Premessa: l’esercizio qui di seguito riportato è da intendersi come la continuazione logica di quanto esposto nelle conferenze “Sole e Luna” di Roma del 14.09.2019, di “Farfalla verde” di Pigozzo del 28.09.2019 e, data la sua spiegazione, in maniera ancor più netta dell’incontro “Farfalla azzurra” di Mira del 6.10.2019.
L’aspetto ivi presentato, infatti, riguarda l’acqua, la sua struttura e il modo in cui quest’ultima permea ogni spazio; si potrebbe, per via di questo ragionamento, giungere alla conclusione che l’acqua stessa sia lo spazio e, perciò, l’Intelligenza.
Infatti, non vi è Vita senz’acqua, ma nemmeno non vi è Vita se non sussiste uno spazio nel quale essa possa espletarsi, ossia “esistere”, giungere in essere.
Pertanto, se ragionassimo in termini “geometrici”, l’acqua risulta avere una struttura esagonale. Solo in questo modo, poiché se fate aderire un esagono ad un altro esagono non vengono lasciati spazi “vuoti”, l’acqua, ossia lo spazio-Intelligenza, può permeare qualsiasi “cosa”.
1- Pensate ad un esagono azzurro con al centro un quadrato bianco (di seguito questo termine verrà alternato con il sinonimo di “farfalla”),
2- Ponete questa farfalla davanti a voi, a sinistra del vostro pettorale sinistro.
3- Fatta questa operazione, fate un passo in avanti – ossia uscite semplicemente dal vostro corpo – e noterete che, in questo modo, la farfalla giungerà ad imprimersi sul vostro sterno (ossia su quella parte che diviene dolorosa se premuta e che avete in mezzo ai seni).
4- Adesso, da questa configurazione, ascoltate la voce che vi fa fare un pensiero del quale volete liberarvi. Sentirete che non è la vostra e che non è, con ogni probabilità, nemmeno italiana.
5- Ora, una volta sentita la voce, mettete dentro a quel quadrato bianco che, dal centro, si sarà spostato sul lato destro della farfalla azzurra, tutti gli esagoni di spazio che componevano la voce di quel pensiero che avevate scelto.
6- Una volta messi dentro tutti gli esagoni, dite a quella voce: “E’ vero che sei morta nel tuo spazio?”
7- Dopodiché rientrate nel corpo facendo un passo indietro e di nuovo ripetete dal punto 6 al punto 7.

