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ARTICOLO 396 – DISSONANZA COGNITIVA 1

8 anni fa
Franco Remondina
13 Tavola XI
Tavola XI
Franco Remnondina

Quello finora descritto è lo stato dell’arte, in sostanza, la modalità di funzionamento della coscienza del Sapiens.

C’è una ulteriore informazione che vi serve: visualizzare è antispirituale!

Nel linguaggio adottato da “dodicesima.com” direi che è una cazzata.

Già mi immagino la levata di scudi…

Avete fatto i corsi di visualizzazione? Ok ragazzi, non funzionano, ve ne siete accorti? Perché, se avesse funzionato la visualizzazione il mondo sarebbe migliore, i saggi sarebbero molti di più, si sarebbe innescato quel meccanismo di emulazione tipico che è riassunto dall’effetto 100° scimmia…

Non si è innescata una mazza!

Del resto, la deformazione prodotta dalla visualizzazione sulla coscienza è ben visibile a chi sa come funziona…

Il punto è effettivamente questo: quanti lo sanno?

Se i mistici preferiscono ritirarsi in luoghi solitari non lo fanno per vezzo, lo fanno per conoscenza.

Visualizzare, la visualizzazione è, secondo le scritture, UNA

TRAPPOLA.

“…ma i corsi?” … gasp… ummgl…

Anche stavolta dobbiamo ringraziare Agostino d’Ippona…

“Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra” (Es 20,4)

Il Deuteronomio motiva tale divieto col fatto che Dio non si è rivelato con figure, ma facendosi solo udire:

“Poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull’Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l’immagine scolpita di qualche idolo…” (Dt 4,15-16).

Fin qui la Bibbia; da adesso in poi dodicesima.com...

Agostino ritenne di omettere la seconda parte del primo comandamento: perché?

Per la semplice ragione che per avere potere devi educare le persone all’ignoranza, devi allontanarle dal “potere del Sapiens” che è quello di manifestare quello che contempla nella propria atmosfera mentale.

Agostino sapeva come funziona la coscienza?

No, non lo sapeva!

“Come fai a dirlo?”

Non fece nessun miracolo! Vi basta?

Non era un santo, miracoli non ne faceva, era uno che difendeva la chiesa come istituzione, un galoppino…

Il fatto che abbia inventato il “peccato originale” e ufficializzato l’idolatria dice che la chiesa che lui tutelava era quella della “valle di lacrime”.

Sono semplici constatazioni.

Grazie a questo imbelle, si è venuta a creare una “dissonanza cognitiva”, lo sapete cosa è?

Da Wikipedia: E’ una situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano a contrastare funzionalmente tra loro. Si capisce zero!

Ve lo faccio io un esempio: la parola emergenza!

Significa: circostanza, difficoltà imprevista… Si intende implicitamente che l’emergenza sia limitata nel tempo, in quanto se essa divenisse protratta a lungo, diverrebbe la normalità e la normalità sarebbe emergenza. Ipnosi…

In termini pratici l’uso della “dissonanza cognitiva” è una pratica di ipnosi che serve a controllare le persone, un trucco ipnotico.

Usando questo tipo di trucco si chiama santo uno come Agostino, oppure santo padre il Papa, ma santo de che? E soprattutto: padre de che?

Chiamare gli immigrati “risorse” significa che tu che sei autoctono sei un costo!

La dissonanza cognitiva è l’arte di generare ipnosi con la menzogna…

Un esempio notevole dell’ipnosi ingenerata è questo, Fedro:

«Spinta dalla fame una volpe tentava di raggiungere un grappolo d’uva posto sin alto sulla vite, saltando con tutte le sue forze. Non potendo raggiungerla, esclamò: “Non è ancora matura; non voglio coglierla acerba!”.»

Coloro che sminuiscono a parole ciò che non possono fare, debbono applicare a sé stessi questo paradigma.

Mentire a sé stessi, descriversi a sé stessi sulla base di una menzogna, ci espone ai “memo” dissonanti.

C’è una ragione precisa dietro a quel comanda-mento:

non privilegiare la materialità, intesa come forma e sostanza, per non finire ipnotizzati dalla dissonanza cognitiva.

Qui giace il rapporto tra soggettività e oggettività.

La realtà soggettiva è la sola disponibile…

Se fino a questo punto l’articolo è difficile, cercherò di prenderla in altro modo: la visualizzazione è il modo che abbiamo di riconoscere come vera la realtà.

Occupiamo lo spazio della nostra coscienza con sequenze di immagini.

“Ciò che anima” viene distratto dalle forme, dimentica chi è, la sua natura di “essenza e vita”, mente a sé stesso!

AAAGGHHH…

“Sì, va bene, adesso che lo sappiamo?”

