Figliol Prodigo
Franco Remondina
L’effetto di correggere il “negativo” fotografico di come l’Iomentale si rappresenta fisicamente è sconvolgente! Siete capaci di accettarlo? No, non siete ancora capaci!
E’ la struttura di attaccamento, è la paura di esprimere il vostro meglio. Pare assurdo, ma è così: i primi a non volerlo siete voi stessi. Il “senso” aggiuntivo, il “sesto senso”, è quello dell’esistenza… Per dirla in breve, è la risposta alle domande: qual è il senso della vita, perché sono qui e soprattutto a fare cosa?
Sono domande da esistenti! Portano individualizzazione, inermità, debolezza, divisione.
E’ l’IO-mentale che le pone, non il “figlio”! Per aver scelto di identificarci con l’Io-mentale, risposte non ne troviamo.
La vita pare non avere significato…
E’ la prospettiva dell’Io-mentale quella di isolarsi e poi rammaricarsi di essere solo. Esistente!?? Così, posto davanti alla constatazione dell’esperienza che quello che l’Io-mentale crede sia reale è solo una credenza interviene, a protezione delle credenze che l’Io-mentale ha accettato, questo “senso” della vita.
Lorena, una cimentatrice, usa un aggettivo quanto mai consono: pazzesco!
E’ questo l’aggettivo che meglio esprime il sentire dell’IOmentale dopo una esperienza di quelle proposte da dodicesima.com.
In cosa consiste questo “senso”?
C’è un meccanismo particolare che funge da fondamento al senso d’esistenza: l’autoricordo! L’Io-mentale può costruire sé stesso solo grazie a questo!
E’ l’illusione di questa “memoria” di sé a fargli credere di esistere separato dal tutto ma, apposta perché è una illusione, deve applicarsi a costruire un “senso” che gli permetta di percepirla come “vera”, come “reale”.
Quindi, per correggere il “negativo fotografico” di come vi rappresentate, cioè del corpo fisico o meglio dell’Ologramma fisico, dovete andare a modificare anche quel “senso” lì.
Ovviamente, la conversione della immagine con cui vi rappresentate passa per una correzione dei parametri di questo “senso”.
Scusate le ripetizioni da scolaro delle elementari ma, credetemi, devo essere preciso anche a costo di essere stucchevole.
Siamo come siamo perché ci autoricordiamo!
All’interno di questo meccanismo, che fa leva sull’acqua di cui siamo composti fisicamente all’80%, ci sono tantissime possibilità.
In ogni cultura di un certo livello esistono tracce di questo “meccanismo”… In sudamerica esistono storie legate ai cosiddetti “mutaforma”.
Anche nella storia druidica e nelle pratiche yogiche.
Si narrano storie che, da un punto di vista occidentale paiono assurde, di gente che cambia la forma del proprio corpo diventando che so… un alce, un corvo o quant’altro. Pazzesco? Forse sì, forse no…
Se riusciamo a comprendere il “senso” che l’Io-mentale ha costruito con l’autoricordo e a modificarlo che accade?
Aaah… la teoria…
Mi spiego meglio se vi propongo una esperienza!!! Ah, dimenticavo: vi serve uno specchio!
Sentitevi nel Tutto/nulla! Lo conoscete, andateci. Quando siete lì, osservate attraverso quel “tubo” che è il percorso delle “Intenzioni” e che avevate allargato con le mani spirituali degli esercizi precedenti: il vostro Ologramma fisico.
Mandate le mani spirituali a estrarre il “senso” che l’Io-mentale ha costruito per autoricordarsi. Le mani spirituali estrarranno un qualcosa che assomiglia ad una palla, anzi a metà palla. A questo punto fatela portare su nel Tutto/nulla e dissolvetela! Chiedete che si manifesti il “figlio” e che vi dia il “senso” di autoricordo del “figlio”.
Sarà una palla intera, una sfera! Mandate le mani spirituali a inserirla nel corpo fisico.
Scegliete un “qualcosa” che volete non
“autoricordare” più. Se avete delle cicatrici, delle macchie della pelle, un problema ad un osso… qualcosa che vi disturba, chiedete alle mani di estrarre tutta la catena di autoricordo presente nell’acqua. Sarà una lenzuolata di immagini… Scegliete, anzi abbiate l’intenzione di eliminarla Trasportatela fino al Tutto/nulla e dissolvetela.
Adesso avete bisogno di “fotografarvi” per impressionare il negativo. Mandate gli occhi spirituali a fissarsi sull’immagine dello specchio che avevate preso prima.
Prendete lo specchio e applicate, all’immagine riflessa, gli occhi spirituali e fatevi fissare da quegli occhi.
Mentre lo fate, ordinate alle mani spirituali di togliere dal riflesso il nuovo “senso” e di applicarlo all’ologramma fisico, cioè il corpo.
Noterete una cosa: il corpo appare e scompare… Potete avere, mentre sbattete gli occhi, questa impressione.
Non è finita, c’è da togliere la parte relativa alle “memorie” del corpo di sogno. Mandate le mani a estrarre il corpo di sogno… quando è stato estratto
estraete tutti i ricordi legati a quello che volevate togliere e portateli su al Tutto/nulla e dissolveteli. Ripetete l’operazione di fissaggio con gli occhi spirituali… Estraete con le mani spirituali dal riflesso il nuovo corpo di sogno senza più nessun ricordo di ciò che volevate togliere!
Applicatelo al corpo fisico e fissatevi con gli occhi spirituali dall’immagine riflessa dello specchio.
Fatto?
Franco Remondina

