENZA, L’UNICA CHE C’E’  E’ LA SUA, DI LUI!

Detto questo, torniamo alla perfezione dell’ indagine…
Diciamo che il punto in comune tra Genesi 1 e Genesi 2 sia la mancanza di descrizione del luogo dove avvengono:
a) la creazione dei cieli e della terra
b) dove l’uomo viene plasmato con polvere del suolo

E’ un dettaglio cruciale, eppure non si sa dove sia quel luogo.
Gn1;1: In principio Dio creò il cielo e la terra. Nulla viene detto su dove sono stati creati, il verbo è al tempo “passato remoto”, sono stati già creati, ma manca completamente il complemento di luogo…
Gn2;7: allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

In entrambi i casi non viene specificato il “luogo specifico”, questo significa che si sta parlando di “genere”.
Questa constatazione ci fa vedere le analogie tra genesi 1 e genesi 2.
In primis, genesi 1 è il dispiegamento necessario di ogni programma di “genere”, mentre Genesi 2 è il programma “in esecuzione”.
Parallelo informatico: Genesi 1 è “tutte le risorse del computer”, Genesi 2 è il programma in funzione, funzionante…
Supponiamo che sia il programma Paint quello che viene aperto…
Ecco, la corrispondente apertura di tale programma corrisponde al “quarto giorno” di Genesi 1:
14 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni
15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne:
16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.
17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra
18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.
19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Per curiosità vi faccio notare delle “coincidenze”, che in realtà nella creazione essendo “cosa molto buona” non possono esserci, non ci sono coincidenze cioè “il caso”, nella creazione…
Sommando 14 + 15 + 16 + 17 + 18 + 19 = 99
E’ chiaro che abbia messo le impostazioni: i numeri possono essere solo 9 e nel programma del “pensiero del volume” ci sono 9 tetraedri in un tetraedro!
Tutto torna perfettamente.

Il passaggio in Genesi 2 ci comunica che Dio si astiene, cioè si tiene lontano, smette di fare qualcosa che prima faceva.
Compare la lista delle risorse del computer tra cui scegliere.
Il Signore Dio. Prendiamo l’analogia di informatica citata in precedenza, quella di Paint…
Nel programma Paint è disponibile la freccetta, basta muoverla sulle icone delle forme, sui pennelli, sul testo etc etc…
Equivale a:
5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo
6 e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;
7 allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

La pagina di Paint è bianca, nessuna operazione con forme,pennelli, scrittura era stata ancora compiuta…

Ecco che, una volta compiute le operazioni che intendevate fare, (plasmato l’uomo con le disponibilità delle impostazioni del programma Paint)  dovete  trasportare e salvare quel che avete fatto.
In alto a destra c’è una X , clikkando sulla X il programma vi chiede: salvare le modifiche apportate?
Voi clikkate su salva e Paint viene chiuso.

Questa operazione è:

8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato.

Il verbo usato è: piantare!

Curioso vero? Ma solo perchè non conoscete i miti greci, piantare in Nasso…

La forma lasciare/piantare in Nasso (talvolta con la minuscola) deriverebbe invece, come detto, dal mito greco di Arianna, figlia del re di Creta Minosse, la quale si innamorò di Teseo, lo aiutò a uccidere il Minotauro e a fuggire dal labirinto grazie al famoso filo di Arianna, e infine scappò con lui. Ciononostante, una volta giunti a Nasso, l’isola più grande delle Cicladi, Teseo la abbandonò, lasciandola lì triste e sola, fino all’arrivo di Bacco (Dioniso per i Greci). Da qui, naturalmente, piantare in Nasso nel significato di ‘abbandonare, lasciare solo qualcuno’, proprio come Teseo fece con Arianna.

Ma torniamo a noi, piantare significa:  Mettere nella terra un seme…
Stabilire un punto…

E’ un luogo, per la precisione un cerchio.
Piantare significa mettere un seme, un puntino…
Dove c’è il centro?
Dove c’è il centro, se non crea un punto non può applicare il raggio, quindi “piantò un giardino a Oriente”. Una volta che tu hai stabilito quel punto lì, è evidente che puoi fare un cerchio, il giardino è di forma circolare. Quattro fiumi uscivano da Eden, è chiaro che siano i quattro Enti ma è da quel punto lì che tu puoi determinare la cronologia dell’intelligenza, della vita, dello spirito e dell’acqua, se non c’è il punto non puoi applicare nessun raggio.

Franco Remondina

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