Premessa: come detto in conferenze precedenti, il PADRE, l’INTELLIGENZA, ha accesso alle ACQUE, ossia alle inerzie ed alle registrazione sia dell’intelligenza minore che dell’INTELLIGENZA stessa.
Per cui, ogni operazione – in termini di pensiero – si articola con 3 passaggi: il fare, il “guardare” che è stato fatto, l’accorgersi di questi due passaggi precedenti. In sostanza è un po’ come quando avete sete; ipotizziamo che la sete sia il punto zero, il pensiero dal quale partite; poi voi – poiché avete pensato di avere sete – vi alzate, ad esempio, dal divano, (questo è il punto 1) quindi prendete la bottiglia (punto 2) e la aprite per bere (punto 3). Questo esempio è, per sua natura, volutamente semplicistico, l’esercizio in sé e per sé non é più complesso, tuttavia ritengo che questo esempio faciliti le righe a seguire.
Nella registrazione di questo incontro, è stato fatto anche un esercizio sulla densità e sulla relativa interfaccia che esso ha in termini di pensiero, tuttavia, poiché è di difficile stesura, invito all’ascolto o alla visione dell’incontro in oggetto.
- Sentitevi al centro dell”acqua, da lì osservate il Padre (L’INTEELIGENZA) che prende l’interfaccia del problema la rivolta. Al tempo stesso, voi, come intelligenza minore, osservate dal vostro centro dell’acqua l’operazione che il Padre compie.
- Adesso, l’INTELLIGENZA va al centro delle Sue ACQUE e registra quanto fatto al punto 1, osserva che ha rivoltato l’interfaccia del problema, poi lo registra come ricordato. Al tempo stesso, voi, come intelligenza minore, osservate dal vostro centro dell’acqua l’operazione che il Padre guarda quanto fatto.
- Infine, il maggiore rilegge tutta l’operazione. Voi, di pari passo, come intelligenza minore, osservate dal vostro centro dell’acqua l’operazione che il Padre rilegge e controllate cosa accade al pensiero che avevate all’inizio dell’esercizio.