
Come in Apollo 13: “Houston, abbiamo un Beta-problema…”. Fortuna che non lo sappiamo! Se sapessimo di avere quel problema, avremmo due sole soluzioni:
1) meditare 24 ore su 24; 2) negare lo stato beta.
Nessuna delle due è praticabile allo stato dell’arte attuale. La prigione dell’ovoide impedisce le due azioni!
La prima prevede una sorta di eremitaggio per il semplice fatto che l’energia dello sguardo è capace di modificare la forma dell’ovoide attraverso il giudizio.
La seconda prevede che l’Io-mentale non sia chi osserva per conto della mente abituale ovvero non sia il mezzo utilizzato dalla mente abituale per questa operazione: una impossibilità!
Consapevoli di questa “capacità” intrinseca degli umani i mistici si ritirano in luoghi isolati dal mondo. Già devono rintuzzare le deformazioni delle memorie cromosomiche, se devono stare a riparare le deformazioni prodotte da sguardi e giudizi di altri, stanno freschi. Il Beta-problema, che “trappola”! In cosa consiste il Beta-problema?
Consiste in un certo ritmo di sbattimento delle palpebre. Ah si? Voi forse pensavate alla follia frequenziale, ai cicli al secondo delle pulsazioni (???) captate da un elettroencefalogramma vero? Quella roba lì che dice che se l’elettroencefalogramma segna 20 cili al secondo siete in Beta, se ne segna 12 siete in Alfa, se segna zero siete morti.
Lo stato Beta, Alfa, Delta, sono il linguaggio-macchina, sono solo definizioni, sono tecnicismi.
Ciò che determina gli stati mentali è la frequenza di sbattimento delle palpebre.
Questa faccenda ha a che fare con i muscoli della memoria…L’IO-mentale esiste per autoricordo e per ricordare come “deve” essere, si specchia continuamente nell’ovoide. Prende da lì la “formattazione”! Notate quante volte sbattete le palpebre quando siete nervosi… notate invece quanto meno le sbattete quando vi incantate! Il Beta-problema, paradossalmente è questo: la diversa profondità dello sguardo, associata alla frequenza di osservazione. Sembra difficile spiegato così, ma è una cosa che fate ogni momento senza notarla, quando ve la spiego sembra fantascienza… è l’energia dell’attenzione!
Per farvi capire meglio vi faccio un esempio: E’ sera, e rientrate a casa. Infilate le chiavi nella toppa e aprite. Scommetto che la prima cosa che fate è accendere la luce! Normale… ma quello che non notate è che prima di sentirvi a casa dovete vedere! In quel secondo che passa tra l’apertura della porta e il click dell’interruttore avete zero sensazioni di “essere a casa”, la sensazione viene dopo che avete confrontato “casa” nell’ovoide e la verifica che fate osservando!
Così è per ogni cosa! Avete il modello depositato nell’ovoide e lo osservate con profondità dello sguardo e frequenza palpebrale corrispondente. Una frequenza velocizzata di sbattimento delle palpebre e una sequenza casuale di variazione di profondità dello sguardo produce una alterazione del ritmo e quindi se foste attaccati ad un encefalogramma esso la registrerebbe come stato alterato di coscienza! Non vi serve il peyote per andare fuori di testa!
Basta che fissate lo sguardo, cioè la profondità dello sguardo e “regolate” lo sbattimento delle palpebre e avrete una cosa incredibile: le cose spariscono!
Ovvio che spariscono, non esistono! Naturalmente tutto questo a che serve? Il Beta-problema… ricordate?
Ogni singolo stato di coscienza prevede un ritmo, se lo alterate cambiate stato di coscienza.
Tutta la faccenda del mantra: “Dio è tutto ciò che è, io non esisto e questa è una illusione” serve a fissare la profondità dello sguardo su ciò che è, quindi ad un livello di profondità dello sguardo “impossibile” per l’ovoide! Dovete cercare altrove. Le rappresentazioni di aureole dei santi, sono erronee; non si tratta di aure, si tratta dell’ingrossamento dell’antiovoide! E’ l’effetto del posizionamento dello sguardo ad una profondità ideale, che è quella della dimensione divina, che ci fa scoprire quanto poco profondo sia l’ovoide e ci costringe a guardare nell’anti-ovoide.
La pratica della profondità determina una fissazione dello sguardo e la scomparsa delle rappresentazioni spaventevoli che l’ovoide ci fornisce! Beta-problema? No grazie!
E’ facile, ma non è detto che lo facciate… troppe sollecitazioni.
Prendiamo la televisione… avete mai notato il continuo cambiamento di focus nelle pubblicità? E’ fatto per assecondare il cambiamento di profondità dello sguardo… persino i tg si adeguano. Non notate che lo speaker mentre è inquadrato muove la testa offrendovi prima una angolazione della sua faccia poi un’altra ogni due-tre secondi? Il meccanismo del Beta stato di coscienza!
Se state al gioco l’osservazione dell’ovoide diviene una droga! Le memorie cromosomiche orchestrano un ritmo che vi fa usare le profondità dello sguardo sempre nella stessa sequenza e voi finite ipnotizzati!
La ripetizione di sequenze palpebrali produce sempre ossessioni e paure. State lontani da lì, rispondete con il mantra!
Franco Remondina

