La creazione, qualunque cosa sia, è sempre il passaggio da una condizione di indescrivibilità alla condizione di descrivibilità.
Quel che importa è il “come” l’Intelligenza ottiene la condizione di descrivibilità.
C’è un grande errore nella mistica, chiamano questa condizione di descrivibilità con un termine improprio: illusione!
L’Intelligenza non crea illusioni, crea “esattamente quel che intende creare”, cioè una DESCRIZIONE”. E’ questa la ragione per cui dodicesima.com intende partire dall’inizio, è dall’inizio che bisogna partire per scoprire il “come” della creazione.
Vediamo, mmhh… Genesi 1 ci mette di fronte a un fatto compiuto, “All’inizio il Principio, Dio, creò i cieli e la terra”, la creazione è già avvenuta, l’uso del verbo creare, è coniugato al passato remoto, “creò”. Nulla sappiamo di come lo abbia fatto, ma una cosa è certa: la creazione è fatta dall’Intelligenza, per sè stessa!
Come facciamo a saperlo?
E’ chiaro leggendo il secondo capoverso di Gn, ” 2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.”, compaiono solo 3 cose: Abisso, lo Spirito di Dio, le Acque.
Inoltre viene detto che non c’era alcuna “forma”, in tal modo possiamo desumere che la mancanza di forme, fosse un problema.
Infatti è il problema!
La condizione di descrivibilità è possibile solo se avviene in uno spazio delimitato, cioè, non si può descrivere qualcosa di illimitato, poniamo il caso di essere dentro un oceano infinito, come puoi vedere tale oceano?
E’ impossibile!
In quell’inizio viene specificata anche una sorta di caratteristica, le “tenebre che ricoprivano l’Abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”, non pare che le tenebre costituiscano un ostacolo, visto che comunque la descrizione viene fatta, ciònonostante, compare solo “lo Spirito di Dio” e non Dio.
Il presupposto è che l’Intelligenza che sta creando “la creazione”, sia infinita e non possa includere sè stessa nella “descrizione”.
Per questa ragione Essa non compare.
Così, abbiamo una relazione pratica, la descrizione-creazione deve avere qualcuno che la osserva.
Se è così, la creazione è la relazione tra due cerchi, altrimenti non avrebbe potuto riconoscere “la terra”.
Ma c’è anche un altro obbligo, la creazione è un intero, deve essere un intero perché non può essere parziale. Quindi la creazione, se è un intero, deve avere anche le caratteristiche dell’intero, deve mostrarti se stessa. E infatti lì capiamo che ci sono Vita, Spirito e Acqua, che sembrano essere al di fuori di lui, quindi lui non compare. Tu vedi l’effetto ma la causa non compare.
Ma a questo punto abbiamo un indizio: ci sono tre… enti, tre quello che volete, ma tre!
L’Intelligenza sa contare!
Sembra una affermazione insulsa, ma tenete conto di una cosa, non c’è niente, assolutamente nulla, non c’era mai stato nulla! Non c’erano forme ne numeri, nulla!
Quale sarà stato il suo ragionamento?
Di quanti numeri c’era bisogno?
Ovviamente di quelli che servivano.
E quanti sono i numeri che servivano?
Facile rispondere: i numeri presi in considerazione sono stati: 9!
Non uno di più ne uno di meno: 9
Come dico sempre, per tanto abbiano taroccato il testo, l’Intelligenza e la sua “creazione” non potevano rimanere misteriose, la retroingegneria è sempre disponibile.
Tutto comincia, parafrasando il film “il gladiatore”, cosi: “al mio “sia la luce” scatenate l’astrazione…
1 In principio Dio creò il cielo e la terra.
2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
La somma 1 + 2 + 3 = 6
Cosa sta veramente giudicando l’Intelligenza quando dice “vide che era cosa buona”?
C’è una parte che non è scritta?
Si, traspare all’intelligenza, ma non compare.
La somma dei primi 9 numeri è 45, cioè se fate 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 = 45 ove 4 + 5 = 9
Ma non è solo per questo, in quel capitolo 3 di Esodo, a domanda precisa di Mosè: 13 Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi».
Così, Esodo 3,14… ricorda che è il cerchio…
Il 兀 (Pigreco) è un numero definito irrazionale, per il fatto che i numeri dopo la virgola sono infiniti.
Ecco quindi il criterio usato dall’ Intelligenza per sè stessa, numeri irrazionali.
La relazione del cerchio dentro un cerchio è legata a chi osserva, quindi i numeri devono essere in relazione a quello…
C’E’ UNO SOLO CHE GUARDA!
Ci saranno tra i numeri che dividono l’1 dei numeri irrazionali adeguati al 兀 (pi greco)? Sì sono i numeri che non finiscono mai, con le cifre periodiche.
Cominciamo:
1 : 1 = 1
1 : 2 = 0, 5
1 : 3 = 0,333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333…. (oohh, eccone uno)
1 : 4 = 0,25
1 : 5 = 0,20
1 : 6 = 0,166666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666…. ( toh… eccone un altro)
1 : 7 = 0,142857142857142857142857142857142857142857142857142857142857142857142857142857142857…. (questo è ok, ma strano)
1 : 8 = 0,125
1 : 9 = 0,111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111…. (eccone un altro)
Curiosamente il 3, il 6 il 9, sono numeri irrazionali rispetto all’Uno, e c’è quella questione legata al 7, che ricorda il settimo giorno, quello con cui inizia il capitolo 2 di Genesi:
1 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.
Capire o non capire, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d’atroce fortuna
o prender armi contro un mare d’affanni
e, opponendosi, por loro fine? Amleto (atto terzo, scena prima)

