Ovunque Tu Sarai
Franco Remondina
Il linguaggio del Transfert appare incompreso ma efficace. Dirò di più, appare incompreso ma schiavizzante.
Ha questo di speciale il Transfert… ti fa credere di esistere e di essere libero; invece sei solo un burattino, un automa che recita la parte, che recita il transfert.
Non siamo liberi!
Se non si comprende quale sia il “linguaggio” del Transfert, parlare di libertà o di libero arbitrio è assolutamente pleonastico. Traduzione: sono pippe mentali.
Mai, nella storia dell’umanità, è stata posta in essere una comprensione e una verifica come questa. Minchia Johnny… va a finire che penso di esistere? Naaah…
Ve l’ho presentata la via dei mistici… negli ultimi tre Incontri. Ho spiegato cose che voi umani… tuttavia, non è quello che serve.
Se i mistici avessero avuto ragione, il mondo sarebbe diverso.
Se i mistici si fossero divertiti un sacco, allora avrebbero insegnato il “divertimento” e ci sarebbero stati un sacco di fans, invece insegnavano il dolore, i demoni e quella via lì ha sempre richiesto troppa sofferenza.
L’aggravante è che, ad un certo punto, devi combattere in modo perenne.
Ci sono troppi “effetti speciali” nei vortici dell’ovoide emotivo. La distorsione di un vortice richiede “attenzione agli effetti” e … finisci per credergli. Va a finire che credi di esistere.
I mistici non comprendendo il linguaggio del Transfert o comprendendolo in maniera errata, percorrono la via della sofferenza per intero! Sono convinti che alla fine della sofferenza ci sia … L’Amore di DIO!
Oh cazzo! Alla fine della sofferenza c’è solo altra sofferenza! Così l’umanità li ha relegati come “strani” e, visto che la ricerca era dolorosa, ha detto: “sì va bene, fatevela voi questa ricerca che noi abbiamo altro da fare. A soffrire c’è sempre tempo!”
Tocca a “dodicesima.com” aprire uno squarcio su questo linguaggio del Transfert!
L’incontro di Torino è il primo di tre Incontri basati su questo linguaggio. Gli effetti? Incredibili!
Ma come dico sempre, se non accadono a te, non conta niente!
Il linguaggi del Transfert è basato su un senso, quello del Tatto! Se immaginate il corpo come un blocco di argilla, allora vi avvicinate ad una rappresentazione corretta. Questo blocco di argilla serve al vasaio per modellare sul tornio delle forme… Lo fa applicando delle piccole pressioni sulla creta e la creta si modella. Facciamo così a fare il Transfert, usiamo delle “pressioni”!
Quando lo facciamo ci “impressioniamo”! Usiamo il senso del tatto interno e assumiamo quella forma.
Poiché siamo composti da 80% d’acqua, e l’acqua è l’unità di memoria, il Transfert viene memorizzato attraverso queste due specificità: pressione e forma. Perché il Transfert è così persistente?
Per via del fatto che deve ispezionare tutte le varianti possibili dei quattro sensi esclusi: udito, vista, olfatto e gusto!
E’ questo che permette al Transfert di sviluppare sé stesso di generazione in generazione.
Fino ad ora, ciò permetteva al Transfert una sopravvivenza specifica ma, come vedrete, nel “tempo tutto adesso”, le cose cambiano e cambiano istantaneamente!
Naturalmente, ci sarà bisogno di sviluppare una “abitudine” specifica e questo richiederà la ricerca della
“sintonizzazione” in maniera continua, per i primi ventuno giorni, come sempre, come per le “15 righe”, ma se è la felicità che cercate, allora dovete avere l’Intenzione di “testimoniarla”!
Cercate di procurarvi il dvd di Torino… In un articolo, certe sfumature non possono essere comunicate. Cominciamo?
Ok…
Siete davanti ad un muro bianco. Il muro è altissimo e ha una forma semicircolare. Il vostro campo visivo è completamente saturato dal bianco. Osservate il muro con tutta l’Attenzione che potete… Per il meccanismo visivo umano, il circoletto del focus ha un diametro di circa 4 cm. Che accade al muro? Se lo osservate attentamente, dopo qualche secondo il circoletto si “apre” e il muro appare “plastico”. Quando avete questa sensazione, ordinate al muro di fornirvi una bilancia. Chiedete che vi dia una bilancia di quelle a “pedana”, cioè con una base quadrata e lo stelo che termina con il cerchio con la lancetta che vi indica il “peso”.
Quando ve l’ha data, prendete il “Transfert” che volete cambiare e mettetelo sulla pedana della bilancia. Quanto pesa, che colore ha?
Preso nota di questo, sentitevi i 7 voi che conoscete: il “voi” di due decimi di secondo, il “voi” di tre anni, il “voi” di 12 anni, quello di venti, quello di adesso, un “voi” a caso e il “voi fra cinque anni, simultaneamente.
Ordinate al muro di darvi sette crick. Disponeteli sotto la pedana della bilancia… uno ogni angolo, due sul lato di fronte allo stelo con la lancetta del peso e uno sul lato opposto. Cominciate simultaneamente, tutti e sette, ad azionare la levetta del crick e vedete che la pedana della bilancia si solleva. La lancetta che indica il peso, recederà. Il peso calerà. Anche il colore muterà!
Continuate fino a che la lancetta indica lo “zero”. A questo punto, ancora un colpo di leva simultaneo di tutti e sette i “voi ” e avrete un “peso negativo”. La lancetta indicherà un “peso negativo”! A questo punto, entrate tutti e sette nel muro bianco! Sentirete una fitta nella parte alta della testa, a destra!
Dopo questo segnale, mandate fuori dal muro il “voi” di tre anni, a controllare che il piatto della bilancia, la pedana, sia “vuota”. Quando il “voi” di tre anni constata questo, uscite tutti e fate rientrare nel muro la bilancia. Adesso sentitevi uno (ma composto da tutti i sette “voi”) giratevi: date le spalle al muro. Cosa vedete? Una sfera bianca ? Un arcobaleno? Qualunque cosa vediate, cercate l’acqua!!! Quando la trovate, immergetevi in quell’acqua.
Fatto? Ok, adesso uscite. Leggerezza? E’ quello!!!
Bene , l’esercizio è riuscito!
Franco Remondina