Premessa: la questione cardine presentata in questo incontro sono i vortici di spazio. Pare, infatti, ovvio che a fronte di un vortice di spazio che ruoti in senso orario, ve ne sia uno che ruoti in senso anti orario; tali vortici sono, infatti, uguali ed opposti.
Vi è una sorta di inerzia, ossia una verifica del ricordato che vi fa “vedere” non ciò che vi è veramente, ma ciò che vi aspettiate ci sia. Chiameremo tale “inerzia” come “inerzia dello Spirito”. Questo concetto è di fondamentale importanza, considerato il fatto che diametralmente opposto ad esso vi è il “dinamismo dello Spirito”, ossia quella sorta di facoltà di modifica dell’inerzia precedentemente verificata.
A margine di ciò, ogni volta che volete chiedete che vi venga mostrata la nuova inerzia, sentirete aria fresca.
La questione è difficile da spiegare in uno scritto, in quanto Franco ha fatto disegni nel corso della spiegazione.
L’altro caposaldo è il ripetere una parte dell’operazione dell’esercizio (che poi spiego al fine della premessa) per 3 volte. Infatti, se voi prendeste spunto dalla Bibbia, Gesù – qualunque “cosa” esso sia – si premura di ricordare che l’AMORE va espresso per tre volte (Giovanni 21, 15-19).
La pratica di questo “dialogo” ripetuto 3 volte è, ovviamente, a seguire.
Prima di iniziare, fatevi una foto.
1- Ora, partiamo da un dato essenziale, ossia che ciò che state “osservando”, ovvero il voi nella foto, non siete voi, ma il “verificato/ricordato”.
2- Per questo motivo, ciò da cui siete “attratti” è la vecchia inerzia, ma, poiché questo è un mondo di opposti, dovete chiedere che vi venga dato , SENTENDOVI COME INTELLIGENZA IN FONDO AL TUNNEL, l’adeguamento soggettivo dell’ombra (una sorta di “nuova inerzia dello Spirito”).
3- Chiedete che questa nuova inerzia dello Spirito venga mandata nel tunnel difrattivo; domandate inoltre che avvenga l’adeguamento soggettivo a questa nuova inerzia presente nella vostra ombra.
4- Se fate una seconda foto, noterete che aumenta il bianco sulla vostra pelle.
5- A questo punto, giungiamo alla procedura da ripetere tre volte; chiudete gli occhi (nel caso non li aveste già comunque chiusi) e chiedete, mentre li riaprite: “Dovrebbe riguardarmi la nuova inerzia?”. Chiudete gli occhi e, di nuovo, mentre li riaprite, affermate: “eccome se mi riguarda la nuova inerzia”.
Ripetete entrambe le domande per tre volte.
6- A questo punto, fatevi una terza foto; riguardate la prima che avevate scattato; dovete accorgervi che non vi riguarda.

