Premessa: la natura delle spiegazioni che seguono va ad assecondare le precedenti conclusioni tratte nel corso della penultima conferenza. Il nocciolo della questione è rappresentato dalla domande. Quest’ultime si svolgono, ad ogni modo, in due sezioni: la prima caratterizzata dalla negazione e la seconda caratterizzata dalla affermazione. Gli esempi vengono a seguire.
L’interfaccia spiegata in questo incontro è rappresentata da due tetraedri racchiusi dentro la classica figura del cubo. Tali tetraedri sono posti su due diversi piani (ossia uno un po’ più indietro rispetto all’altro, a due diverse profondità) comunicanti tra di loro mediante delle onde quadre (guardate su internet).
1- Innanzitutto, ricordate che entrambi i tetraedri sono posizionati dentro il cubo. Poi chiedete, riguardo al pensiero che vi volete togliere: “E’ vero che questo non mi riguarda?” per 3 volte.
2-Il tetraedro posto ad una profondità maggiore è di colore più scuro rispetto a quello posizionato più avanti.
3-Il più scuro (il colore non è stato specificato) è quello atto alla rimozione del pensiero che volete togliervi. Per fare ciò, il tetraedro ruota in senso antiorario.
4- Il pensiero da rimuovere viene, in questo modo, aspirato e risucchiato dalle onde cubiche. Le onde cubiche lo trasportano, poi, nell’altro tetraedro. Così facendo, il pensiero è stato rimosso.
5-Per sostituirlo, fate quanto segue: azionate, SEMPRE DA FONDO DEL TUNNEL DIFFRATTIVO, il tetraedro più chiaro facendolo ruotare in senso orario.
6-Il nuovo pensiero transita tramite le onde quadriche e giunge ad inserirsi nel tetraedro più scuro.
7-Fatto ciò, chiedete, ad occhi aperti: “Dovrebbe riguardarmi la sensazione di questa nuova inerzia scritta nell’ombra?” sempre per 3 volte.
8- Chiedete che la nuova inerzia presente nell’ombra scriva sul corpo.

