Premessa: il monito per la comprensione di quanto scritto in questo esercizio, così come presentato a Pigozzo è di tenere in considerazione il lessico e, nella fattispecie, la parola firmamento. Il firmamento è una condizione particolare, infatti, non a caso significa: “ferma” “mente”; la sua funzione è quella di destinare ad ogni persona un cielo (qui di seguito denominato anche come algoritmo).
Così facendo, infatti, l’Intelligenza si assicura che vi sia una unica modalità di rappresentazione di sè stessa per ogni persona. Ciò significa, in altre parole, che se la versione di voi attuale dispone di un “voi con la maglietta rosa” il firmamento prevede che la maglietta permanga rosa e non muti colore.
Gesù, essendo il Cristo, avendo cioè acquisito la capacità di modulare la percezione che il cielo aveva di lui, ecco perché Giuda fu pagato per identificarlo; Gesù era in grado di mutare la propria forma a piacimento.
Compresa, quindi, la natura del contenuto di questa premessa, ecco a voi l’esercizio.
1- Ponetevi la domanda: “Di chi è questo Spirito?”
2- Quando avvertite la pressione sul retro della nuca, sentitevi lì dietro, come se foste piccoli e guardaste alle vostre spalle. In questo modo state dando le spalle al Golgota, al cranio.
3- Da quel punto lì, dietro, dovete porvi la seguente domanda: “E’ vero che lo Spirito può modificare i patterns elettrici dell’acqua?”. Questa domanda dovete innanzitutto emanarla, ossia spingerla dal voi in quella posizione, al fuori di voi. Con il termine fuori di voi si intende, poiché tutto è acqua, nell’acqua. Immaginate, dunque, il non voi come acqua. (Oltre a questa domanda potete anche porvi: “è vero che lo Spirito può modificare il firmamento?” NdR)
4- A questo punto, sentitevi l’acqua, il non voi, e mandate la medesima domanda dentro il voi che dà le spalle al cranio. In questo modo, create movimento.
5- Fatto ciò, dovete spingere verso l’alto i primi due chackra, nel fare questa operazione dovete usare l’accortezza di stringere il perineo – ossia di simulare muscolarmente il movimento che vi fa trattenere la pipì.
6- Quando sentite che i due chackra sono giunti sopra la vostra fontanella, mollate di colpo, rilassate di colpo, i muscoli del perineo. (Saprete che i due chackra sono giunti sopra perché avvertirete una leggera pressione, come un piccolo bernoccolo che spunta dalla fontanella NdR)
7- Nuovamente, ripetete l’operazione: stringete il perineo – ossia di simulare muscolarmente il movimento che vi fa trattenere la pipì. Quando sentite che i due chackra sono giunti sopra la vostra fontanella, mollate di colpo, rilassate di colpo, i muscoli del perineo. (Saprete che i due chackra sono giunti sopra perché avvertirete una leggera pressione, come un piccolo bernoccolo che spunta dalla fontanella NdR).
8- Ora, dovete dirigere quella sensazione di rigonfiamento/vortice verso la fontanella stessa.
9- Fatta questa operazione, chiedete a voi stessi che colore ha per voi il vostro algoritmo, ossia il vostro Firmamento.
10- Sbattete gli occhi, ossia chiudete e riaprite le palpebre molto velocemente ed emanate quel colore.
Franco Remondina