Fiabe Meravigliose I
Annalaura Remondina
C’era una volta una bambina la cui immaginazione creava molti colori; spesso si sdraiava, guardava il cielo, e immaginava di usarlo come tela per esprimere le sue emozioni. Non muoveva le mani né nessun singolo muscolo; i suoi occhi erano l’unico pennello di cui si serviva. Un giorno, mentre era impegnata in un acquarello, la sua attenzione fu attratta, o meglio distratta, da un pensiero:
”E se scrivessi poesie nel cielo? Potrebbero leggerle tutti i bambini come me?”. Così si fermò, posò i suoi pennelli e interruppe l’acquarello.
Doveva scegliere cosa scrivere, voleva fosse un frase importante, dopotutto l’avrebbero letta in tutto il mondo!Iniziò a pensare, a pensarci con voglia e volontà, ma le sembrava che nessuna frase potesse rendere quello che, in cuor suo, al momento provava ed avrebbe voluto esprimere.
Così decise di togliere l’attenzione da quel pensiero, chiuse gli occhi, si distese sull’erba e incominciò a sognare.
Sognò il che Cielo che, con il suo azzurro più vivido e completo, era dotato di mani soffici. Lei allungò le sue dita e divenne Cielo, sentì il suo corpo sconfinare nella luce delle stelle, in quella della Luna… del Sole… nelle gocce della pioggia… nei fiocchi della neve…
E, mentre sentiva di essere tutte queste cose, vide quella che, fino a poco prima, era stata sé stessa scrivere “Meravigliati” sulla tavolozza del Cielo. Sentì che tutte le stelle sorridevano e che qualcosa simile ad un astro stava per nascere… Osservando sé stessa dal Cielo, vide i suoi occhi farsi più leggeri e azzurri, come fosse diventata lo specchio dell’Anima del Cielo… stava ritornando nel suo corpo.
Fu in quel momento che vide sé stessa, nella realtà, mentre scriveva “Meravigliati” sulla superficie azzurra. Quella semplice parola conteneva tutto quello che avrebbe voluto esprimere ma per il quale non aveva trovato mai le parole. Guardando il Cielo si chiese, però, come poter rendere quella scritta, così importante, più vicina al cuore di ogni persona…
E, all’improvviso, un’idea le affiorò alla mente: la pioggia, scendendo, l’avrebbe fatta cadere sulla terra, in ogni cuore. Sorrise, felice di quel pensiero: ora non restava che rientrare in casa e affacciarsi alla finestra… stando al Cielo, la pioggia sarebbe arrivata presto…

