Oltre
Franco Remondina
Se parli di “energie” finisci fuori strada.
La questione è semplice: le “energie” sono, per così dire, i sintomi, non la causa.
Oggi si fa un gran parlare di energie, ma la causa?
E’ evidente che non si conoscano né le energie né le cause. La struttura stessa del mondo appare sconosciuta, per non parlare della struttura mentale del Sapiens.
Da dove proviene l’energia del Sapiens?
La risposta è facile: dai pensieri.
Sono i pensieri a dare energia al Sapiens.
Essa non è infinita, la quantità di energia determinata dai pensieri è una quantità “finita”.
Passando per queste considerazioni, ci si trova di fronte a varie questioni: è per questo che la durata della vita di un sapiens è quella che è?
Sì, è per questo.
Quale è nei dettagli il meccanismo di produzione di
“energia”? Il Transfert.
L’operazione del Transfert è, lo ripeto, molto semplice, si basa su una domanda-ipotesi rivolta a sé stessi: “Come sarebbe se…?”
La domanda successiva, giusto per tornare alla questione “energie”, è questa: la natura del Transfert è dinamica?
Una domanda simile prevede che si sia consapevoli che, essenzialmente, il Transfert sia composto da immagini in movimento a cui si associano sensazioni e sequenze emozionali.
Una sequenza di immagini in movimento? Un film mentale?
Sì, un film mentale!
La trama? E’ frutto dell’effetto “domande”…
Non le domande dell’Io-mentale, le domande sono quelle in memoria, le domande di specie, quelle domande che il genere umano si è sempre posto e le cui risposte non sono mai arrivate. Sono queste domande a generare le energie.
Sono sempre le stesse: Devo morire?
Perché?
Sono “domande di specie” cioè vengono sollecitate continuamente dalle memorie cromosomiche della linea di sangue e permangono latenti anche nell’Inconscio collettivo.
Anche se non si è consapevoli di questa richiesta, essa c’è. Potrei dire che ognuno di noi esegue, “a grande richiestadelle memorie cromosomiche”, il re-make dello stesso film mentale. Certo, con tutte le peculiarità interpretative, ma è e rimane un re-make, un rifacimento.
Non è una nuova sceneggiatura, è sempre lo stesso canovaccio, ciò che cambia è solo l’interprete.
Se leggete un libro, Siddharta, per esempio, esso mostra la parabola di specie.
Siamo tutti Siddharta! Nasciamo principi, cresciamo e ci perdiamo nelle spinte sensoriali, nei vizi e negli errori fino a consumare ogni energia….
L’Io-mentale adotta uno strano concetto di immortalità: l’immortalità del Transfert.
Finché non giungiamo alla comprensione che la risposta può essere una sola.
La risposta ci farà uscire da questo livello del gioco della vita. Non occorre che trascendiamo l’Io-mentale, non è assolutamente questo che la Consapevolezza ci chiede, quello che ci chiede è di andare oltre il livello della morte… Ovvio! Essendo evolutiva è questo che ci viene chiesto: un Sapiens che vinca la morte!
Un Sapiens così avrebbe libero accesso ad un altro tipo di “energie”. Quelle del TUTTO.
Perché anche la Consapevolezza sogna di essere UNO CON IL TUTTO. Appare paradossale?
Forse, ma potrete saperlo solo voi…
Così, ogni film mentale in cui siete coinvolti ha due tipi di pubblico: il pubblico delle memorie e l’Io-mentale stesso. Le memorie vi spingono verso le stesse modalità adottate da loro stesse… Vi tifano contro.
Vi fischiano, fanno “Buuh buuuh…”, vi dànno contro…
Non vogliono che ce la facciate, hanno paura di questo oppure, semplicemente, hanno quella stessa paura che non ha ottenuto risposta in azione e che viene trasmessa a voi attraverso la memoria dell’acqua che vi compone.
Tuttavia, valgono le regole del mercato: se non vendi, chiudi!
Anche per il “cinema-show ” mentale è così!
Se non incassi, in termini di “attenzione”, il film viene sospeso nella programmazione!
Mmmh… l’attenzione…
Così, la proposta di interpretare il re-make viene continuamente sottoposta alla vostra attenzione. Ad ogni età!
Se siete impegnati in altro, allora la vostra interpretazione viene posticipata… Solo un film mentale.
Se non attira la vostra attenzione, non si fa!
Indifferenza, dubbio, queste sono le armi.
La risposta a quelle domande è una trappola!
Non c’è nessuna morte!
Di più, se non ti aspetti consapevolmente di vivere, finirai per morire inconsapevolmente!!!
Come possiamo uscire dall’errore? Provate questo:
- Formate il “doppio! Sentite il suono delle due orecchie… (leggete i precedenti articoli…)
- Mandate il “doppio” nella vostra acqua a parlare con il voi di tre anni.
- Attraverso il “doppio” chiedete al “voi di tre anni” se ha in programma di interpretare il film mentale dell’invecchiamento e del morire…
- Insegnate al voi di tre anni la canzoncina del “Sarà vero? o Sarà falso”
- fategli eseguire la sequenza delle sensazioni, fino ad esaurire la sequenza…
L’ultimo punto merita un chiarimento: ridotto ai minimi termini un Transfert è una “scelta”, ogni sequenza di sensazioni viene prodotta in due versioni ad esempio una sensazione di calore, prevede che si produca anche il suo opposto, il fresco, e solo grazie all’attenzione si scelga di sentire solo il 2 calore. L’intero era caldo/freddo
La sequenza delle sensazioni prevede che il “voi di tre anni” reciti la canzoncina anche alla sensazione nascosta.
I cimentatori che comprendono, avranno notevolissime intuizioni da questa pratica.
Franco Remondina
