Montagna di causa
Franco Remondina
Domanda: esiste la “libertà di futuro”? In altre parole, possiamo scegliere qualsiasi futuro?
La risposta è: NO!
Per capire questa domanda e questa risposta, dovete avere ben chiaro il ritmo di movimento che avete dato alla coscienza, in altre parole dovete arrivare alla conclusione che i pensieri non sono voi.
Torno alla tavola XI dell’epopea di Gilgamesh… Che palle? Già…
Dopo che Gilgamesh ha fallito nella comprensione del funzionamento del Transfert, si ritrova in un “futuro inevitabile”.
In questo senso:
Utnapishtim gli spiega una “cosa nascosta” e lui non la comprende ma, pur non comprendendola, vuole farla “alla sua maniera”…
La non comprensione delle regole del transfert lo porta alla verifica del futuro insito nel transfert stesso.
Traduzione?
Se ti rammarichi di non essere immortale, le monete emotive che spendi: rammarico, rabbia, rimpianto, debolezza, paura, sono il carburante che spinge e muove la coscienza sui binari della mortalità.
All’interno di questo transfert non c’è che un solo futuro: quello dell’invecchiamento e della morte!
Cosa è che rende questo futuro, l’unico futuro?
Il “sensore di stabilità”!
Come detto, un pensiero è composto da sé stesso e dal proprio opposto.
L’opposto è “le fondamenta delle mura di Uruk“.
Chi ha gettato le basi per le fondamenta?
I Sette Saggi, cioè l’insieme delle credenze ereditate e il loro ritmo, che avete ereditato da vostra madre.
Mmmmh… sarei quasi tentato di demolire uno dei cardini della fisica quantistica… invece… spiego in cosa consiste il sensore di stabilità del transfert…
Ve lo faccio con un esempio pratico: la scelta del cavallo nero.
Per scegliere il cavallo nero, la coscienza usa lo strumento “mente”.
E’ importantissimo che capiate che è la coscienza a effettuare la scelta, la mente è solo un mezzo!
Per scegliere il cavallo nero, la coscienza deve accettare di usare la mente e deve accettare la scelta del cavallo nero.
Come fa, dopo aver accettato di compiere l’atto della scelta, a scegliere il cavallo nero?
Chiede alla “mente” di aprire il file “cavalli”… Tra tutti i cavalli, esclude il pony, poi i cavalli bianchi, poi quelli pezzati, poi quelli beige, poi quelli marroni, quelli rossicci, rimane solo una gamma di cavalli neri, in questa gamma, viene scelto UN cavallo nero.
Non tutti i cavalli neri, solo uno!
Questa è l’operazione.
I cavalli esclusi costituiscono il “sensore di stabilità” del transfert, cioè, quello specifico cavallo nero che la coscienza ha scelto ha potuto sceglierlo solo in virtù dell’esclusione di tutti gli altri!
Facciamo finta che il cavallo scelto sia un transfert di solitudine, questo significa che tra le tante versioni di solitudine e di moltitudine che avete escluso, che la coscienza ha escluso, c’è l’accettazione di QUESTA SOLITUDINE.
Il transfert è stato accettato dalla coscienza e, quindi, la coscienza si lancia in una esperienza di solitudine, la sua verifica è che siate soli, che vi sentiate soli, che vi intristiate, che proviate rammarico e rabbia per questo.
In questo senso, il “futuro felice” non è previsto in questo Transfert.
Il transfert non prevede che arrivi qualcuno che possa amarvi e vivere con voi, inutile che proviate, i vostri criteri di scelta saranno inquinati da questo, sceglierete sempre, anzi SEMPRISSIMAMENTE, persone che se ne vanno, che vi lasciano:
E’ LA VERIFICA DEL TRANSFERT, IL FUTURO E’ QUESTO. Come fare quindi?
Supponiamo che abbiate scelto una solitudine da 7 in una scala da 10… Essa produce e può produrre soltanto un rammarico adeguato al 7, se voi vi rammaricate di non essere sufficientemente soli, se vi rammaricate come in una solitudine da 9, il programma entra in errore!
Non è previsto un rammarico da 9 in una solitudine da 7…
La mente segnala alla coscienza una simile anomalia…
Cosa fa la coscienza?
Cerca di trovare l’errore! Ovvio, il programma deve essere coerente per godere dell’esperienza; se è confuso e paradossale la coscienza non gode dell’esperienza!
Innanzitutto, la coscienza verifica la sua scelta di una solitudine 7; per farlo deve analizzare ciò che ha escluso, cioè il sensore di stabilità del transfert.
Poiché la verifica è positiva, tirerà un respiro di sollievo, proverà una sorta di gioia leggera per “non aver sbagliato” nell’operazione di esclusione.
E’ in questo momento che voi dovete
AGGIUNGERE LA GIOIA CHE AVETE IMPARATO A PRODURRE, alla gioia implicita della coscienza… RAMMARICATEVI DI
PROVARE GIOIA PER AVERE UN RAMMARICO DA 7. Che succede?
Che provare un rammarico per la gioia non è previsto dal programma!
La coscienza, compulsivamente, rifarà la verifica ed essa risulterà corretta… nuovo sollievo e nuova gioia…
Riprovate ad aggiungere gioia a quella suscitata dalla coscienza, rammaricandovi di sentire gioia per la solitudine da 9…
La coscienza, dopo un po’ stabilirà che quel transfert di solitudine non è corretto e lo dichiarerà falso o guasto.
Avete deragliato il futuro che il transfert vi imponeva.
Non sarete più soli…
Minchia Johnny… che ve lo dicooooo a fa’?
Franco Remondina

