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ARTICOLO 212 – NUOVI SANTI

8 anni fa
Franco Remondina
06 Sapiens Sapiens
Sapiens Sapiens
Franco Remondina

La possibilità di non giungere alla condivisione di questa esperienza, di “sta roba”, come la chiamo io, è stata annullata dai cimentatori. Hanno compreso e condiviso! E’ un punto importante; anzi decisivo… non volevo ripetere l’errore degli eremiti o dei santi.

Entrambi, santi ed eremiti, percorrevano strade dissociative individuali, egoisticamente, si lanciavano alla ricerca del “possesso di Dio” come fanno gli innamorati.

Era un mix emotivo basato sul “timor di Dio” e sul desiderio di “essere salvati” dal “peccato originale”… quelle cose lì insomma… L’aspetto della incomunicabilità dell’esperienza ha reso il mondo dei santi e degli eremiti incomprensibile. E’ sempre stato incomprensibile per assenza di condivisione, voluta o non voluta.

I santi venivano “sopportati” dalla struttura ecclesiastica, erano uno “spot pubblicitario” per la chiesa, venivano presentati come modello… in pratica, però, non c’era volontà di comprendere il mondo dei santi e, di rimando, ai santi poco importava di avere cloni di loro stessi.

Le spiegazioni dei loro stati estatici erano insufficienti, le spiegazioni del “modus operandi” erano spesso assenti. Così, senza condivisione, il fenomeno “santi” è andato spegnendosi.

Se vi avventurate nella lettura di alcune opere a loro riconducibili, come “Il castello interiore” di S. Teresa d’ Avila, non comprendete nulla.

Venivano, quindi, “venerati” e la venerazione non permetteva altro. Se veneri un santo, ammetti che la venerazione sia l’unica cosa che puoi fare… che tu non ne sarai mai capace, che Dio, se parla a qualcuno, questo qualcuno deve essere santo…

Che differenza faccia venerare un santo o Dio è qualcosa che sfugge; anche se possiamo dire che ci sia un po’ meno “reverenza” verso un santo che verso Dio.

Ai santi si chiedeva l’intercessione per cose spicciole, a volte per pure questioni egoistiche.

Tuttavia l’emblema della santità era una cosa: l’aureola!

Ma che cosa era veramente l’aureola? Dài… non venitemi a dire che era l’aura, era altro! Era qualcosa di diverso dall’ aura, quella ce l’hanno tutti… era una conformazione energetica? Se dicessi di sì, vi mentirei… farebbe molto fico, ma mentirei. Non esistono le energie!

Era la mappatura della loro coscienza.

I santi, in un qualche modo, avevano una sorta di “casco”! Questa faccenda del casco è da spiegare… ricorda in un certo qual modo i caschi per la “realtà virtuale” che furono portati alla ribalta alla fine degli anni ’80.

Se vi siete cimentati fino ad ora, sapete di cosa si tratta… quella pressione simultanea dalla nuca alla fronte… le fitte sulla fontanella…è il casco! L’Aureola! Siete i nuovi santi! Ovvio che dovete imparare a usare il casco…

Se eseguite l’esercizio base, quello del “rombo” e, dal centro del rombo, guardate in alto, risalite la spirale fino alla stanza… guardate il “casco” da lì, come lo vedete?

Vedrete illuminarsi il “casco”!

Naturalmente, poiché ognuno ha un sistema di rappresentazione individuale e legato alle memorie della linea di sangue, dovete imparare “cosa” e “dove avviene cosa”. Lo imparerete solo con la pratica.

C’è da considerare che l’accensione dei due chakra, quello del timo e quello sopra la testa, vi pone in una condizione specifica nell’evoluzione del Sapiens-sapiens: siete “anormali”. E’ diverso da essere normali; avete qualcosa in più! Ne consegue che i “normali” hanno qualcosa in meno! Ora, nelle scritture viene spesso usata una numerologia a base 9, altrimenti detta “cabalistica”, tale numerologia non prevede lo “0”.

Alcuni numeri esoterici sono a base 9; come i “rosari” che contengono 108 grani. Se ci fate caso tale numero è dato da 12X9! Ecco che, allora, è questa la conformazione che essi prevedono per il loro albero della vita, nove sfere… più… una. E la decima? La decima è… la Grazia! Proviamo ad accenderla? Certo….

Siete nella terra di Utnapishtim, quella tra le foci dei due fiumi.

Voi e la vostra parte mancante. date le spalle al mare dell’esistenza e andate fino alla biforcazione , dove il fiume unico diventa due.

Poiché, grazie alla conformazione 9 chakras, avete reso il vostro cromosoma “Y” uguale a cromosoma “Y” perfetto, il rombo che viene formato dall’unione delle due “Y” tramite il combaciamento delle loro rispettive forchette, sarà lì Voi e la vostra parte mancante saltate esattamente al centro del rombo. Fatto? Ok!

Adesso unite due opposti metafisici, esempio bene/male… avrete la nebbiolina.

Fatela girare in senso antiorario e fatela risalire dal centro sessuale fino alla Pineale e ordinate alla nebbiolina di proseguire fino a dentro la “sfera” che c’è tra le corna , a circa 15-18 centimetri sopra la fontanella. Quando la nebbiolina è arrivata li, voi e la vostra parte mancante risalite tutto il canale ed entrate nella sfera.

Una volta giunti li, fate una seconda nebbiolina e fatela ruotare in senso “ORARIO” e fatela uscire dalla “sfera”. Ordinate che formi il decimo chakra!

Essa solidificherà il decimo chakra.

Non preoccupatevi… lo farà! Adesso trasferite voi e la vostra parte mancante nella “stanza” dove c’è il bambino/a… Chiedete al bambino/a di andare a posizionare le decima sfera nel modo ideale e di darle le dimensioni ideali. Quando lo avrà fatto, chiedete al bambino/a di condurvi nel luogo della Grazia. Dovunque sia questo posto, è il posto della coscienza, l’unico posto della coscienza in cui può fluire la “Grazia”. Avrà una forma di calice o qualcosa del genere… Immergete nel calice la “decima sfera” e notate come vi fa sentire…

Finita l’operazione voi e il bambino/a tornate nella stanza… Il bambino/a vorrà scendere con voi, ma dovete farlo rimanere lì!

Scendete nel rombo e uscite… andate verso il mare dell’esistenza. Giunti alla battigia, ordinate alle vostre memorie cromosomiche di venire a riva…

Quando saranno tutte lì, fate ruotare le due sfere extracorporee: una in senso antiorario e quella sopra in senso orario. Il casco si attiverà! Che accade alle memorie cromosomiche?

 

Franco Remondina

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