I Meraviglianti
Franco Remondina
Il sistema ha una sua intelligenza, non è stupido come ci piacerebbe pensare ma, avendo a disposizione i nostri stessi dati, li usa a suo vantaggio.. Cosa che, invece, la maggior parte della gente non fa. Il condizionamento…. prendete per esempio l’ auspicio: “Lasciate che i bambini vengano a me!”… che fa il sistema?
Fa in modo che i bambini vadano a lui… Come? Adesso ve lo spiego…. Perché il condizionamento abbia il massimo effetto si devono avere due condizioni: 1) Il condizionamento deve essere credibilmente vero, vantaggioso e, soprattutto, condivisibile.
2) Per far sì che sia accettato deve zittire tutte le voci critiche denigrandole e sminuendole di valore.
Una volta eseguite queste operazioni, il risultato sarà raggiunto. Traduciamolo nei fatti!
L’educazione ai propri figli…. il sistema ha messo in campo psicologi, educatori, pediatri e quant’altro in nome della “libertà” dal condizionamento educativo (sic!).
I genitori hanno confuso l’amore verso i figli e l’educazione. Hanno messo sopra una bilancia pomodori e fichi come se fossero la stessa merce. Siamo in una condizione di questo tipo: se dici di no a tuo figlio ti senti in colpa! Questo schema prevede che sei un “cattivo genitore”, che “non ami abbastanza”, che “sei colpevole” e che lui è innocente. Capite? Ok…
Dall’altra parte, sempre secondo il genitore, il figlio subisce il “no” come “rifiuto della persona”. E’ un tipico schema di condizionamento! Che ne sa il genitore di cosa prova il figlio? Nulla, ma gli psicologi, gli esperti, la comunicazione, i giornali alla moda che si leggono dal parrucchiere o nei saloni di estetica, l’hanno convinto che è così che si sentono i figli: sfortunati ad avere un genitore come voi, umiliati nei loro desideri, privati della loro felicità e quindi infelici e “poco amati”.
Minchia Johnny…. Così avviene che il “no” diventa “sì”! Il genitore, allora, si sente meglio, si toglie un peso… Il bambino? Il bambino pensa: “Ho ottenuto ciò che volevo”, anche lui è contento! Quindi abbiamo due attori “contenti”. Vuol dire che il condizionamento è positivo? No, assolutamente no; anzi, direi proprio il contrario. Proseguiamo… A forza di ripetere lo schema precedente, si instaura una situazione in cui il genitore continua ad avere la stessa “rappresentazione” emotiva del rapporto con il figlio, ma questo non si può dire per l’altra parte.
Il figlio ha, anche lui, dei criteri di valutazione!
Come valuterà una madre o un padre che dicono sempre di “sì” o, peggio, una madre o un padre il cui “no” con quattro capriccetti diventa “sì” o viceversa? Lo valuterà: “Non credibile”! Una volta che la madre o il padre è stato giudicato “Non credibile”, invece di tenere conto delle indicazioni di un “Non credibile”, il figlio cercherà altrove una figura “Credibile”… ovvio! A questo punto entra in gioco il condizionamento!!!
Vengono proposti “modelli” da imitare dal marketing, dal cinema, dalla televisione e la scelta del figlio sarà guidat da questi modelli. Credevi di allevarlo nel migliore dei modi e adesso te lo trovi più condizionato che mai. Non avendogli insegnato il valore di una regola, sarà senza regole. Non avendogli insegnato che esiste “dovere” e “piacere” e, quindi, non potendo distinguere tra le due cose, non avendone l’esperienza, potrà divertirsi? No, nessun “piacere” sarà per lui un “piacere”… nessun “dovere” sarà per lui un “dovere”. Sarà indifeso.
Proverà, crescendo in età, a riproporre lo schema “quattro capriccetti” con i coetanei che frequenta… con le ragazze che frequenta… ma loro non hanno l’amore che il genitore aveva e neppure il senso di colpa del genitore.
Non funziona, la tecnica dei capriccetti non funziona!!! A questo punto il figlio si scopre senza strategia. Sapeva che, in famiglia, “quattro capriccetti” bastavano per ottenere ciò che voleva… ma fuori non funziona, anzi è peggio. Rivolta verso i suoi coetanei questa roba e riceve indietro, invece del premio, altri capriccetti.
Lo sbigottimento è totale. Non ci si fida più di nessuno. Si resta in famiglia, dove la pratica del capriccio funziona. A un certo punto però anche in famiglia si arriva al punto critico. Ad un certo punto il capriccetto non basta e allora si innalza il livello del capriccio! Quindi, a tre/dodici anni la tecnologia del capriccio è una cosa, da quattordici anni in su si modifica; nei casi estremi l’aggressione fisica al genitore è l’evoluzione della tecnologia. Ecco il condizionamento! Sei solo, ma il condizionamento dice “single”, che dovrebbe essere tradotto come “singolo”, non hai una strategia, hai una valutazione catastrofica di te, ti senti una nullità e in preda alle bizze del caso. Risultato raggiunto!
Una persona cosi è funzionale al sistema: capacità di aggregazione? Zero. Certezze? Zero. Comprensione delle cose? Zero.
L’individuo perfetto per la società del controllo. Solo brevi pulsioni di rabbia, spesso indirizzata alle persone che ama o verso sé stesso. Cosa si può volere di più dalla vita? …. per favore non rispondete: “Un lucano”… mi fate preoccupare…..
Franco Remondina