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ARTICOLO 376- … DODICI CHI?

8 anni fa
Franco Remondina
12 De Vita Nova
De Vita Nova
Franco Remondina

 

Devo dire che la spiegazione delle scritture sembra un libro giallo…

E c’è un’altra cosa: dodicesima.com è sola contro tutti.

Questa decifrazione è unica, non è una vanteria, piuttosto è il rammarico di constatare che, dopo quasi duemila anni, si continua a ripetere il messaggio falso dell’ignorante. Ci sono in giro professionisti dell’ignoranza sono molti. Gente pagata apposta per dirvi che c’erano gli extraterrestri, che c’era questo e c’era quello…

Beh, sappiate che sono pagati per “aggiornarvi l’ignoranza”. Quando gli autori diventano fenomeno da “informazione”, poiché i mezzi di informazione sono di proprietà del sistema, dovete sapere che mentono!

Per questo motivo dico che dodicesima.com è sola contro tutti… anzi, noi non siamo contro di loro, sono loro che sono contro sé stessi. L’errore, sebbene sia condiviso dal 99,99999999999% delle persone, rimane ciò che è: errore. Non può diventare Verità, negherebbe sè stesso!

Che sia esistito o meno uno che si chiamava Gesù, è irrilevante al fine di comprendere chi siamo e quale è lo scopo di tutto questo, ma una cosa è certa: per la legge della Comprensione, basta che ci sia una sola persona che giunga alla Verità e la Consapevolezza sceglie il meglio.

L’errore viene posto davanti a sè stesso e riconoscendosi come “errore” si autodistrugge.

Notate il modo dei verbi usati: è al presente!

Non c’è mai, nei Vangeli, una sola volta nella quale Gesù parli di Vita condizionata a un ipotetico aldilà, Gesù introduce, invece, il termine “risurrezione”:

 

Luca 20, 27-38

 

 

27 Si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.29 C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30 Allora la prese il secondo 31 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 32 Da ultimo anche la donna morì. 33 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34 Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35 ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.

38Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».

 

Certo, il prete dice che devi soffrire e, in base a quanta sofferenza hai avuto in “questa” vita, avrai il premio nell’aldilà!!??

Minchia Johnny… hanno fatto diventare tutto un “concorso a premi”?

L’ho già detto: la sofferenza non fa crescere, fa soffrire!

Tenetelo bene in mente.

C’è poi questa roba del “7” che pervade tutte le scritture….

Gesù dispiega la sua Comprensione nella propria coscienza, come detto i “sadducei” sono le credenze dell’inconscio collettivo che si agitano nella sua coscienza…

Del resto, quale altra spiegazione ci potrebbe essere? Vi hanno ingannato con le parole…

La prima ricorrenza, dopo la nascita di Cristo, non di Gesù, di “Cristo”, è l’Epifania: questa parola ha una lunga storia, in ambito religioso.

Le epifania (dato che in greco è un plurale) nell’antica Grecia erano le feste dedicate ad una particolare divinità durante le quali essa si manifestava – anche solo nel naos, il cuore segreto e inaccessibile del tempio.

Dopo che il Cristianesimo si fu installato sulle precedenti liturgie pagane, fu una sola l’epifania (nell’uso corrente, un singolare) a restare, quella di Cristo – con un chiaro assestamento durante il IV secolo.

Questa celebrazione, che ricorre il 6 gennaio, ricorda la prima manifestazione “pubblica” di Cristo, con l’omaggio che gli fu reso dai Re Magi.

Svincolandosi da un significato strettamente religioso, l’epifania passa ad essere una generica rivelazione.

Quando capita che un’esperienza, una situazione o l’osservazione di un particolare porti un personaggio ad una profonda riconsiderazione di sé e della sua vita – una realizzazione improvvisa.

Così si può parlare dell’epifania sulla propria salute schiusa da una malattia, dell’epifania che ci fa comprendere le ragioni di un comportamento, una sorta di illuminazione, qualcosa che, come ci ricorda l’etimo, ci appare dall’alto.

 

“35 ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.”

Passo difficile per il prete…

“quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dei morti

Giudicati da che

“… e della risurrezione dei morti”…

Quali morti?

E’ evidente che dai preti della valle di lacrime risposte non ne avrete…

Ok, è difficile da dire, ma qualcuno lo deve pur dire: il giudizio è quello della COSCIENZA.

Non si tratta della coscienza governata dall’Io-mentale, ma della Coscienza composta da “ciò che anima” e ” ciò che è interpretato”…

Quando il velo dell’illusione cade, si vede DIO in ogni dove… In seguito all’Epifania, a Gesù accade qualcosa che lo rende diverso dall’Io-mentale.

Ora, questo cambiamento avviene 12 giorni dopo la nascita (dal 25 dicembre al 6 gennaio)… che cosa significa?

 

Che oltre ai 7 nodi (chakras) ci sono altre 5 componenti nella coscienza che sono cambiate! Ovvio…

  1. Il senso dell’Io
  2. Il sacchetto di Maya
  3. Il senso dell’intelletto
  4. La volontà
  5. La memoria

Questo rappresentano i discepoli…

Per rendere più chiaro il parallelismo, direi che Pietro è l’Iomentale, che Tommaso (il gemello) sia il “sacchetto di Maya” e che Giuda sia la volontà imperfetta…

 

Mt 10, 2-4

 

Gesù chiamò i suoi dodici discepoli e diede loro il potere di scacciare gli spiriti maligni, di guarire tutte le malattie e tutte le sofferenze. I nomi dei dodici apostoli sono questi: innanzi tutto Simone, detto Pietro e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo; Filippo e Bartolomeo (Natanaele Gv 1,45-51); Tommaso e Matteo l’agente delle tasse; Giacomo figlio di Alfeo e Taddeo (Giuda di Giacomo Lc.6,16 e At 1,13); Simone, che era del partito degli zeloti, e Giuda l’Iscariota, che poi fu il traditore di Gesù.

 

Se li vedete come persone fisiche, state fraintendendo il messaggio!

Gesù era il “CRISTO”, cioè era diventato “uno” con quella qualità… CRISTO è la qualità di concepire DIO che il Sapiens possiede e diventa quando viene eliminato l’Io-mentale. Se Gesù era quello, e lo era, la rappresentazione che fornisce della coscienza sarà diversa da quella delle persone normali, appare sensato dirlo; quindi il malcapitato prete o teologo della minchia interpreteranno i vangeli nella loro condizione, quella di Io-mentali, facendo una confusione pazzesca.

 

C’è una cerimonia, quella del lavaggio dei piedi, nei vangeli…

 

Ragazzi:

 

“La lavanda dei piedi esprime l’abbassamento e l’umiliazione del Figlio di Dio, che si è fatto carne per mettersi a servizio degli uomini, e che presto morirà in croce per manifestare il sommo amore del Padre”.

(Enciclopedia Cattolica, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e per il Libro Cattolico, Città del Vaticano, 12 voll., 1948-1954, vol. VII, 1951, c. 967-969)

 

Che roba è? Questi qui trasformano Gesù in un callista?

Non ci siamo proprio…

E’ una operazione metafisica fatta dal Gesù diventato uno con la qualità “CRISTO”.

Ripeto: non è una questione storica, se ci si imbarca in questa direzione si giunge ad un punto morto, è un’altra cosa! Che mi frega se gli apostoli siano esistiti oppure no….

 

Franco Remondina

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