Noi Noi
Franco Remondina
Da dove viene tutta questa paura? L’origine?
L’Io-mentale, ovvero la coscienza principale, prova paura, spesso in modo inconsapevole. Perché?
Per rispondere a questo interrogativo devo riassumere alcune particolarità della coscienza principale:
1) L’ Io-mentale è abitudinario; questo significa che osserva prevalentemente ciò che gli sembra di conoscere. 2) L’ Io-mentale ha una propria rappresentazione di sé. 3) L’Io-mentale agisce attraverso i cinque sensi sulla sostanza e sulla forma del corpo fisico.
- Per conservare una sequenza logica di interpretazione dei pensieri che sono stati fatti ha una “cronologia”; è quello che chiama “tempo”.
- Poiché il mondo dell’Io-mentale è un mondo di pensieri, l’energia che ha a disposizione è quella del pensiero.
- L’Io-mentale detesta i cambiamenti.
Perché abbia queste caratteristiche è presto detto: la nascita! La nascita è un cambiamento così violento e drastico che viene rifiutato. Il trauma della nascita ha fortissime ripercussioni sulla struttura della coscienza, ripercussioni che non vengono mai, sottolineo mai, accettate.
In pratica, non accettando questo cambiamento improvviso, l’ Io-mentale passa tutta la vita nella “non accettazione” del cambiamento. Come risultato ha dato il via al suo progetto di “ritorno all’origine”. E’ questo desiderio inconsapevole a produrre l’invecchiamento! Non c’è alcuna motivazione per il processo di invecchiamento se non nell’atmosfera mentale della coscienza dell’Io-mentale. Il rimpianto del “prima” spinge il pensiero al desiderio di ritornare alla situazione precedente questa.
Invecchiamo perché siamo nati? No, invecchiamo perché non accettiamo i cambiamenti improvvisi. Come si traduce questa spiegazione nei fatti?
Qui la faccenda diventa epocale e mi meraviglio del fatto che la consapevolezza totale abbia dato fuori di matto per agevolare tale comprensione attraverso questi articoli di “dodicesima.com”.
Rileggendo gli articoli, si dipana l’intera costruzione delle dinamiche della coscienza principale, quella dell’Io-mentale. La bottiglia dei pensieri, in oriente la chiamano l’uovo aurico, dimostra che questa coscienza agisce all’interno di qualcosa che è di forma ovoidale.
La forma del corpo fisico è quindi circondata da una struttura ovoidale, diciamo che è all’interno di questa.
La fisica di una tale struttura è comparabile a quella di un punto di emissione di un segnale luminoso in un cilindro, si ha come effetto un “fuoco”. Poiché ci sono tre cervelli nell’uomo, ci saranno tre emissioni e quindi tre fuochi. Sono i “fuochi d’attenzione”.
E’ da questo che sorge la ragnatela mentale.
Fatta questa premessa riassuntiva, passiamo all’esperienza pratica… Siete pronti?
Ok, cominciamo…
Vi consiglio qualcosa di fisico, non che faccia grande differenza, in questo mondo tutto è pensiero, ma cosi, per tradurre in pratica…
Agiamo sui tre fuochi di attenzione, ovvero sul primo, quello che riguarda “voi”. Supponiamo che abbiate avuto un incidente, una cosa piccola che vi ha lasciato una cicatrice… Ecco, il significato della cicatrice si può tradurre in questo modo: “Ricordati questo episodio”!
Avrete quindi una voce mentale che vi dice continuamente: “Ti ricordi questo, ricordalo” e questo avviene ogni istante, avete questa voce che continua a dirvi “Ti ricordi questo, ricordalo”… Certo non ne siete consapevoli, ma c’è.
Cercate di ascoltare da quale punto proviene la voce mentale, localizzatela accuratamente… Ok?
Adesso sentite simultaneamente le due orecchie, individuate il suono…
Dirigete il suono nel punto da cui sentite provenire “Ti ricordi questo, ricordalo”, poi spingete il suono fuori dalla fontanella.
A questo punto sentirete una sensazione strana ma brevissima, potete verificarla se cercate una “voce mentale” che vi dice: “Che storia è questa?”; cercate di localizzare da che parte del cervello sembra provenire. Sentite quel suono delle due orecchie e inviatelo a questo posto, quello di ” Che storia è questa?”, dopodiché spingete il suono fuori dalla fontanella.La pressione sulla bocca dello stomaco aumenta, è in azione un cambiamento…
Poiché il sistema dell’Io-mentale non accetta cambiamenti bruschi dovete operare sul cervello ancestrale. Sentite il suono delle due orecchie e inviatelo al cervello ancestrale, che è la continuazione della colonna cervicale, dove si innesta nella calotta cranica. Come saprete che l’avete fatto? Semplice, avrete come un soffio di aria sul naso e sugli occhi. Quando ce l’avete spingete il suono fuori dalla fontanella. Ripetete fino ad avere il plesso solare libero.
Adesso avrete una voce che vi dice: “Questo non è ammesso, non si può fare!”. Ripetete l’operazione suono e fontanella…
La sequenza delle voci mentali prosegue con: “Tanto lo sai che è inutile, che ritorna” (o qualcosa di simile) localizzate da dove viene e mandate il suono lì, poi spingetelo fuori dalla fontanella.Ricordate che, se oltre alla voce, avrete anche emozioni e immagini… è in azione il secondo cervello, il Limbico.
Le correlazioni sono più dense e dovete essere precisi nella localizzazione. Inviate quel suono nel punto e poi spingete tutto fuori dalla fontanella.
Cercate “Non ce la farai” e ripetete l’operazione.
Arriverete a una voce con una figura… E’ una correlazione che avete fatto voi, ma che avete giudicato credibile… Mandate il suono e la gioia insieme in quel punto e poi spingete fuori dalla fontanella…
Tranquillizzate il cervello ancestrale con suono-gioia un paio di volte e fate la stessa cosa col Limbico e con la corteccia cerebrale…. Gli effetti? Una volta zittite tutte le voci la cicatrice sarà scomparsa!
Franco Remondina