Vangelo di Giovanni (Gv 20, 19-25):
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Come vedete Tommaso NON METTE IL DITO NELLA PIAGA, come potrebbe è una funzione, è una interfaccia del ricordato!
Telefonata 21 gennaio 2020
… ho provato a scrivere l’articolo stamattina è venuto fuori complicatissimo, complicatissimo. Allora ho deciso di prenderlo da un altro punto di vista. Sono partito dalla resurrezione
Oh che bello
Sono partito da quando lui è a Emmaus. Da questo punto di vista la faccenda è interessantissima, perché ci sono due impostazioni nei vangeli, c’è quello di Luca e quello di Giovanni. Allora, in quello di Luca c’è una fase davvero interessante, in quello di Giovanni una ancora più interessante. In quello di Luca c’è una fase descrittiva più completa, mentre in quello di Giovanni la fase descrittiva è minore. Però in entrambi i casi viene sottolineata la funzione Tommaso. In tutte le versioni comunque, Tommaso non mette mai il dito nella piaga
Vuole metterlo ma…
Vorrebbe metterlo, ma non può perché è una funzione, non può avere funzione sensoriale, mi sono spiegato?
Sì è una funzione quindi non ha qualità sensoriali
Non ha la “trasmissione da remoto” in sè stesso, quindi non ha delle qualità sensoriali, altrimenti metterebbe il dito nella piaga, invece aspirerebbe a farlo, come dice in Luca in qualche maniera, invece in quello di Giovanni è Gesù che dice “tu volevi mettermi…” ma questo dimostra che si sta parlando di una funzione di una sorta d’interfaccia. Tommaso è un’interfaccia in rapporto a che cosa? Al ricordato. A me pare evidentissimo
Quindi alla possibilità di percepire il ricordato
Allora, per come lui è strutturato è una funzione, l’interfaccia con il ricordato è quella che noi, ereditariamente, impariamo per mezzo del rapport, rapportandoci a tutti gli altri. Quello che vedi è l’interfaccia, è tutto nello stampo. Nello stampo tu vedi tutti quelli che sono vissuti prima di te e li vedi col marchio, li vedi formattati, Lazzaro che è legato mani e piedi. Quindi tu li vedi formattati, li vedrai alla fine del loro sviluppo, come si può dire…
All’inizio della vita adulta
Esatto, li vedi grosso modo lì, ma non come erano ma come avrebbero voluto essere… Li vedi come se non si rivolgessero al ricordato di sé stessi, la loro unità di memoria, la chiavetta è indisponibile per la tua funzione Tommaso, non puoi vedere cosa c’è nella chiavetta. Insomma è difficile da spiegare e infatti avrò i miei problemi, perché quest’interfaccia qua prevede esclusivamente la saturazione di una modalità. Cioè tu puoi guardare solamente quello che hai pensato. Quando inizi a guardare solamente quello che hai pensato di te, senza lasciare margini, allora tu perdi le motivazioni, perdi la giovinezza sostanzialmente
Che è proprio quella fase lì, fino a che sei nell’infanzia e nell’adolescenza qualche margine te lo lasci
Esatto fino a che rimane ancora possibile qualcosa è un conto. Dopo hai una struttura ripetitiva della vita. Scadenzata o cadenzata, ma soprattutto l’abitudine a rivolgersi a questa funzione, è questo che impedisce la resurrezione di te stesso.
Ok, certo, sei formattato così, non trovi, e nemmeno lo cerchi spazio per cambiare quella roba lì, pensi che sia così e basta, non ti viene nemmeno in mente
Esatto. Quindi la sintesi intellettiva è fatta in maniera… non puoi più sperare di liberarti perché tu hai dato potere alla funzione Tommaso. Ti ricordi il prima e non guardi più l’adesso.
Non sei più capace di guardare quello che sta succedendo, vedi quello che ti aspetti che debba succedere in base alla formattazione che hai ricevuto e che ritieni l’unica possibile.
Esatto
Ok, chiarissimo. Questo è chiarissimo, spiegato così è assolutamente chiaro. Anche perché è un’esperienza che fai nella vita, a un certo punto, a parte qualche eccezione, quasi tutti si assestano su una visione delle cose
Sì, non è che si assestano è che possono guardare solo quella, perché loro l’hanno resa vera. Ma a questo punto il tuo scopo perde di significato
Non eri qui per quello
Non eri qua per quello, perché diventi autoreferenziale…
Tu te la canti e tu te la suoni
Esatto. Quindi di fatto sei un sistema chiuso, no?
