Tavola XI
Franco Remondina
L’invenzione del “diavolo” è stata la causa della valle di lacrime o, per meglio dire, ha portato alla “verifica” che esistesse solo e soltanto quella constatazione. Riassumendo brevemente le cose, possiamo dire che, essendo “educati” dal rammarico della linea di sangue, attraverso il suo controllo del “memo”, noi abbiamo zero possibilità di esprimere noi stessi al 100%.
Domanda: quale è la funzione del “diavolo”?
Risposta: è una “non-funzione”, nel senso che non permette evoluzione emotiva.
Traduzione: il sensore di impossibilità, volgarmente chiamato “diavolo”, è programmato per evitare stati di estasi e agevolareaccettare ogni stato di tristezza, separazione, dolore, morte.
Che razza di imbecilli ci sono voluti per fare questo?
E’ una questione antropologica, sembra che il primo Sapiens fosse nero…
Sono gli antropologi a dirlo, gli “scienziati”!
Poi…
“E poco dopo mio figlio Matusalemme diede moglie a suo figlio Lamech: ella rimase incinta e partorì un figlio maschio. E il suo corpo era bianco come la neve e rosso come un bocciolo di rosa: i suoi capelli in lunghi riccioli erano bianchi come la lana e gli occhi erano molto belli.. E quando aprì gli occhi, illuminò tutta la casa come il sole e la casa intera era splendente. Subito dopo, si alzò fra le mani della levatrice, aprì la bocca e si mise a conversare con il Signore della Giustizia.
Suo padre Lamech si spaventò e scappò via: corse da suo padre Matusalemme e gli disse: “Mi è nato un bambino strano, diverso da un figlio di uomo e non simile a nessun: assomiglia ai figli del Dio del cielo. La sua natura è diversa e non è come noi. I suoi occhi sono come i raggi del sole e il suo portamento è glorioso. Mi sembra che non sia veramente mio figlio, ma degli angeli, e ho paura che sulla terra stia per accadere una catastrofe. E ora, padre mio, ti prego e ti imploro: vai da Enoch, nostro padre e fatti dire da lui la verità, perché il suo posto è fra gli angeli.
E come Matusalemme udì le parole di suo figlio, corse da me dall’altra parte del mondo, perché aveva sentito dire che ero là: gridò forte e io sentii la sua voce e gli venni incontro dicendo: “Guarda, sono qui, figlio mio, per quale motivo sei venuto da me?”. E lui rispose dicendo: “Per una grande angoscia sono venuto da te, per una visione sconvolgente ti ho cercato. E adesso, padre, ascoltami: a Lamech mio figlio è nato un bambino: non assomiglia a nessuno, la sua natura non è quella dell’uomo, il suo colore è più bianco della neve e più rosso di un bocciolo di rosa, ha i capelli più candidi della lana candida, gli occhi come raggi di sole, quando ha aperto gli occhi ha illuminato tutta la casa. Si è alzato fra le mani della levatrice, ha aperto la bocca e benedetto il Dio del cielo. E suo padre Lamech si è spaventato ed è corso da me, e non crede che sia figlio suo, ma che sia della famiglia degli angeli del cielo. E io sono venuto da te perché credo che tu conosca la verità.”
E io, Enoch, gli risposi dicendo: “il Signore farà una cosa nuova sulla terra: ho avuto una visione e ti faccio sapere che nella generazione di mio padre alcuni angeli del cielo trasgredirono la parola del Signore. E, ascolta, commisero peccato e trasgredirono la legge, si unirono alle donne e peccarono con loro, ne presero alcune come mogli ed ebbero figli da loro. Ed essi faranno nascere sulla terra giganti non secondo lo
spirito ma secondo la carne, e ci sarà una grande punizione sulla terra: la terra verrà ripulita di tutte le impurità. Sì: verrà una grande distruzione su tutta la terra e ci sarà un diluvio e una grande catastrofe per un anno. E questo figlio che è nato nella tua famiglia sarà risparmiato, e i suoi tre figli con lui, mentre tutti gli uomini della terra moriranno. E adesso vai a dire a tuo figlio Lamech che quello che gli è nato è davvero suo figlio e lo chiami Noè. Egli rimarrà, egli e i suoi figli saranno salvati dalla distruzione che verrà sulla terra durante la sua vita. E dopo questo, ci sarà ancora più ingiustizia di quella che c’era prima sulla terra Io conosco i misteri dei santi, perché Egli, il Signore, me li ha rivelati.” (libro di Enoch)
Secondo gli “scienziati”, la pelle bianca è dovuta all’enzima lattasi, cioè la capacità di digerire lo zucchero del latte.
La possibilità di digerire il latte non è data a tutti allo stesso modo.
Finito lo svezzamento la capacità di sintetizzare l’enzima che digerisce lo zucchero presente nel latte, il lattosio, in alcuni individui viene persa mentre in altri no, con tutti i fastidi che ne derivano in caso di perdita.
Un tempo si riteneva che la perdita di questo enzima, la lattasi, fosse una deficienza dovuta a qualche tara genetica.
Ora invece si sa che è vero l’esatto contrario:
chi ancora è in grado di digerire il lattosio rappresenta un campione di popolazione del tutto particolare rispetto alla norma ed è su di una scala evolutiva diversa rispetto a chi non possiede questa capacità.
Franco Remondina
