De Vita Nova
Franco Remondina
L’ultima cena, che palle!
Scommetto che, solo ad evocare “ultima cena”, vi è partito il film….
Luca 22, 14-23
14 Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”. 17 E preso un calice, rese grazie e disse: “Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio”.
19 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”.20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”. 21 “Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 22 Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!”. 23 Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
Questo è il film… Voi lo rappresentate come “storico”, ma è un atto metafisico! Non stanno realmente in una osteria, non hanno in mano il menù…
Non è venuto il cameriere a prendere le ordinazioni e intanto ha messo i grissini e il vino…
Gesù dice: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di
Dio”.
Notate questo: lui, Gesù è lì per “mangiare la Pasqua”!!!!!
Che cosa è la Pasqua????
Pasqua è una parola ebraica Pesach, celebra la liberazione degli ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l’immolazione dell’agnello e il pane azzimo.
La parola pesach significa “passare oltre”, “tralasciare” e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo,12,21-34).
La Pesach indica, quindi, la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l’inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa.
Quindi, cosa vuole fare?
Sta chiedendo alla “propria coscienza”: l’AGGIORNAMENTO DELLA IMMAGINE MENTALE DI SÉ STESSO!!!!
Infatti, subito dopo, dice: “16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”.
Minchia Johnny… altro che rassegnato e rammaricato, altro che sacrificio e dolore, altro che il “Gesù dei crocefissi”, quello morto in croce che troviamo in ogni chiesa, questo è il Gesù vero.
Sta dicendo alla linea di sangue: “Vi ringrazio per l’occasione che mi viene data grazie a voi. Siete i miei predecessori e vi sono grato, ma pur con tutta la mia gratitudine e compassione, voi rappresentate per me l’errore!
La “terra promessa”, Israele, altrimenti detta il Cristo, non è nell’errore, non è nella morte, è nella VITA!
L’operazione dell’aggiornamento della immagine mentale di sé stesso è un qualcosa che richiede il massimo della attenzione, per questo viene celebrata col brindisi…
La scenografia della “cena” serve a informare chi legge che non sta avvenendo di notte, ma sta “AVVENENDO IN STATO DI VEGLIA”!
Gesù è il primo della sua linea di sangue a richiedere una copiatura dell’acqua in stato di veglia.
Di solito le persone normali si copiano di notte, attraverso il terzo asse dell’acqua e il loro corpo di sogno.
Di notte, nel momento in cui la coscienza è in delta, direbbero quelli che vogliono usare un linguaggio tecnico.
Come? Non sapevate di questa operazione?
Non ha importanza, la coscienza la fa abitualmente di notte e, che voi lo sappiate oppure no, avviene ormai da millenni in questo modo.
Come viene spiegata nei vangeli questa operazione? Così:
Giovanni 11,1-53
1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2 Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». 4 All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5 Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. 6 Quand’ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8 I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9 Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».
Lasciate perdere i dettagli irrilevanti, badate alla vera operazione mostrata: LE CREDENZE, POICHE’ CREDONO AL PENSIERO DI MALATTIA E MORTE, SOFFRONO!
La reazione emotiva di Gesù è questa:
Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». Infatti, subito dopo fa una cosa “anomala”: “6 Quand’ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava”.
Cioè, gli dicono che Lazzaro è malato e lui se ne frega?… No, sta insegnando una cosa, sta illustrando questo problema della “copiatura consapevole”… Il passo dice alle “funzioni della coscienza”: copiamo adesso la nuova immagine di noi stessi!
Certo che, nei vangeli, aver accettato l’interpretazione canonica che i discepoli siano persone fisiche non porta altro che incomprensioni.
Sono, per “dodicesima.com”, “funzioni della coscienza”… Gesù, alle rimostranze della coscienza riguardo alle abitudini, dice: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».
Capita sempre in questo modo!
Le persone afflitte da malattie “gravi”, o croniche, mantengono la loro attenzione sulla fotografia mentale invece che su quello che realmente c’è.
Quando tu li aiuti, guidandoli nella loro coscienza verso la soluzione alla malattia, loro “guardano continuamente la fotografia mentale” che hanno di sé stessi e non colgono il mutamento del corpo.
Vi consiglio la visione del DVD: “Vita spericolata” (Brescia, 11 Dicembre 2016) dove vedrete questa cosa all’opera.
Supponiamo che uno abbia un tumore… Lo shock della diagnosi incardina la loro “fotografia mentale”, fa in modo che questa diventi incancellabile.
Passano gli anni, il loro corpo cambia tutte le cellule, ma per loro, la situazione è “sempre” uguale.
Ho scelto di chiedere a quelli che cercano aiuto di scattarsi una foto prima di “mettere ordine nella coscienza”.
Nonostante la foto mostri che il tumore diminuisce e scompare, essi hanno tutti la stessa reazione emotiva di “assenza di entusiasmo”. Ti dicono: “Nella foto non lo vedo, ma io so che è lì…”
Naturalmente senza entusiasmo… Loro sanno che è lì… eeeh… già.
Ecco la necessità vitale di questo “aggiornamento”:
11 Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12 Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s’è addormentato, guarirà». 13 Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15 e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». 16 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». (domanda)
17 Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. 18 Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20 Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22 Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell’ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».8 (domanda) 27 Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». 28 Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31 Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là» (domanda). 32 Maria, dunque, quando giunse dov’era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34 «Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35 Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». 37 Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
Notate quante domande?
38 Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39 Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». 40 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro:
«Scioglietelo e lasciatelo andare».
Questa è l’operazione di aggiornamento della fotografia mentale!
«Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62)
Franco Remondina