Sì
Non puoi farci niente
E i sistemi chiusi non sono fatti per ospitare la vita
Esatto un sistema chiuso è esattamente ciò che si voleva evitare, è la separazione, capisci?
Sì
Ma la separazione al mille per mille, che non è quella auspicata. La diversità è tollerata, la separazione no. Quindi abbiamo questo piccolo problemino
Già. Vabbè fin qui è di una chiarezza assoluta, quindi se lo spieghi così si capisce perfettamente
A scriverlo resto un po’ ingolfato, ho provato tutta la mattina. Visto che non riuscivo né a fare né a ricevere telefonate e cadeva la linea ho avuto il tempo di scrivere una minchiata di articolo, che poi l’ho salvato lo stesso, ma lo cancellerò, perché era troppo complicato, troppo complesso. Dopodiché resta il problema: puoi modificare l’interfaccia, Tommaso?
Sì, la puoi modificare perché ce lo dimostri! Quindi la risposta è sì
La risposta è assolutamente sì, perché è previsto, no. Adesso magari riporterò anche un paio di brani della Bibbia. Il concetto vero è che per modificare l’interfaccia tu devi fare in modo di coinvolgere tutto lo stampo e ti servono tutti e tre i punti messi a disposizione
Ok
Allora, qual è l’operazione? L’operazione è questa: tu accendi tutti e tre i punti, quello sulla mano, quello alla piega dell’ascella e l’altro a destra, che è a destra sul corpo fisico, sostanzialmente. E una roba da circa otto centimetri, sette o otto, quindi è abbastanza grande. Quando tu accendi tutte queste cose qua, illumini grande parte dello stampo. Ma quello che ti interessa è di illuminare semplicemente tutta la cronologia. Che succede in questa operazione? Che tu illuminando completamente l’immagine mentale, puoi utilizzare il punto sulla mano che è l’apice di ricordi per cappottare di 90 gradi i chakra. Allora se tu li cappotti è come se tu diventassi un oboe, tanto per dire, si forma il canale centrale prevalente rispetto alle interazioni, no. Immagina un tubo con sei fori doppi, da lì esce uno zampillo d’acqua davanti e dietro. Perché davanti e dietro? Perché è la connessione non interna, ma la connessione con lo stampo. Quindi devono essere davanti e dietro, o al massimo…
… a destra e a sinistra
Ecco, a destra e a sinistra, come dici tu. Ecco, se tu li metti in piedi, tu immagina quei cosi lì di metterli, di ributtare quello zampillo al centro del tubo. Uscirà tutto da sotto o da sopra.
Esatto, invece di esserci sei getti davanti e dietro, doppi, quindi dodici, ce ne saranno due, uno sopra e un o sotto.
Bravissima, uno sopra e un sotto, esattamente. Quando compi questa operazione è questo che produce l’effetto 3D.
Ok… l’operazione tu la fai stando nello stampo?
Questo non riesco a dirtelo in maniera corretta, perché quando io la faccio sono in quello stato lì, sono sia lo stampo che… non riesco a spiegarla questa
Certo… questa è una domanda che non ha neppure senso. Per noi può averlo, adesso, per ci stiamo qui a interrogare se sto fuori o sto dentro, però poi devi essere tutt’e due per riuscire a farlo
Questo davvero non riesco a spiegarlo, però hai quel bellissimo effetto 3D, l’effetto cartone animato che ti stacca dallo spazio. E’ indispensabile per il fatto che lo spazio che abbiamo ereditato è spazio che non è nostro …
Ma torniamo a quella faccenda di Emmaus…
Gesù risorge e si mette a parlare con loro con Cleopa e Simone, che in questo caso sarebbe Pietro e articolando con l’identità Cleopa, dice così il vangelo di Luca, nomina questi due, ma sono le due interfacce sostanzialmente, l’interfaccia dello stampo verso il corpo e del corpo verso lo stampo, e difatti loro non lo riconoscono, perché non è previsto, no
Perché sfugge dalla formattazione precedente
Sì, perché il sistema di remoto può guardare solamente nell’interfaccia dello stampo ma non nella propria interfaccia, per vedere se stesso. Cioè tu non puoi, se stai guardando allo specchio, guardarti simultaneamente te, perché stai guardando nello specchio, dovresti avere quattro occhi, essere di là e di qua simultaneamente. Che è quello per cui la funzione Tommaso è sostanzialmente il modo con cui l’identità, utilizzando l’interfaccia dello stampo, osserva se stessa. Ma in questo modo è costretta sempre a osservare il ricordato di se stessa mai quello che c’è.
