De Vita Nova
Franco Remondina
La verità, per sua natura, deve essere semplice! E’ un assioma logico, lo dimostri enunciandolo. Se la verità fosse complicata, essa non sarebbe disponibile ai semplici e si avrebbe l’esclusione dei semplici dalla verità!
Il ragionamento è autoevidente!
Perché questa premessa? Per il fatto che il “troppo semplice” è incomprensibile agli Io-mentali.
Come detto, le scritture veicolano “qualcosa”.
La religione, per imporre la propria interpretazione di queste scritture, ha snaturato le scritture attraverso la loro storicizzazione. Mettiamola così: per non fare in modo che venissero considerate “mito”, le ha rese “fatto storico”, così adesso hai un sacco di gente che tira i fili e ti dimostra che Gesù non è esistito o che la città di Nazareth non esisteva ancora a quei tempi o che… insomma, capite bene cosa accade, se correte dietro alla storicizzazione.
La chiesa ha avuto la necessità di trasporre queste scritture nella vita reale, se voleva essere guida materiale nella società.
Non li giustifico, ci mancherebbe, voglio solo spiegare cosa li ha spinti a questa scelta…
Nella società occidentale, la nostra, però c’è un problema: siamo troppo legati alla razionalità, siamo troppo logici, per dirla tutta, il nostro QI, quoziente di Intelligenza è il più alto! L’occidentale impegna il suo intelletto nel tentativo di “capire” le scritture e, poiché è intelligente, le scritture devono soddisfare il suo intelletto, devono cioè essere comprensibili.
La discrepanza non viene tollerata dall’intelletto.
Ogni discrepanza produce obiezioni e anomalie interpretative in ogni lettore interessato a capire!
L’aggettivo “sacre”, riferito alle scritture, ha retto il colpo per un po’ ma, sotto l’analisi interpretativa, ha dovuto cedere.
E’ questo fatto ad aver prodotto i vari Concilii della storia…
Da Wikipedia:
Il concilio o sinodo è, nella vita di alcune chiese cristiane (come quelle ortodosse orientali, quella cattolica romana, e diverse chiese riformate), una riunione di rappresentanti delle diverse chiese locali, per raggiungere un consenso attorno a un argomento riguardante la fede o per prendere decisioni di natura pastorale. Il termine sinodo deriva dal greco synodos, composto dalla particella syn (che significa: insieme) e dal sostantivo odòs (che significa: cammino). Questa etimologia fa capire immediatamente che il sinodo è un organismo avente il preciso scopo di permettere una partecipazione ampia di tutte le componenti ecclesiali (per esempio, tra Cattolici e Ortodossi: vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi, laici,) alla vita della Chiesa: attraverso il sinodo, cioè, il “cammino” viene percorso “insieme”. L’equivalente latino di synodos è concilium.
Ce ne sono stati almeno una trentina, a partire dal secondo secolo dopo Cristo fino ai giorni nostri!
I professionisti della religione ci hanno fornito la loro interpretazione…
Domanda: sono giunti alla verità?
Risposta: per l’equazione Verità=Semplicità, la loro interpretazione delle scritture è falsa!
Ragazzi, è l’arte del sillogismo all’opera!
Quale è il messaggio di queste scritture?
Che DIO è tutto in TUTTO!
Prendiamo un passo di queste scritture:
“In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, io sono” (Giov. 8:58).
Nella Traduzione del Nuovo Mondo (la Bibbia che usano i Testimoni di Geova) del 1967 si legge:
“Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all’esistenza, io sono stato”.
Mentre in quella del 1987:
“Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all’esistenza, io ero”.
Interessante vero? La coniugazione temporale del verbo “essere”, fatta al passato, dice due cose:
- chi scrive usa un “tempo lineare”
- le scritture, per lui, sono “storiche” cioè ha capito una mazza!
Vediamo qualche esempio? Ecco qua:
Matteo 14,22-36
22Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 24 La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25 Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E’ un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 28 Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29 Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30 Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32 Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33 Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».34 Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 35 E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, 36 e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.
E’ la rappresentazione di un limite, quello della volontà! Pietro e gli apostoli… sono pescatori…
Nella rappresentazione che dodicesima.com cerca di fornire, il fatto che questi apostoli siano “pescatori” significa solo una cosa: PESCANO I VORTICI DELLE MEMORIE NELL’ACQUA.
Pietro (l’Io-mentale) era all’opera con la volontà… Cercava di ottenere risultati attraverso l’uso della volontà! Che sia una operazione disdicevole, il vangelo lo dice in questo passo:
24 La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
Usa la similitudine “vento contrario“, l’Io-mentale che prova a “non-scegliere” nessun vortice di pensiero produce tensioni nel corpo fisico, come ben sa chi cerca di meditare o di calmare la mente. Sono gli altri discepoli (funzioni della coscienza) a inquietarsi:
26 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E’ un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.
Camminare sulla superficie dell’acqua, significa osservare senza giudicare ogni possibile transfert presente nelle memorie!
Il resto del passo è assolutamente inutile che lo traduca, l’Iomentale non può farcela… non è capace di galleggiare sulla superficie di un pensiero, le funzioni della coscienza sono un mistero per lui.
La sua ignoranza di queste funzioni, fa sì che l’urlatore che annuncia la paura, venga immediatamente ascoltato… L’Io-mentale pensa: “sono io che urlo!”, dopodiché diventa lui a urlare di paura… Il suo sistema sensoriale viene allertato per conformare fisicamente lo stato di paura…. Il ritmo del respiro cambia, il movimento oculare cambia, i battiti del cuore cambiano, la mandibola si serra, la lingua si attacca al palato…
Minchia Johnny…
I pescatori, gli apostoli, sono funzioni della coscienza dell’Iomentale! Agiscono per abitudine, sono “riflessi pavloviani”.
Tuttavia, possiamo prenderne il controllo!
Torniamo al passo di Giovanni:
“In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, io sono” (Giov. 8:58).
Che significa?
Questo è un passo fondamentale!
Ne faccio la traduzione a dispetto di tutti gli Io-mentali che credono di vivere una “loro” vita separata da DIO e indipendente da ogni altra, il passo dice questo: “Non esiste che una sola VITA, questa! E’ la stessa che vive prima di Abramo, è la stessa che vive in Abramo, è la stessa che vive dopo l’errore di Abramo!
La VITA VIVE!
Il tempo non ha potere su di lei perché senza di lei nessuna cosa VIVE”
Giovanni 18,33-37
33 Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?» 34 Gesù gli rispose: «Dici questo di tuo, oppure altri te l’hanno detto di me?» 35 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che cosa hai fatto?» 36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». 37 Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità.
Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce».
Pilato è la funzione giudizio e la risposta al giudizio della coscienza è questa:
“io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce».
Provate a sostituire la parola Verità con VITA…
Allora, lo capite ora il: “I morti non vivranno e i vivi non moriranno”?
Franco Remondina