Adesso che lo sapete, potete riconoscere l’ipnosi!!!

Inutile tergiversare ancora, vi faccio un esempio pratico (telefonata):

“Sì?”

“Parlo con Franco?”

“Sono io, cosa ti serve?” dall’altro capo del telefono, c’è questa ragazza/donna… Ha quasi quarant’anni e dal tono costernato della voce mi comunica tante cose. Ha tentato il suicidio alcune volte.

“Fantastico, com’è che non ce l’hai fatta?” (Dissonanza cognitiva in azione, lei si aspettava un “Ma no, non devi…”, invece le chiedo “perché non ce l’ha fatta?”, questo genera una ipnosi dissonante, ma soprattutto la obbliga a rispondere invece di subire l’immobilità della coscienza) …

“E’ che sono bloccata…”

“Ascolta, io non credo a queste cazzate, se volevi ucciderti dovevi farlo e basta, invece sei qui a rompere le palle in cerca di un aiuto. Che roba è? Sei tu a fare tutto, nella tua vita… Vuoi ucciderti, fallo! Non che rompi le palle a tutti. Se invece vuoi esprimere altro, ti aiuterò sempre…” La dissonanza prosegue….

Le faccio domande per muovere la sua coscienza:

“Che voto ti dai?” “Mi do 2”.

“Minchia Johnny… se tu ti dai 2, figuriamoci gli altri…”

Insomma, le spiego alcune cose e poi le chiedo cosa migliorerebbe quel voto… Lei risponde che siccome aveva questa cicatrice sul collo, come reminiscenza di uno dei suoi tentativi (erano tentativi, notate?) di suicidio, magari, se non ce l’avesse, le cose migliorerebbero…

“Ok, hai un telefono di quelli che fanno le foto?” (domanda) “Sì, ho uno di quei telefoni…”

“Fai una foto alla cicatrice!”

“Te la devo spedire?”

“No, serve a te, adesso lo capirai.”

“Chiedi alla tua coscienza di mostrarti il momento esatto in cui hai accettato IL PENSIERO CHE HA PORTATO ALL’ EPISODIO DELLA CICATRICE. Fatto?”

Lei risponde di sì, che ha chiesto quello che le avevo detto.

Fermo il tempo e cancello la decisione. Capisco che spiegare una operazione come questa sia incomprensibile alla totalità delle persone…

Il punto è questo: il tempo è una “costruzione psicologica”, in realtà non esiste tempo, quello che esiste è TUTTO.

Lo spazio è LA COSCIENZA DI DIO, in essa esistono simultaneamente TUTTE LE POSSIBILITA’, quella osservata è solo UNA possibilità, dipende dal Transfert che stai sperimentando e dalle caratteristiche che hai accettato inconsapevolmente.

Fermo il tempo, dicevo, e cancello la accettazione di “quel pensiero”… Naturalmente, per farlo, mi sento “ciò che anima”…

Le faccio sbattere gli occhi, seguire il nuovo percorso che le indico…

Se vi chiedete come, la risposta è: un nuovo pensiero.

Se il pensiero che stava osservando aveva due opposti giallorosso, quello di “ciò che anima” è bianco-azzurro…

“Ok, fai una seconda foto.”

Lei fa la foto alla cicatrice e le chiedo di guardare le due foto…

“SEMBRA che siano diverse…”

“Che vuol dire SEMBRA… Se fossero state uguali, avresti detto: SONO uguali, invece SONO diverse e a te non va bene, per questo dici che SEMBRA che siano diverse!

E’ per il fatto che hai educato la tua coscienza in questo modo: il male è vero, il bene… SEMBRA… Con queste prerogative, è chiaro che vuoi ucciderti…”

Comunque proseguiamo, le fornisco il “MIO ENTUSIASMO DI TESTIMONE DELL’ ONNIPOTENZA DI DIO” e in cinque fotografie le cancello la cicatrice. Nell’ultima difesa della sua inclinazione al male, cerca disperatamente nella foto la cicatrice…

“Forse però c’è ancora un piccolo segno…”

“Ok, finiamola qui. Ti offro lo straordinario, ti chiedo di accettare lo straordinario per te, perché ti vedo speciale, perché sei speciale ai miei occhi e a te non piace?

Non riesci a provare entusiasmo, tu provi piacere solo dal male.”

“E’ che sono bloccata…”

“Ma che cazzo stai dicendo? Ti si cancella una cicatrice e non batti ciglio? Il punto è questo, ti offro dei fatti, ma tu difendi la tua opinione… Se i fatti non contano e contano invece le opinioni, non ho altro da aggiungere. Ti saluto”

Compare la scritta: chiamata terminata, tempo chiamata 31 minuti 09 secondi…

Franco Remondina

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