Quindi l’effetto 3D è proprio il cambiamento della percezione dell’interfaccia, riesci a vedere l’interfaccia in un modo diverso
Esatto, il cambiamento lo vedi non più nell’interfaccia davanti, perché tu sei rivolto all’interfaccia davanti, lo guardi ma visto da sopra e sotto…
Perché c’è il discorso del tubo, è solo sopra e sotto l’uscita
Esatto, sì
Quindi visto sopra e a sotto diventa una cosa tridimensionale, ti dà la profondità
Esatto è per quello che viene su, si stacca rispetto allo spazio
Sì, ed è una esperienza anomala rispetto alla percezione dell’interfaccia delle cose a cui sei abituato
Esattamente
Pazzesco… bellissimo
Ecco questo era l’articolo, a spiegarlo è bellissimo, ma se mi siedo lì mi perdo
Ma io adesso lo trascrivo e stasera te lo do
Va bene. Adesso, fai una foto
Ok… fatta
Va bene. Sapendo quello che ti ho detto, adesso tu sai che in quella fotografia tu stai guardando una zona specifica dello stampo, quella dove c’è l’immagine mentale del tuo ricordato
Ok
Va bene, un secondo… Allora adesso devo fare un piccolo…aspetta… ti faccio un’operazione sulle due interfacce… Pensa a una lastra di ghiaccio liscia in cui c’è una cosa strana: dalla parte rivolta verso di te l’acqua va su e nella parte di là dello strato di ghiaccio trasparente, nella parete di là l’acqua viene giù, quindi l’acqua che da qua sale e di là scende. Va bene adesso, hai fatto la seconda foro?
No la devo fare… ok
Confronta le due foto
Viene più in avanti, viene proprio fuori
Sì, ma com’è la foto?
C’è luce bianca e la faccia viene proprio in avanti
Sì, ma adesso devi sbattere gli occhi e dirmi come sono gli occhi nella fotografia
È come se fossero vivi
Va bene, ma il colore com’è
Viola
Va bene, adesso devi vedere quelli che ti ho messo io, perché devi solo andare a vedere quelli che ci sono davvero. Sbatti gli occhi, pensa bianco e pensa a quella parete liscia con l’acqua che di qua sale e di là viene giu…
Viola chiaro
Va bene, adesso è un altro momento, sbatti gli occhi, devi dirmi quello che c’è, stai ad adesso
Verde
Sì poi? Sbatti gli occhi
Verde e blu
Sì, insisti sbattere gli occhi… devi sintonizzarti
Blu e verde, prevalentemente blu adesso
Segui l’acqua, devi dirmi quello che c’è adesso
Fai un’altra foto
Verde e azzurro chiaro
Ok, va bene, adesso, ovviamente, ti devi incazza’. Adesso stai sparando fuori nello stampo la nuova sequenza della cronologia. Dovrebbero diventare molto verdi e molto azzurri
Il verde è molto chiaro e l’azzurro anche… sbatto gli occhi…
Sì, stai ad adesso, incazzati, no.
Azzurro, azzurro, azzurro e verde dentro
Ok. Allora, un secondo… vabbè sbatti gli occhi e vai a vedere quello che c’è
È un azzurro verde acqua, chiaro, molto chiaro.
Ok, incazzati
Ok
Stai creando l’abitudine ad usare la nuova cronologia, ti ho cambiato la funzione Tommaso, ho riscritto la cronologia. Adesso alla tua funzione Tommaso, per quanto riguarda questo aspetto particolare, ti ho messo il filtro e vedrà continuamente esclusivamente la nuova cronologia, rimarrà esattamente uguale tranne quel particolare.
Ok, ho fatto un’altra foto… mamma mia, mi devo incazzare come una bestia! Sono azzurri e verdi chiarissimi
Esatto è questo, no
E io li volevo marroni!
Ragazzi che roba!
Questa è una roba pazzesca, mi incazzo come una belva, sono incazzata nera. io li volevo marroni! C’è un azzurro chiarissimo con un verde chiaro, bellissimi, mi tocca tenermeli adesso?
Sì, cerca di provare quella rassegnazione, chiedi all’acqua di mostrati la rassegnazione di tenere quegli occhi. Sentirai della pressione e del formicolio tutto davanti
Sì
Quando arrivi a sentirlo dietro, nella parte alta delle spalle, verrà giù un’ondata dalla nuca in giù.
Sta venendo giù proprio dalla nuca, dal collo
Se stati attenta arriverà fino al coccige, sentirai una linea dritta, come se scottasse
Esatto, caldo fino al coccige
Ok, vai davanti allo specchio
Azzurro deciso e verde!
Manda una foto a Annalaura che le piacerà. Dopo fammi un favore trascrivimi questa telefonata.
Franco Remondina