Premessa: è di fondamentale importanza comprendere che l’intero esercizio va svolto con una semplice cognizione: quando voi siete allo specchio, la destra e la sinistra sono invertite. Ciò che nello specchio vi appare come destra, in realtà è a sinistra nel corpo. Questo è un assunto elementare, me ne rendo conto, tuttavia è la base su cui si fonda l’esercizio.
Ora vado a descrivere il disegno presentato da Franco nella conferenza in oggetto. Tenete presente che i toroidi “accessi” sul corpo, al momento, sono 2 (il primo era stato “installato” nella conferenza di Pigozzo del 22.12.2019 (Stampo) ed il secondo nella conferenza si S. Fior del 12.01.2020 (3D).
Il primo si colloca in corrispondenza della giuntura dell’ascella SINISTRA con il tronco del corpo; il secondo si trova, sul lato DESTRO del corpo, tre centimetri sotto la vostra clavicola destra.
A questi due se ne va ad aggiungere uno che risale, come spiegazione, al “Mondo della Luna”. Si tratta dell’ossicino che veniva stimolato nell’atto del recitare il mantra per 10 minuti. Tale ossicino si trova, se voi percorrete con le dita della mano destra il dorso della mano SINISTRA, scendendo lungo la nocca dell’indice, fino a poco prima che voi troviate l’osso del polso. Si tratta di una piccola montagnola, di una mini escrescenza avvertibile a livello tattile.
Questo punto costituisce il terzo toroide ed è sulla mano sinistra del corpo.
Giova ricordare che TUTTI I TOROIDI VENGONO ACCESI DALLO STAMPO e pertanto, nello stampo, essi vengono attivati dal lato opposto.
Nello stampo attiverete, ad esempio, il toroide sulla mano destra dello stampo, per cui il toroide, nel corpo, lo vedrete illuminarsi a sinistra.
Ricordate, inoltre, che non dovete andare a verificare, ossia a cercare l’auto ricordo – che avevate in precedenza – di voi stessi, ma dovete accorgervi di quello che c’è adesso.
Per maggiori dettagli consiglio di vedere, data la difficoltà nello spiegare un disegno, il DVD della conferenza in oggetto.
1- Sentitevi nello stampo; ovviamente, poiché siete nello stampo, vi vedrete da “fuori”. Per meglio descrivere questa operazione, fate come segue: ad occhi chiusi, osservate non le palpebre, ma lo spazio dinnanzi a voi (se siete al chiuso, osservate il muro). Se tenete gli occhi ad una profondità che non sia quella abituale, ossia quella delle palpebre, noterete che si andrà a formare un piccolo cerchio verde. Tale cerchio è l’espressione visiva di una differente densità.
2- Quando siete il “fuori”, avvertendo voi stessi nello stampo, dovete accendere i tre toroidi.
3- Ora che i toroidi sono accesi, sentitevi nel corpo e dal corpo ordinate al toroide dell’ascella sinistra, di illuminare il pensiero che volete rimuovere.
4- Adesso, accendete il toroide che avete posizionato sulla mano destra dello stampo e, quindi, poiché ora siete nel corpo, sulla vostra mano finisca di sinistra.
5- Fatto ciò, pensate di prendere lo spazio che il toroide aveva illuminato e portate quel pensiero dentro lo spazio cubico (lo spazio cubico lo avete formato all’inizio dell’esercizio osservando quel piccolo cerchio). Ora, pensate di posizionarvi al centro del cubo (nella fattispecie il centro del cubo coincide con il centro dei tre assi dell’acqua) e di mettere lì il pensiero.
6- Allora, fate ruotare tutti i chackra di 90 gradi, in modo che si formi un corridoio centrale, all’interno del corpo (questo serve per farvi uscire dalla cronologia del pensiero).
7- Ora, pensate bianco e sbattete gli occhi rapidamente.
8- Poiché non riuscirete più a ritrovare il pensiero che avevate processato, dovete incazzarvi o, quantomeno, avere l’intenzione di incazzarvi.
9- Adesso, siccome voi emanavate quel tipo di pensiero, voi avevate anche una onda di ritorno coerente con quel pensiero; una sorta di “U”.
10- Di conseguenza, arrivate il toroide sulla mano e poi portate nel cubo anche questa U.
11- Sbattete gli occhi, incazzatevi e accorgetevi di voi adesso.

